Reddito di cittadinanza: ecco come funziona
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REDDITO DI CITTADINANZA COME FUNZIONA – Il reddito di cittadinanza, la nuova misura di sostegno al reddito promossa dal M5s e approvata nel “decretone” dal governo giallo-verde, partirà dal 1 aprile 2019.
Il 4 febbraio 2019 il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha presentato il sito e la card del reddito di cittadinanza: se il primo servirà – a partire dal 6 marzo – per inviare telematicamente la richiesta per beneficiare del sussidio, la seconda è il mezzo attraverso cui spenderlo.
Qui alcuni link utili sul reddito di cittadinanza:
- Tutte le ultime news e gli aggiornamenti
- Tutti i documenti da presentare per richiedere il RdC
- Reddito di cittadinanza card: cos’è e come funziona
- Come si calcola e quanto spetta? L’infografica
- I requisiti Isee per ottenerlo
Reddito di cittadinanza | I requisiti
– Essere cittadini italiani, europei o lungo soggiornanti e risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa
– ISEE inferiore a 9.360 euro annui
– Patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, fino ai 30.000 euro annui
– Patrimonio finanziario non superiore a 6.000 euro che può arrivare fino a 20.000 per le famiglie disabili
– 255.000 nuclei familiari con disabili riceveranno il RdC
Reddito di cittadinanza | Come si richiede
– Il reddito di cittadinanza si potrà richiedere sia direttamente all’ufficio postale che per via telematica oppure recandosi al Caf
– L’INPS verifica se si è in possesso dei requisiti
– Il Reddito di Cittadinanza viene erogato attraverso una normalissima prepagata di Poste Italiana e non sarà possibile utilizzarla, ad esempio, per il gioco d’azzardo
– Dopo l’accettazione, il beneficiario verrà contattato dai Centri per l’impiego per individuare il percorso di formazione o di reinserimento lavorativo da attuare
Reddito di Cittadinanza | Le regole da seguire
“I beneficiari del Reddito di cittadinanza non saranno soli”. Il governo ha annunciato trionfalmente di aver messo in campo “una squadra che indirizzerà i beneficiari tenendo conto delle singole esigenze”:
– Se il richiedente è “adeguatamente formato”, dovrà siglare il Patto per il Lavoro con un Centro per l’Impiego o un’Agenzia per il Lavoro
– Se ha bisogno di ulteriore formazione, siglerà il Patto per la Formazione con Enti di formazione bilaterale, Enti interprofessionali o Aziende
– Se non è in condizione di lavorare, siglerà il Patto per l’Inclusione Sociale che coinvolgerà sia i servizi sociali che i Centri per l’Impiego
– Nell’ambito del Patto per il Lavoro e del Patto di Inclusione, i beneficiari saranno tenuti a partecipare a progetti utili alla collettività predisposti dai comuni fino ad 8 ore settimanali.