Amministrative 2019, dove e quando si vota: i comuni interessati
Elezioni amministrative 2019 | Quando si vota | Dove si vota | Come si vota
Elezioni amministrative 2019 | Oggi, domenica 26 maggio, quasi 4mila comuni italiani sono chiamati al voto per le elezioni amministrative 2019, tra cui 30 capoluoghi di provincia.
Tra questi vi sono dei comuni che andranno al voto per scioglimento anticipato della Giunta: Avellino, Cagliari (si vota il 16 giugno), Lecce, Rovigo e Vibo Valentia (si vota in autunno).
Elezioni amministrative 2019 | Quando si vota
Il primo turno delle amministrative è accorpato alle elezioni europee. In Piemonte si vota anche per le elezioni regionali e si tiene oggi, domenica 26 maggio 2019.
L’eventuale ballottaggio è previsto per domenica 9 giugno, come di consueto a 2 settimane dal primo turno. Il secondo turno è previsto nei comuni superiori a 15mila votanti, nel caso in cui nessun candidato ottenga la maggioranza assoluta. Nei comuni con meno di 15mila abitanti invece non è previsto il ballottaggio e viene eletto sindaco il candidato più votato al primo turno.
Per quanto riguarda la data del voto vi sono alcune eccezioni, come ad esempio in Sicilia, dove nei 34 comuni chiamati al voto ci si recherà alle urne il 28 aprile e il 12 maggio per l’eventuale ballottaggio. A Reggio Calabria invece si andrà al voto in autunno, forse in concomitanza con le elezioni regionali, ma non si ha ancora la data.
Elezioni amministrative 2019 | Dove si vota
I comuni che votano sono 3.865, circa la metà del totale dei comuni italiani. Tra questi ci sono 30 comuni capoluogo di provincia, 6 capoluoghi di regione e 14 città con più di 100mila abitanti. I capoluoghi di regione sono Bari, Cagliari, Campobasso, Firenze, Perugia e Potenza.
Amministrative Vibo Valentia 2019
Qui di seguito tutti i comuni capoluogo di provincia. A questo link invece l’elenco dettagliato di tutti i comuni:
Cagliari (si vota il 16 giugno)
Caltanissetta (al voto il 28 aprile. Qui i risultati)
Reggio Calabria (si vota in autunno)
Sassari (si vota il 16 giugno)
Elezioni amministrative 2019 | Come si vota
Dal 1993 in Italia vi è l’elezione diretta dei sindaci. Il sistema elettorale di tipo maggioritario è stato introdotto dalla legge n.81 del 1993. Esistono due differenti modalità di voto: la prima per i comuni con meno di 15mila abitanti e la seconda riguarda i comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti.
Nei comuni inferiori a 15mila abitanti, nella scheda è indicato, a fianco del contrassegno, il candidato alla carica di sindaco. L’elettore può votare per un candidato alla carica di sindaco, segnando il relativo contrassegno ed esprimere un voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale compreso nella lista collegata al candidato alla carica di sindaco.
Nei comuni superiori ai 15mila abitanti invece l’elettore può votare per una lista attribuendo così il voto anche al candidato sindaco collegato (tracciando il segno sul relativo contrassegno di lista) oppure può votare solo per il candidato sindaco non esprimendo la preferenza per alcuna lista.
Alle elezioni amministrative è ammesso il voto disgiunto: si può votare per un candidato sindaco e per la lista ad esso collegata o in alternativa può votare per un candidato sindaco e per una lista non collegata.
Nei comuni sino a 15.000 abitanti è eletto sindaco il candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti ed alla lista vengono attribuiti tanti voti quanti quelli attribuiti al sindaco. Alla lista del candidato sindaco eletto vengo assegnati i 2/3 dei seggi assegnati al consiglio, i restanti seggi vengono ripartiti proporzionalmente tra le altre liste nell’ambito di ciascuna lista i candidati vengono eletti consiglieri secondo l’ordine delle cifre individuali, costituite dalla cifra di lista aumentata dei voti di preferenza.
Nei comuni più popolosi di 15mila abitanti è eletto sindaco il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi, se nessun candidato riesce a ottenerla si procede al ballottaggio a cui partecipano i due candidati più votati alla prima tornata e risulterà eletto il candidato che avrà ottenuto la maggioranza relativa. Non sono ammesse al riparto dei seggi le liste che abbiano ottenuto meno del 3 per cento dei voti.