Cosa ha fatto Matteo Salvini al governo finora
COSA HA FATTO SALVINI – Cosa ha fatto Matteo Salvini finora al governo? L’analisi dello straordinario risultato elettorale ottenuto dalla Lega alle Elezioni Europee 2019 non può non passare attraverso le proposte del leader del Carroccio che sono state trasformate in punti di contratto di programma e hanno successivamente ottenuto il via libera dal Parlamento: se in poco più di un anno il consenso del partito del ministro dell’Interno è raddoppiato, evidentemente l’elettorato ha apprezzato le sue iniziative. Di seguito elenchiamo le principali battaglie degli ultimi mesi.
Cosa ha fatto Salvini | Governo | Lega
In cima alla lista non possono non esserci le modifiche alla legge Fornero e la cosiddetta quota 100 per il pensionamento anticipato. Le nuove norme hanno consentito ai lavoratori più anziani di andare in pensione con un’età anagrafica di 62 anni e contributi versati per 38 anni.
Altro tema caldo caro a Salvini è quello della sicurezza. Il decreto sicurezza e immigrazione approvato a novembre ha previsto l’abolizione della concessione del permesso di soggiorno per motivi umanitari e ha indicato nuovi reati che comportano la revoca dello status di rifugiato o la protezione internazionale.
Altra questione centrale nell’agenda leghista è la flat tax, che in realtà non è una vera e propria tassa piatta, ma una riduzione delle imposte con un sistema di due aliquote basse. Il piano originario della Lega, annunciato nel corso della campagna delle Politiche 2018 prevedeva un’unica aliquota al 15 per cento. Nel primo anno di governo si è cominciato a mettere in atto la riforma fiscale con l’allargamento del regime agevolato forfettario per le Partite Iva. L’imposta sostitutiva al 15 per cento per imprenditori individuali e lavoratori autonomi è stata estesa, con il tetto massimo passato da quota 30mila e 65mila euro di ricavi o compensi. In seguito si è parlato di una possibile flat tax per le famiglie.
Quarto. La legittima difesa. Il testo approvato in aula definitivamente a marzo è una delle classiche proposte bandiera del Carroccio. Il provvedimento passato in Parlamento interviene su alcuni reati contro il patrimonio, come il furto in abitazione e la rapina, e sul delitto di violazione di domicilio. La legge della maggioranza gialloverde ha stabilito che la difesa è sempre legittima, anche se resta il principio di proporzionalità. Tuttavia, la legittima difesa scatta anche senza l’effettiva minaccia di un’arma e viene riconosciuta anche se ci si trova in uno stato di “grave turbamento”.
Quinto punto. La questione migranti. La politica dei ‘porti chiusi’ è uno dei temi di maggiore scontro tra partiti e più divisivi dell’opinione pubblica. Il ministro dell’Interno Salvini ha continuamente evidenziato i numeri degli sbarchi di migranti in Italia durante la sua permanenza al Viminale, nettamente calati, e già in diminuzione durante la gestione Minniti. Inoltre il vicepremier leghista ha voluto un nuovo contratto per la gestione del’accoglienza, rispetto a quello in vigore da inizio 2018, con una diminuzione della spesa giornaliera per migrante da circa 33 a 22 euro.
Sesto. La visione di Europa. Salvini, che al Parlamento di Strasburgo fa parte del gruppo dell’Europa delle Nazioni con il Rassemblement di Marine Le Pen, ha continuamente spiegato di voler rivoluzionare la politica Ue. Le parole espresse nei confronti dei vertici delle istituzioni Ue sono state sempre molto dure. Il 18 maggio in piazza Duomo a Milano ha affermato: “È un momento storico importante per liberare il continente dall’occupazione abusiva organizzata a Bruxelles da molti anni. Chi ha tradito l’Europa, il sogno dei padri fondatori, di De Gaulle e De Gasperi? I Merkel, i Macron, i Soros, gli Juncker hanno costruito l’Europa della finanza e dell’immigrazione incontrollata”. Anche queste posizioni hanno catturato interesse nell’elettorato.