Falso sito “IMPS” per prenotare il reddito di cittadinanza: ci cascano in 500mila
Un sito satirico si prende gioco delle lacune del reddito di cittadinanza, ma 500mila persone ci credono
Il reddito di cittadinanza diventa una beffa sul falso sito “IMPS”. Ben 500mila persone sembrano crederci, anche se dagli ideatori della pagina fake fanno sapere che il dato sarebbe stato manipolato, come abbiamo spiegato qui.
Dibattito caldo
Mentre all’esterno l’Italia sta portando avanti la trattativa con l’Europa per evitare la procedura d’infrazione, in casa prende corpo una discussione interna al governo Lega-M5s su diversi punti della manovra, alcuni cruciali ed altri molto criticati, tra cui il reddito di cittadinanza.
L’ironia
La società di comunicazione Ars Digitalia si era resa conto della portata del dibattito già a marzo 2018. Una grande propaganda sul reddito di cittadinanza, ma poca chiarezza su tempi e modi per ottenerlo. Così è stato creato un sito che sbeffeggia l’Inps (Istituto nazionale della previdenza sociale) e ironizza sull’agognato reddito di cittadinanza. Si tratta di un’iniziativa satirica e provocatoria che arriva dopo le bufale circolate online e le polemiche sulle notizie dei Caf presi d’assalto nel sud Italia. Un’idea vuole anche sensibilizzare gli utenti a prestare attenzione ai falsi moduli online.
Il messaggio
Aprendo il sito appare un form dove inserire i propri dati per richiedere il reddito di cittadinanza. Ma dopo aver compilato tutti gli spazi compare un avviso di errore nella scrittura. Anche quando un modulo online ha un aspetto perlomeno realistico bisogna prestare comunque molta attenzione e verificare che non sia un falso. “La sicurezza in questo caso passa dalla corretta informazione” si legge in fondo al sito satirico.
La bufala
In realtà, come spiegano da Ars Digitalia, il dato delle 500mila persone che avrebbero abboccato al sito fake non sarebbe corretta: il sito ha avuto poco più di 800mila visualizzazioni da marzo. Il dato indica sostanzialmente gli accessi al portale, non le registrazioni.