Il Giappone vuole pagare gli abitanti di Tokio per lasciare la città
Sono 38 milioni le persone che abitano tra Tokio e l'hinterland della capitale giapponese. Il governo sta promuovendo degli incentivi per far sì che si lasci la città e si ripopolino zone ormai svuotate
Il governo giapponese sta pensando a un nuovo modo per spingere le persone a considerare una vita fuori da Tokio: pagandoli.
Secondo l’emittente giapponese NHK, il 22 novembre 2018 il governo avrebbe iniziato a rimuginare sull’idea di dare circa 27mila dollari a chi decide di lasciare i 23 quartieri di Tokio e trovare lavoro in un altro posto, a partire dal prossimo anno fiscale.
Tokio e l’area metropolitana che circonda la capitale, con un totale di 38 milioni di persone, hanno spesso cercato di contrastare la tendenza di vivere qui, nonostante la popolazione complessiva diminuisca. Questo, a discapito delle altre città.
Tokyo e le prefetture di Chiba, Kanagawa e Saitama hanno registrato una crescita significativa della popolazione nel 2017. Secondo NHK, il numero di persone che si trasferiscono a Tokyo ha superato il numero di persone che si trasferiscono lontano dalla capitale da 22 anni a questa parte. Quasi una persona su tre in Giappone vive nell’area di Tokyo.
Il governo ha aggiunto che altre città importanti come Sendai e Sapporo nel nord del Giappone incoraggeranno le persone che lasciano Tokio a trasferirsi in quei luoghi, ad esempio attraverso benefici fiscali.
Una prefettura che ha visto un aumento della popolazione lo scorso anno è il centro industriale di Aichi, nel Giappone centrale, che ha registrato una crescita di lavoratori stranieri. Crescita rilevata anche nelle altre prefettura del Giappone (a eccezione di Nagasaki). Solo quella di Okinawa ha osservato come la crescita della popolazione sia collegata al numero di nascite che ha superato quello delle morti.
Il governo giapponese ha tentato per decenni di attirare le persone fuori dalla capitale e di aiutare a ripopolare aree spopolate e fatiscenti. Il Giappone ha messo in piedi un programma specifico, conosciuto come “rivitalizzazione delle regioni”.
Alcuni governi locali hanno promesso tagli fiscali per incoraggiare le aziende a lasciare l’area di Tokyo, mentre altri sovvenzioneranno i costi di trasferimento.
Un’isola nell’entroterra di Seto ha raccolto fondi per riutilizzare una vecchia struttura, trasformandola in alloggi per chi arriverà, riuscendo così ad attirare alcune persone, come si legge sul Japan Times. Il governo centrale ha persino considerato di incentivare il trasferimento fuori dalla capitale di alcuni anziani (il cui numero cresce sempre più a Tokio).
È stato registrata la tendenza di giovani che scelgono di lasciare la città per trasferirsi in realtà più piccole, meno costose e più tranquille. Alcune aree stanno riscuotendo un certo successo nell’attrarre persone e aziende, che scelgono di lasciare Tokyo. Ad esempio Fukuoka, cittadina di medie dimensioni che ha visto l’arrivo di tecnici e start-up, attratti dai costi più bassi della vita e dalla vicinanza ai mercati asiatici.
Anche la piccola località sciistica di Niseko a Hokkaido sta registrando un piccolo aumento di popolazione, grazie all’esplosione dell’intresse all’estero per le piste da sci giapponesi. Ma con la vasta burocrazia governativa del Giappone, le sue migliori scuole, così come le società concentrate a Tokyo, la fuga dalla capitale sembra destinata a rimanere il sogno di molti.
Vista, però, l’immensa burocrazia del governo giapponese, le sue scuole eccellenti e le aziende tutte concentrate a Tokio e dintorni, sfuggire alle morse della capitale sembra rimanere un sogno.