Grecia, approvata nuova legge sullo stupro basata sul consenso
Grecia legge stupro consenso – Dopo le proteste dei movimenti femministi, delle parlamentari del partito del premier e di Amnesty International, il governo greco ha approvato una legge che riconosce come stupro ogni rapporto sessuale non basato sul consenso.
Le donne greche hanno ottenuto l’approvazione di un emendamento che ha migliorato un testo inizialmente molto criticato e che non riconosceva il sesso senza consenso come stupro e limitava ulteriormente la definizione del reato, che prevedeva già la violenza fisica come motivo di condanna.
Come funziona il reato di stupro in Italia
Prima della recente riforma era considerato stupro solo un atto sessuale commesso con la forza o con la minaccia di “pericolo grave o diretto”: la pena era di almeno 5 anni di carcere, ma la definizione era poco stringente.
Una definizione a cui le donne greche si sono opposte, scendendo in piazze per manifestare: dopo sole 24 ore il ministro della Giustizia Michalis Kalogirou ha dovuto accogliere le richieste delle manifestanti e cambiare la legge.
“Chiunque tenti un atto sessuale senza il consenso della vittima è punito con la reclusione fino a 10 anni”: questo il contenuto del paragrafo 5 dell’articolo 336 del nuovo codice penale, che entrerà in vigore in Grecia dal mese di luglio.
È “una vittoria storica per le donne. Da oggi la legislazione greca riconosce l’ovvio e cioè che il sesso senza consenso è stupro e chiarisce che non è richiesta la violenza fisica perché un reato sia considerato stupro”, ha commentato Eirini Gaitanou, responsabile di Amnesty International Grecia.
La Convenzione di Ginevra
In realtà, come fanno notare movimenti in difesa delle donne, una legge simile a quella approvata in Grecia dovrebbe essere la norma nei paesi europei che hanno firmato la Convenzione di Istanbul del 2011 sulla violenza sulle donne.
Il testo prevede che le nazioni firmatarie debbano considerare illegale qualsiasi forma di atto sessuale che non preveda il consenso dei partecipanti.
Solo pochi paesi, tra cui Svezia, il Regno Unito, Germania e adesso la Grecia, hanno tenuto fede all’impegno preso adeguando le loro leggi.