Migranti, la tragica storia di Prince Jerry: a 25 anni si suicida sotto un treno, gli era stato negato l’asilo in Italia
Un 25enne nigeriano, Prince Jerry, si è suicidato lunedì 28 gennaio a Tortona (Alessandria) gettandosi sotto un treno: prima di Natale si era visto negare il permesso di soggiorno per motivi umanitari.
A dare la notizia è stato monsignor Giacomo Martino, responsabile della Migrantes di Genova, in un messaggio alla chat dei propri parrocchiani.
“Jerry” ha poi denunciato su Facebook l’associazione Alterego “era un laureato che sperava di trovare un futuro migliore e non aveva alcuna speranza di essere accolto, da quando il permesso per motivi umanitari è stato annullato dal recente Decreto”.
Straziante il messaggio di Don Giacomo, responsabile della Comunità Migrantes: ”Cari tutti, ieri sono stato tutto il giorno a Tortona . Uno dei nostri ragazzi di Multedo , Prince Jerry, dopo essere stato diniegato prima di Natale e scoprendo che non avrebbe potuto contare neppure sul permesso umanitario che è stato annullato dal recente Decreto, si è tolto la vita buttandosi sotto un treno”.
È stato proprio Don Giacomo a fare il riconoscimento del suo corpo, in obitorio: “È stato un momento difficile ma importante perché ho ritenuto di doverlo accompagnare in questa sua ultima desolazione”.
Una volta che la notizia ha iniziato a circolare fuori dalla ristretta cerchia dei fedeli, Don Giacomo è tornato sul caso pubblicamente: “Avevo scelto di non parlare di Prince Jerry per rispettare il dolore della sua morte e desolazione. Vi sono indagini giudiziarie che stanno stabilendo esattamente i fatti ed eventuali responsabilità”.
“Non desidero in nessun modo che questo ragazzo”, spiega il responsabile di Migrantes, “e la sua triste storia vengano strumentalizzate per discorsi diversi da quelli di compassione per una vita stroncata e di un lungo sogno interrotto”.
Inevitabili, però, le reazioni, con la Camera del Lavoro di Genova che ha attaccato direttamente il decreto sicurezza: “Apprendiamo con sgomento la notizia della tragica morte di Prince Jerry, giovane migrante nigeriano che lottava per trovare un futuro migliore”.
“Si tratta”, denunciano in un duro comunicato, “della puntuale conseguenza di un decreto sicurezza inumano che ha annullato la possibilità di richiedere e ottenere il permesso di soggiorno per motivi umanitari”. Un decreto che la Camera del Lavoro di Genova “non smetterà mai di contrastare”.
“Rispetto e tristezza sono le emozioni che ci travolgono, ma un pensiero alla responsabilità morale di questa morte è inevitabile”, si legge nella nota che spiega: “Questo giovane ragazzo era perfettamente integrato, nel suo paese era laureato in chimica e stava studiando per farsi riconoscere anche qui il titolo di studio”.