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Home » Ambiente

Due edifici pubblici su tre hanno prestazioni energetiche scadenti

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Credit: Pixabay

Non sono in linea con i vincoli che potrebbero essere imposti con la direttiva Ue sulle "case green"

La direttiva europea sulle “case green” rischia di squarciare il velo sull’arretratezza del patrimonio immobiliare italiano. Ma non solo quello privato: anche e soprattutto quello pubblico. Oltre due edifici pubblici su tre nel nostro Paese scontano prestazioni energetiche scadenti.

È quanto emerge da una ricerca condotta da Elemens e presentata oggi a Roma, in occasione del primo incontro annuale di Renael, la Rete nazionale delle Agenzie Energetiche Locali.

Secondo il rapporto, ad oggi, la maggior parte dell’edilizia pubblica italiana presenta prestazioni energetiche scadenti: dai dati raccolti si evince infatti che nel settore residenziale il 77% degli edifici analizzati sono al di sotto della classe D (nel settore non residenziale invece sono il 42%).

Un ritardo su cui lavorare, in ragione dell’approvazione da parte del Parlamento Europeo lo scorso marzo del mandato negoziale sulla Direttiva per aumentare il tasso di ristrutturazioni e ridurre consumo energetico ed emissioni nel settore edilizio.

Per essere in linea con il target europeo è necessario riqualificare almeno 45 milioni di metri quadrati complessivi dal 2024 al 2030 (in media 6 milioni di metri quadrati all’anno).

Dall’analisi dello scenario “riqualificazione 2030” emerge la necessità di supportare maggiormente la Pubbliche Amministrazioni italiane nel percorso di riduzione dei consumi di energia e di installazione di fonti rinnovabili, termiche ed elettriche.

Secondo il rapporto, infatti, gli attuali incentivi a disposizione del settore pubblico difficilmente saranno sufficienti per ridurre i consumi degli edifici e supportare lo sviluppo delle fonti rinnovabili, a fronte di obiettivi europei così sfidanti.

“La Pubblica Amministrazione ha bisogno di investimenti, di manutenzione, di cura, esattamente come un’opera pubblica. La P.A. è il telaio su cui poi cresce tutto il resto: se non si investe in quello, non cresce tutto il resto, non si rende il sistema Paese così come dovrebbe essere”, ha dichiarato Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, intervenendo al convegno.

“Le province gestiscono una parte molto significativa del patrimonio scolastico pubblico italiano. Edifici grandi, impattanti, a volte molto vetusti: la nostra sfida è rappresentata dall’impegno sull’efficientamento energetico di questi edifici”, ha commentato Michele De Pascale, sindaco di Ravenna e presidente delle Province.

A fronte di questo scenario, Renael si propone come supporto alle amministrazioni pubbliche locali su temi specialistici e complessi, sviluppando modelli innovativi per il raggiungimento degli obiettivi di neutralità carbonica, sicurezza energetica e del territorio, e diffondendo nuovi modelli di finanza sostenibile.

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“La direttiva europea per la prima volta cita le agenzie energetiche locali come uno strumento fondamentale per mettere a terra i fondi. Un momento importante e storico. Vogliamo dare il nostro contributo come supporto al pubblico attraverso azioni pratiche e modelli innovativi”, ha concluso il presidente di Renael, Piergabriele Andreoli.

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