Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 06:10
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

“In quattro mesi l’amministrazione Trump ha separato oltre 6mila famiglie di migranti”

Immagine di copertina
CREDIT: RONALDO SCHEMIDT / AFP)

La denuncia di Amnesty International: l’Agenzia per le Dogane e la protezione delle frontiere ha riferito di aver forzatamente separato oltre 6mila nuclei familiari nel periodo compreso tra il 19 aprile e il 15 agosto 2018

“In un periodo di soli quattro mesi il governo statunitense ha volutamente adottato politiche e prassi in materia d’immigrazione che hanno prodotto la separazione di oltre 6mila famiglie, un numero maggiore di quello reso noto in precedenza dalle autorità”.

È quanto denunciato da Amnesty International in un nuovo rapporto dal titolo: “Tu qui non hai alcun diritto: respingimenti illegali, detenzioni arbitrarie e maltrattamenti di richiedenti asilo negli Usa”, pubblicato giovedì 11 ottobre 2018.

Il rapporto mette in evidenza i respingimenti illegali di massa di richiedenti asilo alla frontiera tra Messico e Usa, la separazione di migliaia di nuclei familiari e il sempre maggiore ricorso alla detenzione arbitraria e a tempo indeterminato dei richiedenti asilo, spesso con diniego della libertà condizionata.

Complessivamente, l’amministrazione Trump ha ammesso di aver separato circa 8mila nuclei familiari a partire dal 2017.

Da maggio, circa 2mila bambini alla frontiera sud degli Stati Uniti sono stati separati dai lori genitori, colpevoli di essere entrati in territorio americano illegalmente. Ma quei numeri sono ora da rivedere, secondo l’organizzazione non governativa.

Nel mese di settembre l’Agenzia per le Dogane e la protezione delle frontiere (Customs and border protection – Cpb) ha riferito all’a Ong di aver forzatamente separato oltre 6mila nuclei familiari (definizione che le autorità Usa applicano incoerentemente tanto a intere famiglie quanto a singoli loro componenti) nel periodo compreso tra il 19 aprile e il 15 agosto 2018, più di quanto reso noto in precedenza dalle autorità statunitensi.

La Cpb ha confermato che quel dato non tiene conto di un non precisato numero di famiglie la cui separazione non è stata correttamente registrata, che comprendono i nonni o altri gradi di relazione familiare che le autorità giudicano “fraudolenti” e dunque escludono dalle statistiche.

Nel 2017 e nel 2018 la Cbp ha respinto migliaia di persone che avevano chiesto asilo ai posti di frontiera ufficiali.

Il presidente degli Stati Uniti Trump ha dovuto rivedere la sua politica sulla separazione dei minori dalle loro famiglie al confine con il Messico dopo le denunce delle associazioni umanitarie e lo sdegno dell’opinione pubblica a seguito della pubblicazione delle immagini dei bambini rinchiusi dei loro pianti disperati.

Dal 2017 le autorità statunitensi hanno adottato e imposto la prassi della detenzione obbligatoria e a tempo indeterminato dei richiedenti asilo, spesso negando loro la libertà condizionata, per tutta la durata della procedura d’esame della domanda d’asilo. Si tratta di detenzioni arbitrarie, che violano le norme statunitensi e internazionali.

A luglio più di 700 bambini immigrati non sono stati riuniti con i loro genitori dopo essere stati separati al confine con il Messico, nonostante l’ordine della corte federale.

Un giudice aveva infatti ordinato al presidente Trump di riunire le famiglie che erano state separate entro 30 giorni, ma la scadenza non è stata rispettata.

L’Amministrazione statunitense si è giustificata affermando che il ricongiungimento non è stato possibile a causa dell’incertezza sul rapporto di parentela dei minori con i presunti familiari o perché i genitori hanno commesso un reato.

Leggi anche: Migranti, l’atroce audio del pianto dei bambini separati forzatamente dai loro genitori al confine Usa

Ti potrebbe interessare
Esteri / Inchiesta – Così il gigante europeo Rheinmetall vende macchine per produrre munizioni a Paesi che armano la Russia
Esteri / Benvenuti nel “nuovo” Medio Oriente: ecco cosa aspettarsi nella regione per il 2025
Esteri / Il grande equivoco di Donald Trump: così il divario tra aspettative e realtà può cambiare gli Usa
Ti potrebbe interessare
Esteri / Inchiesta – Così il gigante europeo Rheinmetall vende macchine per produrre munizioni a Paesi che armano la Russia
Esteri / Benvenuti nel “nuovo” Medio Oriente: ecco cosa aspettarsi nella regione per il 2025
Esteri / Il grande equivoco di Donald Trump: così il divario tra aspettative e realtà può cambiare gli Usa
Esteri / La Cina è già pronta alla guerra con gli Stati Uniti d’America
Esteri / Francia-Germania: perché l’asse che reggeva l’Europa si è arrugginito
Esteri / Siria: Usa raddoppiano le truppe e inviano a Damasco una delegazione per incontrare Hayat Tahrir al-Sham
Esteri / Ucraina: scontro a distanza tra Putin e Zelensky e la Russia torna a bombardare Kiev
Esteri / Gaza: oltre 45.200 morti dal 7 ottobre 2023, 77 nelle ultime 24 ore. Cisgiordania: coloni assaltano e incendiano una moschea in un villaggio palestinese. Israele apre un'indagine. La Svezia non finanzierà più l’Unrwa. Siria: delegazione Usa incontra al-Jolani a Damasco. Centcom: "Ucciso in un raid il leader dell'Isis"
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Perché Luigi Mangione, accusato dell’omicidio dell’a.d. di United Healthcare, è stato incriminato per terrorismo?