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Home » News

Stipendi dei parlamentari: quanto guadagnano deputati e senatori in Italia

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Il 2019 sarà l’anno dei tagli agli stipendi dei parlamentari. Parola di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. Nel loro discorso di buon anno congiunto, i due leader del Movimento 5 stelle, hanno detto: “Vi regaleremo una bella legge per tagliare gli stipendi a tutti i parlamentari della Repubblica”.

Uno dei vecchi cavalli di battaglia del Movimento, che da sempre si dice contro i privilegi dei pochi, della cosiddetta “casta”. Non sono mancate le ironie di chi ha visto un controsenso nella scelta delle piste da sci trentine come sfondo per un discorso sui privilegi.

Se il programma di governo del 2019 per Di Maio può essere riassunto in “tagli dei privilegi”, non la pensa allo stesso modo l’alleato di governo Matteo Salvini, che replica: “Giusto tagliare sprechi e spese inutili, è nel contratto di governo e lo faremo”. Ma “per la Lega le priorità degli italiani sono cose anche più concrete.

Ma quanto guadagnano nel dettaglio deputati e senatori in Italia?

L’indennità parlamentare è prevista dall’articolo 69 della Costituzione, ed è ciò che garantisce il libero svolgimento del mandato elettivo. Secondo la legge 1261 del 1965 spetta agli Uffici di Presidenza delle Camere il compito di determinare l’ammontare della indennità mensile.

Lo stipendio dei parlamentari ha un paletto: non deve superare “il dodicesimo del trattamento complessivo massimo annuo lordo dei magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di cassazione ed equiparate”.

Le indennità di deputati e senatori oggi è molto inferiore a questo limite imposto dalla legge.

Il fatto che ogni parlamentare abbia diritto a una indennità è finalizzato a far sì che il parlamentare possa impegnarsi nelle sue funzioni, a scapito del lavoro o di altre attività economiche, senza dover dipendere da altri soggetti, incluso il proprio partito

Lo stipendio dei parlamentari

A partire dal 2012, l’importo netto dell’indennità dei deputati corrisposto per 12 mensilità, è pari a 5.246,54 euro, a cui vanno sottratte le imposte addizionali regionali e comunali, che variano a seconda del domicilio fiscale del deputato o del senatore. In totale l’indennità mensile risulta pari a circa 5.000 euro.

L’importo lordo, da cui vengono trattenute le ritenute previdenziali (pensione o assegno di fine mandato), le ritenute assistenziali (assistenza sanitaria integrativa) e fiscali (IRPEF e addizionali regionali e comunali), è pari a 10.435,00 euro.

I deputati che svolgono un’altra attività lavorativa hanno diritto a un’indennità lorda pari a 9.975 euro lordi, di cui 4.750 netti.

Per quanto riguarda i senatori, l’indennità mensile lorda risulta pari a 10.385,31 euro, 5.304,89 euro netti, che per chi ha un’altra attività lavorativa si abbassa di circa 200 euro.

Anche in questo caso vanno aggiunte altre onerose voci. La diaria è di 3.500 euro, 4.180 euro come rimborso spese di mandato e 1.650 euro al mese di rimborso forfettario telefonico e di trasporto. Per un totale di 14.634,89 euro al mese. Proviamo ad analizzare le singole voci che compongono lo stipendio dei nostri parlamentari.

Il rimborso spese per l’esercizio del mandato, come abbiamo visto, ammonta a 3.690 euro per i deputati e 4.180 euro per i senatori.

I tagli agli stipendi dei deputati negli ultimi anni

Negli anni l’importo delle indennità è stato in più casi ridotto. Nel 2006, c’è stata una riduzione del 10 per cento. Dal 2007 è stata disposta, per 5 anni, la sospensione degli adeguamenti retributivi, misura poi prorogata fino al 2013.

Tra il 2011 e il 2013 l’indennità è stata ulteriormente ridotta del 10 per cento per la parte eccedente i 90mila euro, e del 20 per cento per la parte eccedente i 150.000 euro lordi annui.

Riduzione raddoppiata al 20 per cento per i parlamentari che svolgono un’attività lavorativa per la quale percepiscono un reddito uguale o superiore al 15 per cento dell’indennità parlamentare.

L’Ufficio di Presidenza ha poi disposto la proroga, fino a tutto il 2020, delle misure di riduzione dell’indennità parlamentare e di sospensione del suo adeguamento.

Che cos’è e a quanto ammonta la Diaria

Si tratta di una quota a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma. L’attuale importo mensile della diaria è di 3.503,11 euro. A questa somma vengono sottratti 206,58 euro per ogni giorno di assenza del deputato dalle sedute dell’Assemblea in cui si svolgono votazioni con il procedimento elettronico.

Vengono poi decurtati fino a 500 euro mensili per le assenze dalle sedute delle Giunte, delle Commissioni permanenti e speciali, del Comitato per la legislazione, delle Commissioni bicamerali e d’inchiesta, e alle delegazioni parlamentari presso le Assemblee internazionali.

Ogni parlamentare ha inoltre diritto al rimborso delle spese per l’esercizio del mandato che è pari a 3.690 euro. Si tratta della quota disposta per il pagamento di collaboratori, consulenze, ricerche, gestione dell’ufficio, utilizzo di reti pubbliche di consultazione di dati, convegni e sostegno delle attività politiche, spese di trasporto e spese di viaggio.

Altri benefit

I deputati hanno poi diritto a tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale. Per i trasferimenti dal luogo di residenza all’aeroporto più vicino e tra l’aeroporto di Roma-Fiumicino e Montecitorio, è previsto un rimborso spese trimestrale pari a 3.323,70 euro, per il deputato che deve percorrere fino a 100 km per raggiungere l’aeroporto più vicino al luogo di residenza, e a 3.995,10 euro se la distanza da percorrere è superiore a 100 chilometri.

I senatori ricevono un rimborso forfetario mensile di euro 1.650.

Vengono inoltre rimborsate le spese telefoniche fino a un massimo di 3.098,74 euro annui.

Ogni deputato versa inoltre ogni mese una quota della propria indennità lorda, pari a 526,66 euro, per il sistema di assistenza sanitaria integrativa.

Ogni deputato versa inoltre ogni mese una quota della propria indennità lorda, pari a 784,14 euro per l’assegno di fine mandato. Al termine del proprio mandato il parlamentare riceve un assegno pari all’80 per cento dell’importo mensile lordo dell’indennità, per ogni anno di mandato effettivo (o frazione non inferiore ai sei mesi).

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