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Home » Esteri

Lego ha creato il primo personaggio disabile: un omino sulla sedia a rotelle

Immagine di copertina
Il personaggio sulla sedia a rotelle messo in commercio da Lego

In occasione della Fiera del giocattolo di Norimberga, che si è tenuta in questi giorni nella città tedesca, Lego ha annunciato il lancio sul mercato del primo personaggio con disabilità: un giovane su una sedia a rotelle.

L’omino in questione è anche accompagnato dal cane guida.

La scelta di Lego non è casuale: di recente ci sono state polemiche nei confronti dell’azienda danese, accusata di discriminare le persone con disabilità non producendo personaggi che potessero rappresentarle.

Lego, questo era il senso dell’accusa, voleva in qualche modo “occultare” un aspetto della realtà che invece va considerato del tutto normale.

A spingere per questa svolta è stato in particolare Il movimento #ToylikeMe (che letteralmente significa: giocattoli come me), che ha lanciato una petizione su Change.org in cui chiedeva appunto a Lego di produrre un personaggio con disabilità.

La petizione, promossa da tre mamme inglesi, è stata firmata da oltre 2omila persone.

In realtà non si tratta del primo personaggio in assoluto di questo tipo prodotto da Lego. Nell’estate 2018, infatti, l’azienda danese di giocattoli aveva lanciato sul mercato un omino disabile. Si trattava in quel caso di una persona anziana.

Una circostanza che non era sfuggita a diverse associazioni che si occupano dei diritti di persone con disabilità. Associazioni che, in quel caso, avevano fatto notare come il messaggio lanciato da Lego potesse essere sbagliato o in ogni caso male interpretato.

Non solo le persone anziane, infatti, possono avere problemi di quel genere, e in generale la condizione di disabilità non è legata all’età.

Non a caso stavolta Lego, rispondendo alle richieste arrivate da migliaia di persone, ha deciso dare al personaggio sulla sedia a rotelle l’aspetto di un giovane.

Si tratta in ogni caso di una novità rilevante, che può avviare una riflessione sulle percezioni culturali della gente e sulla necessità di cambiarle anche attraverso oggetti popolari come i giocattoli.

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