Cop26, nella terza giornata accordo su deforestazione e gas: Greta annuncia due manifestazioni
La terza giornata della Cop26 di Glasgow è stata la giornata delle buone notizie e degli accordi. Ben 114 paesi hanno deciso di investire 12 miliardi di dollari per combattere la deforestazione. L’accordo è stato sottoscritto anche da Paesi come il Brasile, la Russia e il Canada che tra le nazioni più sviluppate sono quelli che più di tutti sfruttano il legname.
Sull’impegno del Brasile, però, l’Organizzazione non governativa di difesa dei diritti umani Human Rights Watch (Hrw) ha avvertito: “Non lasciatevi ingannare dalle promesse di Bolsonaro. Le politiche climatiche del governo del Brasile sono lontane da ciò che è necessario per affrontare la crisi ambientale e dei diritti umani nella foresta pluviale amazzonica”.
I paesi presenti alla Cop26 hanno trovato un accordo anche sulla riduzione dell’uso del metano, in particolare della riduzione delle emissioni fuggitive che si verificano durante le operazioni di estrazione di petrolio o altri combustibili fossili, ma anche a causa delle perdite nei metanodotti. L’obiettivo ambizioso è quello di ridurre le emissioni di metano del 30% entro il 2030.
Non è un’operazione facile. Per molti paesi, compreso l’Italia, il metano è una risorsa fondamentale per la transizione dal carbone. L’Italia dovrebbe dire addio alla ultime quote di energia proveniente dal carbone “entro il 2025”, come ha ricordato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. Alcune del 7 centrali ancora attive sul nostro territorio chiuderanno entro l’anno, per le altre si pensa a una riconversione a gas. Un’ipotesi non green ma apparentemente inevitabile per rispondere alle esigenze di alcuni territori e garantire rifornimenti sicuri in caso di necessità.
Ieri il presidente Usa Joe Biden ha lasciato Glasgow e su Twitter ha scritto di sentirsi “ottimista come non mai sul nostro percorso in materia di clima. Stiamo aprendo la strada e ce la faremo”. Nel corso della giornata non erano però mancati gli attacchi a Cina e Russia. “Penso che la Cina – ha detto Biden – abbia fatto un grande sbaglio a non presentarsi”. E a Putin: “La sua Tundra brucia”.
Oltre i discorsi, le discussioni e gli accordi, Greta Thunberg ha indetto sui social due manifestazioni a Glasgow per i prossimi giorni: uno sciopero del clima venerdì 5 alle e una marcia sabato 6. Per Greta i leader politici che si sono incontrati “usano greenwashing e bella retorica, ma sembra già che stiano rinunciando all’obiettivo di 1,5 gradi. Ma noi non li lasceremo fare. Da queste conferenze non arriverà il cambiamento se non ci sarà una grande pressione pubblica all’esterno. Tutti voi che potete, per favore, unitevi alla nostra lotta!”.
Oggi, 3 novembre, alla Cop26 è la giornata della finanza per il clima. Rappresentanti degli Stati, delle aziende e delle istituzioni finanziarie discutono sul modo in cui la finanza pubblica e privata possano contribuire al mantenimento del riscaldamento globale sotto 1,5 gradi. Si parlerà anche di come finanziare il fondo da 100 miliardi di dollari all’anno per aiutare i paesi meno sviluppati a decarbonizzare le proprie economie, fondo previsto dall’Accordo di Parigi per il 2020 e non ancora attuato.