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Home » Ambiente

Un video mostra due rari esemplari di giraffe bianche avvistate in Kenya

Immagine di copertina
Le giraffe reticolate sono considerate una specie vulnerabile. Credit: Hirola Conservation Programme

La scoperta riguarda due giraffe reticolate ed è avvenuta in un'area naturale protetta del sud del paese. Questa specie è considerata vulnerabile dall'Unione internazionale per la conservazione della Natura

All’inizio di giugno 2017, un paio di rari esemplari di giraffe reticolate bianche sono stati avvistati in Kenya, nella Ishaqbini Hirola Conservancy, un’area protetta di 72 chilometri quadrati nella contea di Garissa, nel sud del paese. Un video pubblicato dal Hirola Conservation Programme mostra i due animali all’interno della zona protetta:

Queste giraffe reticolate, madre e figlio, soffrono di una condizione genetica chiamata leucismo, che inibisce la pigmentazione delle cellule della pelliccia di questi animali, rendendolo chiaro.

L’area in cui sono stati avvistati gli esemplari è gestita proprio dal Hirola Conservation Programme, un’organizzazione non governativa dedita alla tutela dell’antilope hirola, uno degli animali più rari del mondo.

Questo è soltanto il terzo avvistamento di giraffe bianche avvenuto in quest’area. Nel marzo 2016 è stata infatti segnalata un’altra giraffa bianca nella stessa Ishaqbini Hirola Conservancy.

Questi animali, anche quelli non affetti da leucismo, sono considerati una specie “vulnerabile” dall’Unione internazionale per la conservazione della Natura. Secondo questa organizzazione non governativa svizzera, non esistono più di 8.500 individui di questa specie in natura, distribuiti tra Somalia, Etiopia e Kenya.

Qual è la differenza tra leucismo e albinismo?

Le anomalie nella colorazione negli animali possono essere molteplici e non sempre sono localizzate su tutto il corpo.

A volte l’anomalia è uniforme e coinvolge l’intera pelle o il suo piumaggio o altre parti anatomiche, altre volte invece si presenta a chiazze sparse sull’animale.

Un animale è affetto da leucismo nel caso in cui i pigmenti più scuri, le melanine, sono prodotti in quantità ridotta rispetto al solito.

L’albinismo invece prevede la mancanza di melanine dalla struttura stessa dei tessuti dell’animale.

Questi fenomeni, che possono sembrare simili, hanno origini completamente diverse. Il leucismo infatti è dovuto a un gene che conferisce alla pelliccia o al piumaggio dell’animale un colore chiaro.

Per quanto riguarda i soggetti albini invece, questi presentano un’anomalia congenita che consiste nella totale o parziale mancanza melanina nella pelle, nell’iride, nella pelliccia o nel piumaggio, dovuta all’assenza di un particolare enzima, responsabile della produzione di melanina nell’organismo.

Un esempio di leucismo è rappresentato dalle tigri bianche, caratterizzate da una pelliccia chiara e strisce nere con occhi azzurri e naso rosa.

Una tigre albina invece presenterebbe una pelliccia completamente priva di strisce e una colorazione rossa degli occhi.

Un’altra differenza sostanziale tra queste due condizioni è che il leucismo comporta soltanto una variazione di colore dell’animale, mentre i soggetti albini presentano problemi di salute come la fotofobia.

La diffusione della luce all’interno degli occhi degli animali albini porta infatti a una riduzione della capacità dell’occhio di percepire i dettagli di un oggetto.

Il leucismo è stato osservato in molte specie animali, compreso l’essere umano, dai pitoni ai coccodrilli, ai leoni e alle tigri. Anche se giraffe affette da questa anomalia sembrano essere abbastanza rare, la biologa britannica Zoe Muller dell’Università di Warwick nel Regno Unito sostiene che altri avvistamenti di questi esemplari erano stati segnalati fin dal 1938.

In Kenya, recentemente sono state avvistate giraffe affette da leucismo nel 2005, nel 2011, nel 2015 e nel 2016. Secondo Muller, diversi altri esemplari potrebbero essere stati scambiati per giraffe albine ed essere finite nel mirino dei bracconieri.

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