La mappa del salario minimo in Europa
Quali paesi europei garantiscono il salario minimo? In quali nazioni è più alto e in quali più basso? E in Italia?
In Italia si è riaperto il dibattito sul salario minimo. Il governo giallo-verde ha promesso di introdurre anche in Italia il salario minimo orario per eliminare, lo sfruttamento dei lavoratori.
Salario minimo | Che cos’è
Il salario minimo è la remunerazione minima che, negli stati che lo prevedono, i datori di lavoro devono garantire per legge ai lavoratori.
C’è chi è a favore del salario minimo perché riduce povertà e disuguaglianza e aumenta il tenore di vita dei lavoratori. Al contrario, i detrattori del salario minimo credono sia dannoso per le imprese e che di fatto aumenti la povertà e la disoccupazione.
I primi stati a introdurre il salario minimo furono la Nuova Zelanda nel 1894, l’Australia nel 1896 e il Regno Unito nel 1909.
Salario minimo | Come funziona in Italia
Esiste una legislazione in materia di salari minimi in Italia? Anche se, in base all’articolo 36 della Costituzione, a ciascun lavoratore dovrebbe essere garantita una retribuzione “proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”, no, non esiste in realtà una legislazione ad hoc.
Circa la metà dei dipendenti nel paese sono coperti da un contratto collettivo, firmato da organizzazioni dei datori di lavoro e sindacati.
In Italia infatti ci sono centinaia di contratti collettivi in vigore firmati da CGIL, CISL, UIL e dalle organizzazioni dei datori di lavoro come Confindustria o lo stesso governo per quanto riguarda i dipendenti pubblici.
Secondo le ultime proposte avanzate dal Movimento Cinque Stelle, la retribuzione oraria lorda è applicabile a tutti i rapporti aventi per oggetto una prestazione lavorativa e deve essere di almeno 9 euro l’ora.
Tale quota è stata calcolata “in modo che sia almeno il 20-30 per cento al di sopra della soglia di povertà calcolata dall’Istat per il singolo individuo” e pari a 780 euro.
La proposta del M5s prevede anche sanzioni amministrative per i datori di lavoro che violino l’obbligo salariale minimo.
Salario minimo | Come funziona in Europa
Quasi tutti i paesi dell’Unione europea garantiscono un salario minimo ai propri lavoratori, tranne Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia, Svezia e Italia.
Il paese con il salario minimo più basso è la Bulgaria, con 1,24 euro l’ora (286 euro mensili). Il primato per quello più alto spetta invece al Lussemburgo, con 11,12 euro per ogni ora di lavoro (2017 euro al mese).
Il 1 aprile 2016 il Regno Unito ha annunciato che entro il 2020 aumenterà il salario minimo a 9 sterline l’ora (11,23 euro). Sarà uno dei più grandi aumenti del salario minimo legale che un governo ha varato nel mondo occidentale e che porterà il Regno Unito a superare il salario minimo più alto attuale del Lussemburgo.
I paesi Ue si dividono in 3 scaglioni: paesi che hanno retribuzioni minime nazionali fino a 500 euro, paesi che hanno un salario minimo mensile tra i 500 e i 1.000 euro e paesi che hanno un salario minimo al mese di oltre 1.000 euro.
Salario minimo inferiore a 500 euro
In questo gruppo vi sono Bulgaria, Lituania, Romania, Lettonia, Ungheria, Croazia, Repubblica ceca e Slovacchia. In questi paesi le retribuzioni minime vanno dai 261 euro in Bulgaria ai 480 euro in Slovacchia.
Salario minimo tra i 500 e i 1.000 euro
Tra i paesi Ue che fanno parte di questo gruppo vi sono Estonia, Polonia, Portogallo, Grecia, Malta, Slovenia e Spagna. Si va dai 500 euro in Estonia agli 859 euro in Spagna.
Salario minimo oltre i 1.000 euro
In questo gruppo vi sono 7 paesi membri dell’Ue (considerando anche il Regno Unito, pronto alla Brexit): Germania, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Irlanda e Lussemburgo. Si va dai 1.401 euro del Regno Unito ai 1999 euro del Lussemburgo.