Caso Cucchi, i carabinieri alla proiezione del film: “Vogliamo la lista dei partecipanti”
Il colonnello Gabriele De Pascalis, comandante del gruppo di Locri, ha spiegato che si è trattato di una semplice "attività di routine"
Nel comune calabrese di Siderno, due carabinieri hanno chiesto la lista dei partecipanti alla proiezione del film “Sulla mia pelle”, che racconta gli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi.
La proiezione del lungometraggio era stata pianificata dalla signora Roberta Strangio, titolare della libreria del centro commerciale La Gru di Siderno. La donna è stata avvicinata dai carabinieri durante il film:”Mi hanno salutato e chiesto la lista dei partecipanti”.
La titolare del locale, secondo quanto raccontato da lei stessa alla Stampa, è rimasta senza parole alla richiesta dei militari e non ha comunque potuto fornire loro la lista dei partecipanti perché non esisteva un simile elenco.
Proiezioni di film e presentazione di libri sono comuni nella libreria gestita da Roberta Strangio e la partecipazione è totalmente libera.
Il racconto della titolare – I due carabinieri sono rimasti nei pressi del locale per tutta la durata della proiezione.
“Ogni tanto i due si affacciavano nella saletta per ascoltare, ma non sono mai intervenuti. Non c’è mai stata alcuna intimidazione, sia chiaro”, ha raccontato Roberta Strangio.
“Dopo la conclusione del dibattito ho ripensato a ciò che è successo e mi sono sentita un po’ intimidita. Ma solo in un secondo momento”, ha aggiunto Maria Teresa D’Agostino, giornalista freelance che ha moderato il dibattito al termine del film.
Non si sa ancora per quale motivo i due carabinieri si siano recati nella libreria di Siderno per chiedere nomi e cognomi dei partecipanti alla proiezione del film “Sulla mia pelle”.
La Stampa ha chiesto chiarimenti al colonnello Gabriele De Pascalis, comandante del gruppo di Locri, che ha spiegato che si è trattato di una semplice “attività di routine” e che il loro obiettivo non era quello di schedare i presenti all’evento.
Stefano Cucchi storia – Il geometra romano Stefano Cucchi è morto il 22 ottobre 2009, a 31 anni, sei giorni dopo essere stato arrestato per detenzione di stupefacenti. (Qui le cause della morte)
La famiglia di Cucchi ha vissuto anni di processi, che hanno visto oltre 40 udienze, insieme a perizie, maxi perizie, centinaia di testimoni e decine di consulenti tecnici ascoltati. (qui tutte le tappe del processo)
Il 15 maggio 2018, il maresciallo dei carabinieri Riccardo Casamassima, principale testimone nel processo contro cinque carabinieri, tre dei quali accusati della morte del geometra romano, ha ribadito in aula le sue accuse ai colleghi.
L’11 ottobre 2018, durante il processo bis di primo grado, uno dei cinque carabinieri imputati ha confessato e accusato gli altri colleghi del pestaggio del giovane romano.