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Home » Ambiente

“La causa del secolo”: 203 associazioni portano lo Stato Italiano in tribunale per “inazione climatica”

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Le manifestazioni, l’entusiamo del movimento Fridays for Future e gli appelli sono stati fondamentali per aumentare la consapevolezza rispettto all’enorme problema dei cambiamenti climatici. Ma oggi 203 associazioni e ong si spingono più in là proponendo la prima causa collettiva contro lo Stato italiano per “inadempienza climatica”. 

L’iniziativa è promossa dalla campagna Giudizio Universale, coordinata dall’associazione A Sud, che raccoglie le adesioni di movimenti, enti e comitati come Fridays for Future, la Società Meteorologica Italiana, Medici per l’Ambiente, Terra!Onlus, Forum Italiano Movimento per l’Acqua e tanti altri.

Disastro Italia

Certo, quest’anno è sttao istituito il Ministero per la Transizione ecologica. Ma i numeri raccontano altro: l‘Italia è al sesto posto al mondo per disastri ambientali, eppure a livello giuridico poco è stato fatto. Mentre in Paesi come il Pakistan, l’Irlanda o il Canada Corti supreme e tribunali stanno regolamentando con leggi le azioni che ogni governo dovrebbe far rispettare per salvaguardare il pianeta, l’Italia è il fanalino di coda.

Qualche esempio per avere un’idea? Se continuassimo al ritmo attuale, raggiungerebbe con cinque anni di anticipo il livello di emissioni che si è impegnata a raggiungere nel 2030. Le fonti rinnovabili sono ancora ben lontane dal superare le fonti fossili.Poi, secondo Legambiente, vengono spesi 35,7 miliardi l’anno in “Sussidi Ambientalmente Dannosi”, pvvero incentivi che sostengono direttamente o indirettamente lo sfruttamento di fonti energetiche fossili come petrolio, gas o carbone.

Ma soprattutto, sono le conseguenze dei cambiamenti climatici a devastare il Paese: inondazioni, trombe d’aria, frane hanno interessato negli ultimi dieci anni 507 comuni, con un bilancio di 251 morti. Nel 2018 ben 148 eventi hanno causato oltre 4500 sfollati e 32 vittime. Nel 2019 le vittime sono state 42, trascinate via da fiumi d’acqua o fango.

La prima causa allo Stato italiano

La causa allo Stato verrà annunciata domani, sabato 5 giugno, in occasione della Giornata Mondiale per l’Ambiente. Le associazioni si ritroveranno alle 10 davanti a Montecitorio per spiegare quali atti sono stati depositati al tribunale civile di Roma.

Al giudice verrà chiesto di dichiarare che lo Stato italiano responsabile di inadempienza nel contrasto all’emergenza climatica. E verrà proposto un obbligo a ridurre le emissioni attuali. Sul clima non si scherza più, per la prima volta (anche solo simbolicamente) lo Stato italiano verrà messo alla sbarra.

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