Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 06:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Ambiente

L’Australia dichiara guerra ai gatti: salsicce avvelenate per sterminarne 2 milioni

Immagine di copertina
Credit: Getty Images

Salsicce avvelenate per eliminare i gatti randagi. È questo il programma lanciato dall’Australia per sbarazzarsi dei felini, che, secondo le istituzioni, sarebbero troppi. In tutto nel paese si contano tra i due e i sei milioni di esemplari, che si riproducono velocemente, diventando una seria minaccia per le altre specie.

Lo scopo, dunque, è quello di proteggere altre specie. È dal 2015 che l’Australia ha avviato il programma di eliminazione dei gatti domestici inselvatichiti che popolano soprattutto le zone rurali, dove il numero degli esemplari è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, mettendo a rischio la sopravvivenza di almeno venti specie animali. E così l’Australia si è proposta di eliminare circa due milioni di felini entro il 2020.

La notizia dell’imminente sterminio di questi animali ha suscitato la reazione delle associazioni animaliste, che stanno protestando contro l’iniziativa – già in atto – e di esperti stanno cercando di trattare con le istituzioni locali.

Lo sterminio è già in atto: le salsicce avvelenate vengono lanciate direttamente dagli aerei nella boscaglia delle zone rurali in cui vivono i gatti selvatici. Gli animali muoiono dopo appena 15 minuti dall’aver mangiato carne di canguro, grasso di pollo, erbe e spezie contaminati. Quello che le associazioni animaliste recriminano al governo è il non aver usato o pensato a metodi alternativi.

La rete per i diritti degli animali Direct Action Everywhere ha spiegato come le istituzioni avrebbero potuto intraprendere la strada della sterilizzazione degli animali prima di ricorrere allo sterminio di due milioni di esemplari. Dalle autorità arriva la replica secca: “I gatti uccidono 377 milioni di uccelli e 649 milioni di rettili all’anno, il che rende il suolo meno fertile e produttivo”.

Wayne Hsiung, co-fondatore Direct Action Everywhere, ha definito “inquietante” l’azione del governo, sottolineando che gli uomini sono di gran lunga la specie più dannosa e invasiva del pianeta. “Non sono stati compiuti sforzi significativi per ridurre l’impatto dei gatti sulla fauna selvatica utilizzando mezzi non violenti”, ha affermato ancora.

La proposta di Hsiung è semplice: “Un programma di sterilizzazione di massa o sanzioni più severe chi abbandonano i loro gatti. Il governo ha basato la sua politica violenta e orribile sulla ricerca speculativa”.

Dalla parte del governo si schiera, invece, la scienza e dall’Università Charles Darwin il professor John Woinarski ha sottolineato come nel tempo si siano perse ben 34 specie di mammiferi terrestri in Australia. E la colpa è dei gatti.

Ti potrebbe interessare
Ambiente / Il fisico Nicola Conenna a TPI: “La strategia del Governo Meloni sull’idrogeno arriva in ritardo ed è insufficiente”
Ambiente / La lunga marcia dell’idrogeno verde nell’Unione europea
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Ti potrebbe interessare
Ambiente / Il fisico Nicola Conenna a TPI: “La strategia del Governo Meloni sull’idrogeno arriva in ritardo ed è insufficiente”
Ambiente / La lunga marcia dell’idrogeno verde nell’Unione europea
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Ambiente / Clima senza pace: Ricchi VS Poveri
Ambiente / Chicco Testa a TPI: “Contro i gas serra la soluzione è tornare al nucleare”
Ambiente / E le scorie che fine fanno?
Ambiente / Quei reattori Made in Italy
Ambiente / Il prof. Di Castelnuovo a TPI: “Il nucleare? Costi enormi e i tempi sono troppo lunghi: ecco perché dico no”
Ambiente / Il nuovo nucleare? “Si creeranno 117mila posti di lavoro in Italia”
Ambiente / La mappa dei mini-reattori