Ecco lo Zeccometro: la risposta da destra al Fascistometro di Michela Murgia
Al "Fascistometro" di 65 domande di Michela Murgia, il Tempo ha risposto con lo "Zeccometro", 74 frasi che rivelano se sei comunista
Prima ha cominciato l’Espresso il “Fascistometro”, un quiz in 65 domande curato dalla scrittrice Michela Murgia e diventato virale sui social network, che rivela “quanto sei fascista”. Poi ha risposto Il tempo, con un questionario analogo in 74 punti chiamato lo “Zeccometro”, per scoprire se sei comunista o un radical chic.
Entrambi i test funzionano così: vengon0 proposte delle affermazioni, maggiore è il numero di quelle con cui ci si trova d’accordo, più si è schierati. A destra, o a sinistra, a seconda del quiz scelto.
Questi test funzionano per contrasto: le frasi scelte dagli autori sono i tipici cliché con cui di solito inquadriamo e definiamo chi non la pensa come noi, piuttosto che principi politici nei quali ci si riconosce. E questo perché sono frasi decontestualizzate, facilmente storpiabili o manipolabili.
Per L’Espresso, chi condivide un pensiero come “questo è razzismo al contrario”, “bisogna capire che la gente è stanca” o “con la cultura non si mangia” in fondo è un po’ fascista.
In maniera speculare, per Il tempo è sufficiente essere d’accordo con la frase “con le unioni civili, l’Italia si è adeguata al resto del mondo”, “l’aborto garantisce la libertà delle donne” o “finalmente Papa Francesco!” per essere degli irrimediabili comunisti.
A seconda del punteggio finale si scopre poi il proprio grado di fascismo o comunismo.
Da zero a 15 punti si è solo un aspirante fascista, fino a 25 un proto-fascista, da 26 a 35 si inizia a entrare nella fascia “non sono fascista, ma”, da 36 a 50 si è militanti consapevoli e oltre il 50 si è dei veri patrioti, secondo il “Fascistometro” di Murgia.
Stando invece allo “Zeccometro”, fino a 15 si è solo medioprogressisti d’assalto, poi si diventa osservatori coinvolti, da 36 a 5o militanti irreggimentati e chi conocrda con più di 50 frasi è una zecca irrecuperabile.
Il pregio di due liste è che mostrano tutto ciò che uno schieramento, almeno secondo chi ha curato la lista, vede nel suo opposto e tutto ciò in cui non si riconosce.