Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Ambiente

L’inquinamento dell’aria uccide più del fumo, degli incidenti stradali e delle guerre: toglie due anni di vita

Immagine di copertina
India. Credit: EPA/RAJAT GUPTA

Le polveri sottili riducono l’aspettativa di vita globale di 2,2 anni rispetto alla situazione che si avrebbe se fossero rispettate le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità

L’inquinamento dell’aria causa più morti del fumo, degli incidenti automobilistici, dell’Hiv. Le polveri sottili uccidono più del doppio di alcol e droghe e 44 volte più delle guerre e del terrorismo. E in India se si respirasse aria pulita si vivrebbe 9 anni di più. A Milano, invece, si guadagnerebbe quasi un anno di vita. Sono i dati allarmanti dell’Air Quality Life Index (Aqli) il report dall’Energy Policy Institute elaborato dall’Università di Chicago.

Secondo il rapportol’inquinamento atmosferico da particolato (PM10), che è principalmente il risultato della combustione di combustibili fossili, è la forma più mortale di inquinamento atmosferico a livello globale. Riduce l’aspettativa di vita globale di 2,2 anni rispetto alla situazione che si avrebbe se fossero rispettate le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità”.

grafico inquinamento

“In un anno particolare come quello del Covid appare sempre più evidente l’importanza delle politiche per la riduzione dei combustibili fossili, che contribuiscono sia all’inquinamento che al cambiamento climatico”, afferma il professor Michael Greenstone, creatore dell’Aqli insieme ai colleghi dall’Energy Policy Institute dell’università di Chicago. “Questo indice dimostra i vantaggi che queste politiche potrebbero apportare per migliorare la nostra salute e allungare la nostra vita“.

“Gli eventi dell’anno passato ci ricordano che questo non è un problema che i Paesi in via di sviluppo devono risolvere da soli”, afferma Ken Lee, direttore dell’Aqli. “L’inquinamento atmosferico causato dai combustibili fossili è un problema globale che richiede politiche forti su ogni fronte, anche da parte dei negoziatori mondiali sul clima che si riuniranno nei prossimi mesi”.

Ti potrebbe interessare
Ambiente / Cop29, i negoziati continuano ma i Paesi in via di sviluppo avvertono: “Non meno di mille miliardi di dollari”
Ambiente / Green Deal, la strategia europea per l’idrogeno verde
Ambiente / La perdita di biodiversità e le minacce per l’uomo: l’allarme lanciato dal Living Planet Report del WWF
Ti potrebbe interessare
Ambiente / Cop29, i negoziati continuano ma i Paesi in via di sviluppo avvertono: “Non meno di mille miliardi di dollari”
Ambiente / Green Deal, la strategia europea per l’idrogeno verde
Ambiente / La perdita di biodiversità e le minacce per l’uomo: l’allarme lanciato dal Living Planet Report del WWF
Ambiente / L’energia pulita è un diritto: ecco le proposte del Forum DD per un “welfare energetico locale”
Ambiente / Cop29 al via fra tante ombre e assenze illustri: Meloni c’è, ma continua a finanziare i fossili
Ambiente / Consumo responsabile: 5 consigli pratici alla portata di tutti
Ambiente / Ecomondo: come affrontare il rischio di povertà idrica e costruire nuovi modelli per le città del futuro
Ambiente / Più cooperazione per il Mediterraneo per affrontare il rischio di povertà idrica: l’agenda di AQP e Ambrosetti
Ambiente / Come ripensare le città di domani: Acquedotto Pugliese presenta il suo Water Safety Plan
Ambiente / Sostenibilità energetica: approcci moderni per la casa