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Home » Ambiente

Come ripensare le città di domani: Acquedotto Pugliese presenta il suo Water Safety Plan

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A Ecomondo il confronto sulla sostenibilità ambientale urbana e la sicurezza della risorsa idrica. Premio a Copenaghen per la gestione dell’acqua

Gli eventi meteorologici estremi ai quali purtroppo assistiamo sempre più frequentemente rendono evidente la necessità di rapidi interventi per salvaguardare il futuro delle nostre città e dell’intero pianeta. Un elemento fondamentale è rappresentato da una gestione innovativa dell’acqua. Soluzioni che ne preservino gli alti standard qualitativi anche in fasi di cambiamento climatico, caratterizzate da siccità ed eventi estremi che mettono a dura prova i sistemi idrici. Nasce in questo contesto il Water Safety Plan di Acquedotto Pugliese (AQP), un Piano sulla sicurezza delle acque (Psa) basato sul calcolo preventivo dei potenziali rischi in tutta la filiera idro-potabile.

Un progetto ambizioso di cui si è parlato nella giornata di ieri, 6 novembre, a Ecomondo, l’evento internazionale sulla transizione ecologica in corso a Rimini, nel panel Water for Life dedicato alle città resilienti e alla gestione sostenibile dell’acqua. Protagonisti dell’incontro esperti relatori del mondo istituzionale e professionale. Un tema caro ad AQP già da anni, visto che sin dal 2018, con un primo progetto pilota, ha implementato sulla sua rete un Water Safety Plan. Il Piano, che ha un orizzonte a gennaio 2029 per l’applicazione su tutta la rete, si basa su un sistema di mappatura e analisi dei dati che permette anche di garantire un’elevata qualità dell’acqua: la Puglia, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, presenta un tasso di conformità dell’acqua potabile del 99,1%, superiore alla media italiana (98,9%). Un dato frutto di investimenti e monitoraggi costanti. Nel solo 2023 i parametri chimici e microbiologici monitorati sono stati 1,6 milioni su oltre 50mila campioni prelevati.

Il Piano prevede la descrizione dell’intera filiera idropotabile – a partire da sorgenti, impianti di potabilizzazione, serbatoi, pozzi, collegamenti, grande adduzione e reti, sino agli abitati ed ai punti di consegna – e permetterà di raggiungere diversi obiettivi che vanno dall’ottimizzare i processi e gli investimenti sino ad anticipare potenziali rischi sul sistema di distribuzione delle acque.

“Partendo nel 2018 dalla filiera pilota del Pertusillo – ha spiegato la direttrice generale di AQP, Francesca Portincasa – siamo stati tra i primi ad attivarci in Italia, dove le norme sui Piani di sicurezza dell’acqua sono state recepite ad aprile 2023. In un sistema fortemente interconnesso come il nostro, con sei schemi idrici che ci rendono un unicum in Europa, questo farà una forte differenza in positivo. Per esempio, affronteremo le attività di controllo non più su base comunale, ma attraverso un modello di zone di fornitura più ampie, ottimizzando gli interventi, mentre la qualità dell’acqua, già ottima, continuerà ad essere analizzata e garantita dai laboratori. Inoltre, la nostra control room, il cervello digitale di AQP, sarà in grado di gestire le segnalazioni di potabilità sospetta attivando alert e relativi interventi”.

Esempi virtuosi da cui trarre spunto spesso vengono dall’estero. È il caso di Copenaghen, che ha ricevuto dalla direttrice generale Portincasa il riconoscimento internazionale dedicato alla sostenibilità Water for life AQP Award, giunto alla terza edizione. Da un punto di vista della gestione dell’acqua, la capitale danese si presenta come un case study per le pratiche di raccolta dell’acqua piovana – anche in condizioni di precipitazioni estreme – e il suo successivo utilizzo per scopi civili, ad esempio l’irrigazione, lo scarico dei servizi igienici e la pulizia delle strade. Le attività hanno incluso la costruzione di infrastrutture verdi, quali tunnel sotterranei di accumulo, così come lo sviluppo e riprogettazione di parchi e aree naturali adatti per poter fungere da bacini idrici. Questi interventi sono stati combinati con la progettazione e uso dei tetti verdi dove la vegetazione ha il compito di assorbire l’acqua.

“Copenaghen – ha commentato l’assessora all’Ambiente della Regione Puglia, Serena Triggiani, presente a Ecomondo – dimostra come le città possano diventare più resilienti attraverso l’innovazione, la sostenibilità e il coinvolgimento della comunità. Quello che anima entrambe le nostre realtà è una chiara, condivisa e diffusa consapevolezza dei rischi climatici e degli impatti che ci hanno spinto a creare un modello di resilienza per la gestione dell’acqua, valido esempio anche per altri contesti operativi. Sebbene i contesti climatici e geografici siano diversi, i principi fondamentali della resilienza urbana e della gestione sostenibile dell’acqua possono essere adattati reciprocamente. La Puglia, con il suo impegno nella gestione sostenibile dell’acqua, rappresenta un esempio di come queste strategie possano essere adattate e applicate in altri contesti”.

Dopo i saluti istituzionali di Domenico Laforgia, presidente di AQP, Cosimo Ingrosso, direttore generale dell’Autorità Idrica Pugliese, e Rocco De Franchi, responsabile Comunicazione istituzionale della Regione Puglia, l’architetto e urbanista Luigi Di Marco ha introdotto al tema delle città resilienti e sostenibili. Al dibattito, moderato dal direttore di The Post Internazionale Giulio Gambino, hanno partecipato Francesca Portincasa, direttrice generale di AQP, Fiorenza Pascazio, presidente di ANCI Puglia, Patty L’Abbate, componente del Sustainability board di AQP, e Massimo Colia, presidente dell’AGER Puglia.

L’idea di un premio internazionale per l’acqua nasce dalla volontà di AQP di promuovere la condivisione di best practice. La prima edizione del riconoscimento era stata assegnata all’islandese Andri Snær Magnason, fra i più influenti e attivi intellettuali impegnati nella difesa dell’ambiente dalla minaccia dei cambiamenti climatici. La seconda edizione ha visto protagonista del premio il Regno del Lesotho per l’importanza strategica che il Paese dell’Africa australe riveste nello sviluppo dell’intera area grazie all’utilizzo di uno dei bacini idrici più importanti della regione.

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