Con il decreto Salvini in Italia 130 mila clandestini in più in due anni
Con il decreto Salvini 130 mila clandestini in più in due anni. In pieno scontro tra i sindaci, con Orlando e de Magistris in testa, e il ministro dell’Interno Matteo Salvini una ricerca dell’Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale) lancia l’allarme e mostra il “fallimento” del decreto simbolo del lato leghista del governo giallo verde.
Secondo le stime, infatti, come riporta il Corriere della Sera il mancato rinnovo dei permessi umanitari da una parte e le mancate espulsioni dall’altra porterebbero a un aumento cospicuo del numero degli stranieri irregolari in Italia.
Le critiche che arrivano dai sindaci “dissidenti” non sono, quindi, solo di “principio” – “Il decreto Salvini viola i diritti umani e la Costituzione” urlano Orlando e de Magistris – ma avrebbe un grave impatto anche da un punto di vista che dovrebbe interessare il Viminale: la gestione dell’ordine pubblico.
> Qui abbiamo spiegato cosa prevede il decreto Sicurezza
Di fatto, spiega l’Istituto per gli studi di politica internazionale, per com’è stata scritta la norma simbolo voluta dalla Lega rischia di aggravare gli stessi problemi che dice di voler risolvere.
Secondo l’elaborazione compiuta da Matteo Villa dell’Ispi la restrizione dei permessi per protezione umanitaria porterebbe in due anni a un aumento degli immigrati irregolari in Italia di 130.000 unità.
Si passerebbe, infatti, dagli attuali 490 mila a oltre 622 mila: gli irregolari “in più” sarebbero, infatti:
- 72mila nuovi irregolari dal cosiddetto “arretrato delle commissioni”
- 32.750 dal mancato rinnovo dei permessi di protezione umanitaria
- 27.300 dai mancati rimpatri di chi ha già perso il diritto alla protezione umanitaria
Il tutto senza dimenticare che, come sottolineano gli stessi ricercatori dell’Ispi, a questi numeri andrebbero aggiunti tutti quei migranti – e sono sicuramente migliaia, approdati in Italia, mai “censiti” e che clandestinamente si sono spostati in altri Paesi europei.