Reddito di cittadinanza 2019: requisiti, calcolo, importo e come fare domanda
Reddito di cittadinanza 2019 | Requisiti | Importi | Calcolo | Domanda
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Il reddito di cittadinanza è il nuovo beneficio economico introdotto dal governo Lega-M5s con il “decretone” convertito in legge il 27 marzo 2019 e contenente anche la riforma delle pensioni Quota 100.
Tale sussidio, che va a integrare il reddito di chi lo riceve e il cui importo varia sulla base del reddito familiare, è accompagnato dalla sottoscrizione di un Patto per il Lavoro e di Inclusione sociale: si tratta di un percorso che il beneficiario del sussidio deve seguire obbligatoriamente, con l’aiuto di un navigator, al fine del suo inserimento nel mercato del lavoro.
Le domande per richiedere il reddito di cittadinanza sono partite il 6 marzo 2019 e dalla fine di aprile i diversi uffici di Poste Italiane – dopo aver ricevuto gli esiti dall’Inps – hanno cominciato a consegnare le prime RdC card con i soldi del sussidio.
Qui di seguito potete trovare tutte le informazioni sul reddito di cittadinanza: cos’è, come funziona, quali sono i requisiti, come viene erogato, come si calcola e come richiederlo.
Reddito di cittadinanza 2019 | Cos’è e a chi spetta: i requisiti
Il reddito di cittadinanza, come già anticipato, è un sussidio economico che ha l’obiettivo – un po’ come prima faceva il ReI – di aiutare chi ha un reddito basso o al di sotto della soglia di povertà, prevedendo anche un percorso che miri ad inserire il suo beneficiario nel mondo del lavoro e migliorare, in generale, la sua situazione socio-economica.
Tale aiuto è concesso agli italiani e agli stranieri che risiedano da almeno 10 anni in Italia (di cui gli ultimi due in modo continuativo), in possesso di determinati requisiti. Se a ricevere il sussidio sono gli over 67, il nome cambia in pensione di cittadinanza: a differenza del RdC, la PdC non obbliga il suo beneficiario, naturalmente, a seguire un percorso per trovare un impiego.
Essendo una misura di sostegno al reddito, il reddito di cittadinanza non viene concesso a tutti, ma solo a chi versa in determinate condizioni economiche. Non possono farne richiesta, invece, coloro che hanno presentato dimissioni volontarie dal proprio impiego nei 12 mesi precedenti la richiesta, a meno che non si tratti di dimissioni per giusta causa.
Dunque, quali sono le condizioni per ottenere il reddito di cittadinanza? È necessario rientrare all’interno di precisi requisiti patrimoniali e di ISEE: quest’ultimo, in particolare, deve essere inferiore 9.360 euro.
In quanto al patrimonio immobiliare, esso deve essere inferiore ai 30mila euro (tenendo conto anche di quelli detenuti all’estero), mentre quello mobiliare è necessario stia al di sotto dei 6mila euro. Tale ultima soglia, però, si alza di 2mila euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo (fino ad arrivare ad un massimo di 10mila euro), mentre un ulteriore incremento di mille euro viene concesso per ogni figlio successivo al secondo e di 5mila euro se uno dei componenti è disabile.
Il reddito familiare, nel suo complesso, non può superare i 6mila euro, ma anche tale soglia è aumentata a 9.360 euro nel caso in cui la famiglia (o il single) viva in affitto o debba pagare le rate del mutuo.
Qui una scheda ancora più completa e dettagliata sui requisiti per il reddito di cittadinanza.
Come già spiegato in principio non tutti i beneficiari del reddito di cittadinanza ricevono lo stesso importo del sussidio; esso, infatti, varia sulla base del reddito e della composizione del nucleo familiare di chi ne fa richiesta.
L’importo si compone di una Quota A, quella cioè che va a integrare il reddito fino ad un massimo di 6mila euro annui in base a numero e tipologia dei componenti il nucleo familiare, e di una Quota B, che viene concessa come detto in caso si risieda in affitto (280 euro al mese massimo) o si paghino le rate del mutuo (150 euro al mese).
In quanto ai nuclei familiari numerosi, l’importo viene moltiplicato per i differenti parametri della scala di equivalenza: un + o.4 spetta a ogni componente maggiorenne successivo al primo, mentre un +0.2 spetta a ogni componente minorenne . Il parametro massimo per elevare il sussidio è 2.1, che può arrivare fino a 2.2 nel caso di membri con disabilità.
Se si vogliono avere maggiori informazioni su come si calcola l’importo del reddito di cittadinanza qui una guida completa.
Il reddito di cittadinanza – che ha una durata di 18 mesi rinnovabili in altri 18 con un mese di sospensione – viene accreditato ogni mese su una carta prepagata rilasciata da Poste Italiane a partire dal mese successivo a quello di presentazione della domanda.
Su di essa vengono quindi caricati ogni mese i soldi del sussidio, i quali possono essere spesi solo per determinati acquisti, mentre altri sono assolutamente vietati; questi, inoltre, possono essere fatti solo in Italia.
L’importo può essere speso per comprare beni di consumo e pagare bollette e utenze. Il prelievo mensile massimo è di 100 euro (da moltiplicare per la scala di equivalenza fino ad un massimo di 210 euro), mentre è possibile pagare l’affitto o il mutuo tramite un bonifico mensile.
Qui una scheda completa sulla card del reddito di cittadinanza e su come spendere i soldi del sussidio.
È possibile richiedere il reddito di cittadinanza a partire dal 6 di ogni mese presentando apposita domanda tramite le seguenti modalità:
- online sul sito ufficiale del governo dedicato al sussidio se in possesso di credenziali Spid
- per via cartacea recandosi in un Caf, in un patronato o in un ufficio postale
L’Inps, una volta ricevuta la richiesta, la valuta, verificando il possesso dei requisiti, entro cinque giorni per poi comunicare l’esito via sms o mail.
Qui tutte le istruzioni su come presentare domanda e compilare gli specifici moduli Inps.
Il diritto a ricevere il sussidio decade nel caso in cui non vengano rispettate alcune regole specifiche.
Il beneficiario del reddito di cittadinanza, infatti, deve:
- sottoscrivere la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro
- sottoscrivere il Patto per il Lavoro o di Inclusione Sociale
- partecipare alle iniziative formative o di riqualificazione
- accettare almeno una delle tre proposte di lavoro congrue
- comunicare qualsiasi variazione del suo nucleo familiare o della sua condizione lavorativa
Sono previste delle sanzioni a seguito di gravi violazioni delle regole che riguardano il sussidio, o nel caso di false dichiarazioni.
Nel caso infatti di presentazione di documenti falsi e di dichiarazioni mendaci è prevista la reclusione fino a 6 anni, la revoca del sussidio e la restituzione di quanto percepito.
Chi invece non comunica all’Inps variazioni del nucleo familiare o della condizione lavorativa può essere punito con la reclusione da 1 a 3 anni.
Qui ulteriori link sul reddito di cittadinanza:
- Tutte le ultime news e gli aggiornamenti
- Tutti i documenti da presentare per richiedere il RdC
- Reddito di cittadinanza, importi troppo bassi: le storie dei delusi
- Reddito di cittadinanza: ecco il calcolatore per sapere se ci spetta o meno il sussidio
- Pensione di cittadinanza: come funziona e quali sono i requisiti