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Cuccioli di maiale schiacciati dalle madri a causa delle gabbie, foto e video mostrano la realtà degli allevamenti intensivi

Immagine di copertina

Nuove immagini esclusive mostrano le conseguenze della vita in gabbia. Intanto, la petizione online contro le gabbie ha raggiunto 500mila firme

Immagini e video pubblicati all’interno del nuovo programma Tg2 Italia mostrano la realtà delle gabbie negli allevamenti. A realizzare l’esclusiva è stato l’inviato Piergiorgio Giacovazzo insieme ad Animal Equality, associazione che si batte da anni per i diritti degli animali.

Le immagini esclusive sono state raccolte dagli investigatori di Animal Equality, che hanno girato i filmati all’interno di un allevamento di maiali, mostrando come la condizione delle scrofe in gabbia e dei cuccioli allevati in questi contesti siano inaccettabili.

All’interno del servizio si vedono chiaramente cuccioli schiacciati dalle madri a causa delle gabbie, cadaveri di cuccioli appena nati abbandonati nelle gabbie, scrofe costrette in gabbie che le feriscono e impediscono loro i movimenti naturali e l’accudimento dei cuccioli, maiali abbandonati in liquami, feci e fango e maialini sofferenti abbandonati a morire di fame e sete. Inoltre l’intero allevamento è infestato da topi e blatte.

Le immagini “mostrano chiaramente che la vita in gabbia è una vita inaccettabile”, ma questa è “la norma per quasi 500.000 scrofe allevate in Italia e gli oltre 10 milioni di maiali che vengono macellati ogni anno nel nostro paese”, scrive Animal Equality.

Il servizio ha mostrato anche un’inchiesta realizzata da Animal Equality e Piergiorgio Giacovazzo all’interno di un allevamento di galline in gabbia nel Mantovano, che è stato poi oggetto di controlli da parte dei Carabinieri Forestali e del Ministero della Salute per un rischio salmonella evidenziato dalle condizioni terribili in cui versavano animali e allevamento.

Tutto il luogo infatti era infestato da acari rossi, comprese le uova deposte dalle galline, mentre gli animali camminavano nelle gabbie poggiando i piedi su cadaveri in decomposizione di topi e altre galline.

“La situazione negli allevamenti italiani è molto grave e sappiamo che NAS e Ministero della Salute si sono attivati subito dopo la messa in onda di questo servizio, ma l’aspetto più importante che è finalmente emerso è che non si tratta di casi isolati: questa è la norma negli allevamenti intensivi”, dichiara Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia.

“Inoltre, il tema delle gabbie è ancora sconosciuto a tanti consumatori, ma ci sono milioni di animali che sono costretti a questa vita misera e a dare alla luce i cuccioli schiacciati in queste gabbie terribili, un sistema che tanti paesi stanno già abbandonando e che ci auguriamo anche l’Unione Europa decida di vietare al più presto”, conclude Cupi.

Insieme ad altre 140 organizzazioni europee, di cui 20 italiane, Animal Equality promuove End the cage age, l’Iniziativa dei Cittadini Europei per chiedere alla Commissione di cancellare per sempre le gabbie da tutta l’Unione.

La petizione online ha ormai superato le 500mila firme, l’obiettivo è raggiungerne un milione.

Di seguito alcune immagini dell’inchiesta di Animal Equality. ATTENZIONE: queste immagini potrebbero urtare la vostra sensibilità

gabbie in allevamenti intensivi foto video

Leggi anche: “Ho lavorato sotto copertura negli allevamenti intensivi. Ecco cosa ho visto” | VIDEO
Leggi anche: M6NTHS, il corto che mostra l’allevamento intensivo visto con gli occhi di un maialino
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