Kenya, arrestato uno dei tre rapitori di Silvia Romano
Nell'abitazione dell'uomo, secondo alcuni media, sono stati trovati un kalashnikov e 100 munizioni
L’11 dicembre 2018 la polizia del Kenya ha arrestato uno dei tre rapitori della cooperante italiana Silvia Romano.
A dare la notizia sono stati diversi media locali, che citano il capo della polizia amministrativa, James Akoru.
L’uomo fermato si chiama Ibrahim Omar ed è stato arrestato in una abitazione nel villaggio di Bangale, nella contea di Tana River.
Nell’abitazione di Omar, secondo alcuni media, sono stati trovati un kalashnikov e 100 munizioni.
Nei giorni precedenti era stato arrestato anche un alto ufficiale del Kenya Wildlife Service, il servizio parchi. A dirlo è l’emittente kenyota Ntv sul proprio sito. Il suo fermo aveva fatto seguito a quello di un altro sergente del KWS, Abdullahi Bille, e di suo fratello, sospettati di legami con i rapitori. (qui tutti gli aggiornamenti)
- TPI ha intervistato il fondatore Onlus: “Avvertimmo Silvia che dopo un mese in Africa nessuno è tuo amico, ma non è un’irresponsabile”
- Il commento per TPI di un volontario italiano: “Vi spiego cosa spinge una ragazza italiana ad andare in Africa come volontaria”
Il rapimento – Nella notte tra il 20 e il 21 novembre 2018 la giovane volontaria italiana di 23 anni Silvia Costanza Romano è stata rapita a Chakama, nel sud est del Kenya. (qui il suo profilo)
Alcuni uomini armati hanno fatto irruzione nel villaggio in cui la ragazza viveva aprendo il fuoco contro i residenti.
Cinque persone, tra cui due bambini di 10 e 12 anni, sono rimaste ferite nell’attacco terminato con il sequestro della volontaria italiana.
Secondo quanto riferito ai media internazionali da alcuni residenti, gli uomini che hanno attaccato il villaggio di Chakama erano pesantemente armati e parlavano tra di loro in somalo.
Per far luce sul rapimento, la procura di Roma ha aperto un fascicolo per sequestro di persona a scopo di terrorismo ed è in contatto con il governo del Kenya per ritrovare la volontaria italiana.