Open Arms, il durissimo attacco di Diego Fusaro: Fabio e Littizzetto “squallidi negrieri”
L'intervento del filosofo sulla questione "porti aperti"
Fusaro attacca Fazio e Littizzetto
“Squallidi negrieri del nuovo millennio”. Gli attacchi senza mezzi termini di Diego Fusaro questa volta sono rivolti al conduttore Fabio Fazio e all’attrice Luciana Littizzetto. Che Fusaro attacca per le posizioni espresse su Open Arms e definisce, rispettivamente: “araldo arcobalenico” Fazio e “cabarettista sabauda” Littizzetto.
La questione che il filosofo, che su Twitter si definisce “al di là della destra e della sinistra”, ha sentito l’esigenza di commentare è ovviamente quella della Open Arms, la nave della omonima Ong spagnola che si trova da giorni, con il suo carico di migranti, alla fonda al largo dell’isola di Lampedusa (qui tutti gli aggiornamenti in diretta sulla Open Arms).
“Il tempo è galantuomo. Verrà il giorno in cui ci ricorderemo dei paladini dei ‘porti aperti’ e del ‘salviamo vite in mare’ come degli squallidi negrieri del nuovo millennio”, ha scritto nel tweet. E ha aggiunto, ci ricorderemo di loro “come degli abominevoli apologeti del nuovo colonialismo capitalistico e delle deportazioni di schiavi”.
L’attacco arriva poche ore dopo un video della Littizzetto in cui l’attrice e comica della Tv italiana si era esposta in favore dei porti aperti e della risoluzione del caso Open Arms. “Fateli scendere, siamo tutti Open Ars”, aveva scritto. “In questi giorni in cui tutti sono al mare, voi siete in mare”, ha detto Littizzetto, riferendosi appunto ai migranti a bordo della nave della Ong.
Open Arms, Fusaro critica il “restiamo umani”
Per Diego Fusaro, una posizione inaccettabile. Perché arriva, a suo dire, da persone che, “nei loro palagi e nei loro panfili mai nemmeno incroceranno per caso la miseria”. E in un tweet successivo ha spiegato più approfonditamente il senso del suo attacco: “Il ‘restiamo umani’ termina al momento dello sbarco. Poi si impone la vera legge a cui lo sbarco era finalizzato e di cui i vari bardi cosmopoliti si guardano bene dal fare motto: sfruttamento spietato, malessere sociale, degrado, abbassamento delle condizioni degli ultimi”.