Gli insulti a Greta Thunberg: da “serva delle élite” a “manipolata”, fino a “strana e disagiata”
GRETA THUNBERG INSULTI – Mentre centinaia di migliaia di studenti in tutto il mondo la seguono, e mentre Rita Pavone fa le sue gaffe, c’è una parte di commentatori nostrani che la insulta senza pietà.
Greta Thunberg, la 16enne svedese attivista per il clima che ha acceso i riflettori del mondo sul problema del cambiamento climatico, com’era prevedibile, è diventata il bersaglio di molti che hanno come sport preferito l’insulto libero sui social.
E così se da un lato c’è chi si è “limitato” a darle addosso perché solo una “marionetta manipolata” dalle elité europee, e chi l’ha denigrata giudicandola un’ingenua che non sa di quello che parla, dall’altro c’è chi l’ha insultata perché affetta da Asperger.
A fare molto discutere è stata Maria Giovanna Maglie, che al programma radiofonico Un giorno da pecora si è lasciata andare a un commento a dir poco vergognoso: “Greta Thunberg? Adesso non si può dire niente di male di lei perché è malata di autismo. E allora il buon senso mi vietano di dire quello che avrei detto se fosse stata sana. Cioè che l’avrei messa sotto con la macchina”.
Dopo la marcia per il clima che il 15 marzo 2019 ha portato nelle piazze centinaia di migliaia di studenti in oltre 2.000 città del mondo, sono fioccati i commenti denigratori su di lei. “Ha rotto”, “È manipolata”, “è una disagiata”, si legge in giro sul web.
E c’è poi chi diffonde la foto di Juncker, il presidente della Commissione europea, che fa il baciamano a Greta, urlando al complotto. “La santagiovannadarco degli ambientalisti finti”, la chiama qualcuno, “costruita a tavolino dagli architetti del turbomondialismo”, la definisce Diego Fusaro.
E poi ci sono i benaltristi, che sostengono che la lotta per il cambiamento climatico, appurato da fior fiori di scienziati, è solo un modo per distrarre le masse, è solo una rivolta innocua che piace alle elité che non si sentono minacciate. E che i veri problemi sono altri.
Un giornalista svedese sostiene poi che dietro il sciopero altro non ci sia che una strategia pubblicitaria per lanciare il nuovo libro della madre di Greta, la cantante Malena Ernman.
Non mancano poi i commentatori più sempliciotti, che non urlano al complotto ma se la prendono con le “treccine horror” di Greta, un po’ “strana”, che “mette a disagio”, come la cantante Rita Pavone, che l’ha paragonata a un personaggio dell’orrore, salvo poi chiedere scusa per la sua gaffe.
Insomma, ancora una volta chi ha popolarità è esposto alla gogna mediatica più becera, quella dell’insulto gratuito e pigro sui social. E poco importa se a farne le spese è una ragazza di 16 anni. Che ha mobilitato centinaia di migliaia di giovanissimi per salvare il pianeta. Niente di nuovo sotto il sole.