Chi è Massimo Ferrero, cinematografo, imprenditore e patron della Sampdoria
Tutto quello che c'è da sapere sul pittoresco proprietario della squadra blucerchiata, dai primi anni a Cinecittà alla fondazione della catena Massimo Ferrero Cinemas, fino al fallimento della compagnia aerea Livingstone.
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Un carattere sicuramente pittoresco e modi di fare accesi e vivaci sono i tratti distintivi di Massimo Ferrero, imprenditore, cinematografo e patron dell’Unione Calcio Sampdoria. Energico, istrionico e senza peli sulla lingua, Ferrero è balzato agli onori della cronaca in particolare negli ultimissimi anni, proprio dopo aver rilevato la società blucerchiata dalla famiglia Garrone.
I suoi fenomenali siparietti in diretta tv, caratterizzati da uno humor tagliente e guascone, l’hanno fatto presto diventare uno dei personaggi più divertenti e macchiettistici di tutta la serie A.
Tratti di certo inconfondibili, che gli sono valsi nel tempo il soprannome di “Viperetta” (o “Er Viperetta”, in romano), anche se, stando a quanto scrive l’AGI, pare che questo nomignolo gli sia stato affibbiato anni prima da Monica Vitti, quando lui schiaffeggiò un tale che la stava importunando.
Intorno alla genesi dell’appellativo, tuttavia, rimane ancora oggi un alone di mistero. Si dice anche che fu in realtà un costumista omosessuale conosciuto a Cinecittà a dargli della vipera quando lui rifiutò con forza le sue avances.
Massimo Ferrero Carriera
Romano e romanista, Ferrero nasce nel quartiere Testaccio nell’agosto del 1951. La sua infanzia è caratterizzata da un comportamento ribelle (si fa anche 6 mesi in un carcere minorile per aver dato uno scappellotto ad un poliziotto, della cui figlia era innamorato), ma intraprendente. A diciotto anni muove i suoi primi passi negli “studios” di Cinecittà svolgendo, tra una comparsata e l’altra, varie mansioni, da factotum ad autista.
La buona sorte – stando a quanto riporta un articolo de Il Secolo XIX – arriva però grazie ad un fortunato matrimonio con Laura Sini, ricca ereditiera di un’azienda casearia.
Il “ritorno al cinema” è solo questione di tempo. Nel 1998 – scrive ancora AGI – fonda la Blu Cinematografica S.r.l., una casa di produzione indipendente, ma il botteghino non risponde con i risultati sperati.
Nel 2009, però, “Er Viperetta” riesce ad aggiudicarsi il patrimonio di sale cinematografiche appartenenti a Vittorio Cecchi Gori subito incorporate nel circuito Ferrero Cinemas, che comprende ora 60 sale, tra cui numerosi cinema romani (ad esempio, l’Adriano).
Infausta, invece, la sua avventura con la compagnia aerea Livingston, fallita e poi rinata come New Livingston con Riccardo Toto al vertice.
Nel 2014 Ferrero fa il suo esordio imprendotoriale nel mondo del calcio, rilevando la Sampdoria dalla famiglia Garrone praticamente a titolo gratuito, così come spiega un articolo della Gazzetta dello Sport del 2015: “Paradossale, ma è andata proprio così: il passaggio di proprietà della Sampdoria, avvenuto nel giugno di un anno fa, è stato pagato non da chi l’ha rilevata ma da chi l’ha ceduta. Pagato profumatamente”.
Il carattere vulcanico di Ferrero non tarda ad emergere e il neo patron doriano si presenta subito come un personaggio bizzarro e “rivoluzionario”, nei modi e nei propositi:
“La prima cosa che faccio alla Samp è cambiare l’inno che fa schifo, non come quello della Magica che è una delle cose più belle di Roma” – avrebbe affermato lo stesso Ferrero, senza nascondere la sua fede giallorossa (così come riporta Il Secolo XIX).
Massimo Ferrero Vita Privata
Dopo un primo matrimonio, dalla quale nascono le figlie Vanessa e Michela, ne arriva un secondo con Laura Sini, che dà alla luce la sua terza figlia, Emma. Ora è legato sentimentalmente a Manuela Ramunni, che lo ha reso padre di due maschi, Rocco Contento e Oscar.
Massimo Ferrero News
Secondo quanto si apprende dall’ANSA, il Presidente della Sampdoria Massimo Ferrero è stato recentemente coinvolto in un’indagine del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza che, il 28 novembre 2018 – su ordine del Gip del Tribunale di Roma – ha predisposto il sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di oltre 2,6 milioni di euro.
Al centro della vicenda, oltre al patron dei blucerchiati, ci sarebbero altre 5 persone.
Le ipotesi di reato contestate sono varie: truffa, emissione e utilizzo di fatture per operazioni fittizie, appropriazione indebita, autoriciclaggio e impiego di denaro di provenienza illecita.