Attentato Filippine, bombe in chiesa durante la messa: 27 morti e oltre 77 feriti
Due esplosioni la prima durante la celebrazione liturgica e la seconda poco dopo per uccidere i soccorritori
Durante la messa domenicale del 27 gennaio 2019 sono esplose due bombe nella cattedrale cattolica di Jolo, nel sud delle Filippine. Il bilancio, ancora non definitivo, è di 27 morti e oltre settanta feriti.
Tra i feriti, due membri della Guardia Costiera delle Filippine (PCG), che hanno subito ferite e ustioni. Uno di loro è stato ricoverato in condizioni critiche a Zamboanga City per ricevere le cure mediche necessarie.
L’attacco – L’attentato è stato rivendicato dall’Isis: nel paese è operativa la milizia separatista musulmana Abu Sayyaf, braccio armato dello Stato islamico.
La prima bomba è esplosa mentre si celebrava la messa all’interno della chiesa cattolica, la seconda esplosione è avvenuta invece nel parcheggio esterno al luogo di culto, per uccidere i soccorritori.
“Il movente è sicuramente il terrorismo: sono persone che non vogliono la pace”, ha dichiarato Gerry Besana, tenente colonnello.
L’attacco è arrivato pochi giorni dopo il referendum che ha sancito la nascita di una provincia autonoma a maggioranza musulmana nel sud del Paese.
“Useremo tutta la forza della legge per consegnare alla giustizia i responsabili di questo incidente”, ha detto il ministro della Difesa Delfin Lorenzana.
L’isola di Jolo è anche una delle basi del gruppo militante islamista Abu Sayyaf, accusato di attentati sanguinosi avvenuti in passato come l’attacco a un traghetto nella baia di Manila nel 2004 che provocò la morte di 116 persone.
Il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani condanna su Twitter l’attentato nelle Filippine in difesa dei cristiani nel mondo. “Decine di cristiani sono stati uccisi nelle Filippine solo perché professano una fede diversa. #STOPTHEGENOCIDE dei cristiani nel mondo”.