“L’Italia sta diventando uno stato fascista sotto ai nostri occhi”: la dura analisi dell’Independent
Il commento è apparso nella sezione Voices. Parole dure, che puntano a mostrare ai lettori inglesi le similitudini tra l'Italia di oggi e quella di Mussolini
“L’Italia di oggi, a quasi un secolo dalla marcia su Roma di Mussolini, ha instaurato nella sua capitale un governo che prende a modello il buffone Benito. Sta perseguendo politiche che non sono solo neofasciste e crudeli, ma sono anche e certamente folli”.
Inizia così uno tra i più duri commenti che l’Independent rivolge all’Italia. A dettare l’analisi del nuovo governo giallo-verde è Sean O’Grady, vice caporedattore ed editorialista della testata britannica, che non risparmia critiche.
Partendo dall’ultima “eccentrica” proposta del vice primo ministro Matteo Salvini di chiudere i negozi etnici alle 21, il giornalista invita i lettori a ricordare quando, negli anni ’30, Hitler perseguì le attività commerciali degli ebrei, anche con l’imposizione di un coprifuoco.
Ma il “bizzarro coprifuoco” in Italia secondo O’Grady “è solo l’ultima di una serie di misure che stanno trasformando il paese in un ambiente ostile per rifugiati, richiedenti asilo e migranti economici”.
Così l’editorialista, calendario alla mano, ha ricordato l’idea del ministro dell’Interno di fare un censimento Rom, “il rifiuto di salvare i migranti dalle barche che navigano il Mediterraneo” e la “minaccia di imprigionare i sindaci che cercano di accogliere i rifugiati nelle loro città e nei loro villaggi spopolati”.
“Il Fascismo non è qualcosa che è rimasto chiuso nei cinegiornali, nei documentari in bianco e nero”, dice O’Grady. Abituati a pensare ai potenti “vestiti con ridicole uniformi” che scorrazzano in un tempo ormai lontano, gli uomini di oggi – secondo l’editorialista – non riconoscono il volto di quelli nuovi. “Oggi sono piuttosto diversi, hanno camicie con il colletto sbottonato e i profili sui social network”. “Eppure – sottolinea O’ Grady – la filosofia è la stessa”.
Il giornalista nota che oggi, proprio come in passato, c’è il disprezzo per la democrazia, “quella che ora viene etichettata come establishment”. I politici sono corrotti e cercano solo il proprio bene, proprio come avveniva negli anni ’20 e ’30. E gli stranieri continuano ad essere indicati come origine di complessi fenomeni economici.
“Il protezionismo è tornato ad essere concepito come la soluzione più rapida. Il libero scambio è frainteso. Le organizzazioni internazionali come l’Onu e l’Ue, vengono accusate di interferenza negli affari interni”.
E dopo questo confronto temporale, il giornalista passa a quello geografico. “Nessuno, si spera, pensa che Salvini e i suoi amici invaderanno l’Abissinia o l’Albania ma sono certamente pericolosi. Una minaccia per l’Europa. In Polonia, in Ungheria e nella Repubblica Ceca, i fascisti gestiscono tutto il paese. In Austria e Danimarca condividono il potere con i loro vicini. Mentre in Francia il Front National si sta reinventando e in Germania l’ascesa dell’Afd ha spinto i due principali partiti a fare una grande, disagiata, alleanza permanente. Lo stesso sembra accadere in Svezia”.
Poi la conclusione: “Se Salvini fosse solo, sarebbe anche già abbastanza brutto. Ma non lo è, ha amici e alleati in tutto il continente. Ecco perché è importante la questione del coprifuoco ai negozietti etnici”.