Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:47
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Ambiente

Perché questo freddo a maggio non significa affatto che il riscaldamento globale è una bufala

Immagine di copertina

Il riscaldamento globale | Il cambiamento climatico, al di là di tutti gli approcci di tipo negazionista, esiste e l’uomo ne è senza dubbio la causa.

Il 97% degli scienziati climatici è d’accordo ad attribuire la responsabilità alle emissioni di gas serra dovute all’attività umana. A confermare l’alterazione della temperatura a livello globale sono i dati scientifici sulle emissioni umane di gas ad effetto serra, le quali sono a loro volta connesse ai consumi umani di energia di origine fossile.

Freddo e riscaldamento globale: due cose diverse – L’ondata di freddo anomalo che si è abbattuta in Italia nel primi giorni di maggio 2019 è tornata a portare disinformazione sul cambiamento climatico.

È vero che il mese di maggio è cominciato con freddo e maltempo in tutta Italia. La Liguria, per esempio, è stata travolta da un’ondata di gelo e neve con temperature fino a 5 gradi sotto zero, un bollettino del meteo insolito per un mese primaverile come quello di maggio.

Ma i due quotidiani nazionali Il Tempo e Libero hanno scelto di cavalcare la notizia e titolare così le loro prime pagine: “Anche il tempo si è rotto di Greta” nel caso del giornale romano e “Il termometro smentisce i gretini nostrani titolando Riscaldamento del pianeta? Ma se fa freddo” nel caso del giornale diretto da Vittorio Feltri.

I due articoli sono fuorvianti perché l’evidenza dei cambiamenti climatici si basa sullo studio della climatologia, che nasce dai dati meteorologici raccolti e valutati su un periodo di almeno trent’anni; il meteo, invece, cambia ad ogni momento e per ogni località.

Ovvero: una bufera di neve a maggio non smentisce il fatto che l’ultimo anno sia stato per l’Italia il più caldo da oltre due secoli, come testimoniano sia l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) sia il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).

Casi precedenti di fake news – A gennaio 2019 Il Messaggero aveva titolato “Il freddo di questi giorni allontana i timori sul riscaldamento globale” e la Federazione italiana media ambientali (Fima) aveva subito risposto indignata che “Una topica davvero incredibile. Era da anni, per fortuna, che non si leggevano più su un giornale italiano sciocchezze simili e confusione tra clima e meteo”.

Riscaldamento globale conseguenze

Che cos’è il cambiamento climatico – Si intendono con cambiamento climatico le variazioni del clima della Terra, ovvero variazioni a diverse scale spaziali (regionale, continentale, emisferica e globale) e storico-temporali (decennale, secolare, millenaria e ultramillenaria) di uno o più parametri ambientali e climatici nei loro valori medi: temperature (media, massima e minima), precipitazioni, nuvolosità, temperature degli oceani, distribuzione e sviluppo di piante e animali.

Si tratta di un fenomeno che coinvolge tutta l’umanità, con conseguenti alterazione in tutti i comparti ambientali, e già oggi i suoi effetti sono ben visibili a livello fisico: dall’andamento meteoclimatico in primis a quello biologico.

I dati – Secondo gli studi del Climate Global Change della NASA, l’aumento medio globale della temperatura sulla superficie terrestre negli ultimi sessant’anni, dal 1950 ad oggi, ammonta a circa un grado centigrado rispetto all’era pre-industriale.

Il report specifica che per contenere l’aumento della temperatura media terrestre a + 2 °C, ed evitare così esiti globali drammatici e non più controllabili, sarebbe necessario contenere le concentrazioni complessivi di gas di serra atmosferici entro le 450 ppm CO2eq (parti per milione), come è stato sottolineato anche negli accordi di Parigi per il clima.

Il nesso tra clima e uomo – In un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature viene chiarita l’origine antropica dei cambiamenti climatici come certezza scientifica: c’è solo una possibilità su un milione che il riscaldamento del pianeta sia dovuto ad altri fattori e non alle emissioni di gas serra provocate dall’uomo.

Per essere precisi, questo livello di certezza è pari a 5 sigma, ovvero possiamo esserne certi al 99,9999%, con lo stesso grado di sicurezza con cui nel 2012 si affermò l’esistenza del Bosone di Higgs.

Il riscaldamento globale non esiste

Il negazionismo climatico – Nonostante l’abbondanza di conferme rispetto all’innalzamento delle temperature globali, questo fenomeno viene ancora negato da capi di stato, enti e lobby a livello internazionale.

Trump riscaldamento globale

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, fin dalla sua campagna elettorale, si è sempre scagliato contro il cambiamento climatico, negandone l’esistenza.

Addirittura, secondo il Washington Post, Trump chiede di togliere i riferimenti al climate change dalla dichiarazione artica.

The Climate Deception Dossiers” è il documento prodotto dall’Union of Concerned Scientists (UCS), la Ong statunitense che da anni lavora anche per diffondere la verità scientifica sul climate change.

L’importantissimo documento offre evidenza circa il fatto che, similmente alla storica modalità di disinformazione comunicativa messa in atto dall’industria del tabacco, anche le più grandi multinazionali delle fonti fossili hanno scientemente e sistematicamente diffuso dubbi e false informazioni circa l’esistenza e la responsabilità antropica del cambiamento climatico.

Gli sforzi anti-clima – Un dossier scientifico analizza il valore delle donazioni a 91 “climate change counter-movement” (CCCM) statunitensi nel periodo 2003-2010 (vedi allegato), scoprendo somme per quasi 1 miliardo di dollari all’anno in donazioni a questi enti che rappresentano la falsa scienza del clima.

L’autore dello studio, Robert J. Brulle, un sociologo della Drexel University, in una intervista al Guardian sostiene che “Non siamo di fronte solo a un paio di persone, qui si tratta di uno sforzo su larga scala. E non sappiamo nemmeno chi c’è dietro”: la maggioranza dei finanziatori eroga infatti i finanziamenti attraverso canali di difficile tracciabilità, che ha impedito lo svelamento della loro identità finora.

Il ruolo della politica – Tutto si gioca sulle decisioni politiche che verranno prese nei prossimi anni dai governi. Incentivi per diminuire le emissioni, obiettivi comuni a livello globale.

Greta riscaldamento globale

È per questo, che l’attivista svedese di 15 anni, Greta Thunberg, si sta battendo con i suoi scioperi per il clima, ogni venerdì dal novembre 2018, e con il movimento di giovani europei che la sta seguendo in tutte le capitali con sit-in e azioni non violente per sensibilizzare sul riscaldamento globale.

È stata lei ad avviare per prima lo sciopero che ha spinto i giovani a scendere in piazza venerdì 15 marzo per chiedere ai loro governi di agire contro il cambiamento climatico e salvare il pianeta – e il loro futuro.

Anche se ci sono ancora molte questioni aperte sulla comunicazione del cambiamento climatico, la certezza è che bisogna agire ora, rompendo l’imbarazzante silenzio che ancora esiste, a molti livelli, sull’argomento.

Ti potrebbe interessare
Ambiente / Il fisico Nicola Conenna a TPI: “La strategia del Governo Meloni sull’idrogeno arriva in ritardo ed è insufficiente”
Ambiente / La lunga marcia dell’idrogeno verde nell’Unione europea
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Ti potrebbe interessare
Ambiente / Il fisico Nicola Conenna a TPI: “La strategia del Governo Meloni sull’idrogeno arriva in ritardo ed è insufficiente”
Ambiente / La lunga marcia dell’idrogeno verde nell’Unione europea
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Ambiente / Clima senza pace: Ricchi VS Poveri
Ambiente / Chicco Testa a TPI: “Contro i gas serra la soluzione è tornare al nucleare”
Ambiente / E le scorie che fine fanno?
Ambiente / Quei reattori Made in Italy
Ambiente / Il prof. Di Castelnuovo a TPI: “Il nucleare? Costi enormi e i tempi sono troppo lunghi: ecco perché dico no”
Ambiente / Il nuovo nucleare? “Si creeranno 117mila posti di lavoro in Italia”
Ambiente / La mappa dei mini-reattori