La svolta trumpiana di Jeff Bezos continua: stop ai finanziamenti all’organizzazione per il Clima

Il Bezos Earth Fund, fondo da 10 miliardi di dollari istituito dal miliardario Jeff Bezos per sostenere la lotta al cambiamento climatico, ha sospeso i finanziamenti a una delle più importanti organizzazioni di certificazione ambientale al mondo, la Science Based Targets initiative (SBTi), un organismo internazionale che valuta se le aziende stanno decarbonizzando in linea con gli Accordi di Parigi.
Lo rivela il Financial Times, che cita tre persone a conoscenza della vicenda. Lo stesso autorevole quotidiano finanziario britannico sottolinea come la decisione del fondo di Bezos arriva proprio mentre il magnate – proprietario fra le altre cose di Amazon, Blue Origin e Washington Post – è impegnato nel tentativo di ingraziarsi il neo-presidente degli Stati Uniti Donald Trump, notoriamente contrario alle politiche green [LEGGI ANCHE: Ecco perché le Big Tech si sono convertite a Trump].
Earth Fund rappresentava uno dei principali finanziatori della SBTi insieme alla Ikea Foundation: nel 2024, i contributi ricevuti da questi due enti hanno rappresentato il 61% del totale.
I portavoce del fondo di Bezos e di SBTi hanno affermato che l’accordo per una sovvenzione triennale di 18 milioni di dollari è scaduto e che Earth Fund non ha ancora preso una decisione definitiva sull’eventuale sostegno futuro.
“Nel 2021, il Bezos Earth Fund ha concesso una sovvenzione triennale a SBTi per il rafforzamento delle capacità, che si è conclusa a dicembre 2024 come concordato in origine. Non c’è stato alcun cambiamento nel rapporto tra Earth Fund e SBTi. SBTi non ha richiesto finanziamenti aggiuntivi da Earth Fund. Di conseguenza, Earth Fund non ha preso alcuna decisione in merito a ulteriori finanziamenti”, ha dichiarato un portavoce del fondo, creato cinque anni fa per aiutare “scienziati, attivisti, Ong” a trovare soluzioni su questioni climatiche e naturali.
Stessa linea tenuta da SBTi: “La sovvenzione di incubazione triennale erogata a SBTi nel 2021 da Bezos Earth Fund – ha affermato un portavoce dell’organizzazione – è stata progettata per aiutarci a crescere al ritmo necessario per soddisfare la domanda straordinaria dei nostri servizi. La sovvenzione è scaduta nel 2024 come concordato in origine”.
Più critica è la professoressa Doreen Stabinsky, membro del consiglio tecnico di SBTi: “Guardi Bezos e la gente con cui esce nel club dei miliardari – osserva – e ti rendi conto che non si tratta solo di SBTi. Bezos si sta inchinando a Trump così come sta facendo un intero gruppo di miliardari”. La consigliera ricorda ad esempio il divieto imposto da Bezos ai giornalisti del Washington Post di schierarsi a sostegno della candidata dem Kamala Harris in occasione delle recenti elezioni presidenziali, interrompendo una tradizione che andava avanti da decenni.
Lo scorso aprile all’interno di SBTi era scoppiata una polemica per l’annuncio di piani che consentivano alle aziende di utilizzare crediti di carbonio, in sostanza pagando per poter emettere gas climalteranti. L’amministratore delegato Luiz Amaral, che era in disaccordo, decise di dimettersi. Secondo quanto trapelato, quei piani erano stati influenzati dal Bezos Earth Fund.
Secondo Kelly Stone, analista senior presso ActionAid Usa, la decisione di non finanziare più SBTi è stata “davvero deludente, ma non particolarmente sorprendente a questo punto”: Stone la interpreta come “parte di un’ondata aziendale” di abbandono delle ambizioni verdi. “Stiamo assistendo a un enorme ritiro da molti di questi impegni climatici da parte dei maggiori attori aziendali e finanziari”, fa notare.
Lo scorso dicembre, poche settimane prima dell’insediamento di Trump alla Casa Bianca, le sei maggiori banche degli Stati Uniti – Jp Morgan, Citigroup, Bank of America , Morgan Stanley, Wells Fargo e Goldman Sachs – si sono ritirate dall’Nzba, l’alleanza bancaria promossa dalle Nazioni Unite che fissa gli obiettivi “net zero” nel settore del credito mondiale.