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Home » Esteri

Armenia, il premier Pashinyan ha vinto le elezioni parlamentari anticipate

Immagine di copertina
Nikol Pashinyan

I cittadini armeni sono andati al voto anticipato dopo che il 16 ottobre il premier Nikol Pashinyan aveva annunciato le sue dimissioni in diretta tv

Il 9 dicembre 2018 si sono tenute le elezioni parlamentari anticipate in Armenia. Le urne hanno premiato il partito dell’attuale premier Nikol Pashinyan.

My Step Alliance, che include il Partito di Pashinyan, ha ottenuto il 70,4 percento dei voti, secondo quanto riferito dalla Central Election Commission (CEC) che ha pubblicato i risultati sul suo sito internet.

I partiti di opposizione moderata – Prosperous Armenia e Bright Armenia – hanno superato la soglia di sbarramento del 5 per cento.

Il vincitore tuttavia non potrà avere più dei due terzi dei seggi: la Costituzione impone infatti la presenza di almeno tre partiti in Parlamento.

Più di 2,6 milioni di persone hanno preso parte alle votazioni del 9 dicembre, svoltesi sotto lo sguardo degli osservatori internazionali dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.

“I cittadini armeni hanno eletto una maggioranza rivoluzionaria in parlamento”, ha detto Pashinyan ai giornalisti nel quartier generale del suo partito subito dopo la pubblicazione dei primi risultati.

“Se questa tendenza continua, la maggioranza non avrà alcun problema nell’attuare i cambiamenti legislativi che abbiamo promesso”, ha affermato il premier.

Le elezioni – L’Armenia è andata al voto anticipato dopo che il 16 ottobre 2018 il premier Nikol Pashinyan aveva annunciato le sue dimissioni in diretta tv.

Pashinyan è salito al potere in Armenia a maggio dopo settimane di proteste contro la corruzione e il clientelismo in quella che è stata soprannominata la “rivoluzione di velluto”.

Ex editore del giornale, Pashinyan è stato imprigionato per aver fomentato altri disordini nel 2008. Era stato eletto primo ministro dell’ex repubblica sovietica l’8 maggio, dopo 3 settimane di proteste conclusesi con la caduta di Serzh Sargsyan, leader del Partito repubblica d’Armenia.

Una volta al potere, Pashinyan aveva promesso di introdurre una serie di riforme per poi indire nuove elezioni. Il nuovo governo ha però promesso di non modificare la propria politica estera, lasciando invariati i rapporti con Mosca: l’Armenia ospita una base militare russa e ha importanti relazioni commerciali e militari con la Federazione.

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