“Dimenticate il post-fascismo, quello che stiamo vivendo è il pre-fascismo”. L’editoriale di Fintan O’Toole
Il giornalista, scrittore e critico teatrale irlandese ha pubblicato un articolo d'opinione che è stato condiviso centinaia di migliaia di volte sui social, in cui parla anche di Matteo Salvini
Per capire cosa sta succedendo nel mondo adesso dobbiamo riflettere su due cose. Una è che siamo in un periodo di prova. L’altra è che ciò che viene testato è il fascismo – una parola che dovrebbe essere utilizzata con attenzione ma a cui non bisogna sottrarsi ora che appare così chiaramente all’orizzonte. Dimenticate il post-fascismo, quello che stiamo vivendo è il pre-fascismo.
È facile liquidare Donald Trump come un ignorante, anche perché lo è. Ma lui comprende bene una cosa: il test marketing. Si è costruito sulle pagine di gossip dei tabloid newyorkesi, dove le celebrità sono create seminando storie oltraggiose che puoi confermare o negare in base a come si evolvono. E si è ricostruito in reality in cui la sceneggiatura varia in base agli indici d’ascolto. Metti qualcosa lì, tiralo via, aggiusta, vai di nuovo.
Il fascismo non si sviluppa improvvisamente nelle democrazie. Non è facile portare le persone a rinunciare alle loro idee di libertà e civiltà. Devi fare delle prove che, se sono fatte bene, servono a due scopi. Fanno abituare le persone a qualcosa che inizialmente rifiutano e ti consentono di affinare e calibrare. Questo è ciò che sta accadendo adesso e saremmo sciocchi a non capirlo.
Uno degli strumenti di base del fascismo è la manipolazione delle elezioni – l’abbiamo visto testare alle elezioni di Trump, al referendum sulla Brexit e (con meno successo) alle presidenziali francesi.
Un altro è la generazione di identità tribali, la divisione della società in polarità reciprocamente esclusive. Il fascismo non ha bisogno di una maggioranza – di solito arriva al potere con circa il 40 per cento di supporto e poi usa il controllo e l’intimidazione per consolidare quel potere. Quindi non importa se la maggior parte delle persone ti odia, almeno finché il tuo 40 per cento ti è devoto in modo fanatico. Anche questo è stato testato.
E naturalmente il fascismo ha bisogno di una macchina di propaganda così efficace da creare per i suoi seguaci un universo di “fatti alternativi” impenetrabili alle realtà indesiderate. Ancora una volta, il test su questo è molto avanzato.
Confini morali
Ma quando tutto questo è stato fatto, c’è un ulteriore passo cruciale, di solito il più complicato di tutti. Bisogna minare i confini morali, assuefare le persone ad accettare atti di estrema crudeltà. Come i segugi, le persone devono essere insanguinate. Bisogna dare loro il gusto della brutalità. Il fascismo ci riesce costruendo il senso di minaccia nei confronti di un gruppo esterno detestato.
Questo consente ai membri di quel gruppo di essere de-umanizzati. Una volta che ciò è accaduto, si può gradualmente alzare la posta in gioco, lavorando per fasi, dal rompere le finestre allo sterminio.
È questo ulteriore passo che viene testato adesso. Lo sta facendo in Italia il leader di estrema destra Matteo Salvini.
Come andrebbe se respingessimo le barche dei rifugiati? Facciamo una proiezione del censimento di tutti i Rom e vediamo quali pulsanti premerà il nostro audience. Ed è stato testato da Trump: vediamo come i miei sostenitori reagiscono ai bambini che piangono nelle gabbie. Mi chiedo come andrà a finire con Rupert Murdoch.
Vedere, come ha fatto la maggior parte dei commentatori, la traumatizzazione deliberata dei bambini migranti come un “errore” da parte di Trump è un’ingenuità colpevole. È un periodo di prova – e la sperimentazione è stata un enorme successo.
L’affermazione della scorsa settimana (giugno 2018, ndt), quando Trump ha detto che gli immigrati “infestano” gli Stati Uniti è un test-marketing per capire se i suoi sostenitori siano pronti per il prossimo passo avanti nel linguaggio, che è ovviamente “parassiti”.
E generare immagini di bambini piccoli trascinati via dai loro genitori è una prova, per vedere se queste parole possono essere trasformate in suoni e immagini. Era sempre un esperimento – è finito (ma solo in parte) perché ha ottenuto i risultati.
Bambini “subdoli”
I risultati sono stati abbastanza soddisfacenti. C’è una buona notizia su due fronti. Primo, Rupert Murdoch è contento – i suoi portavoce di Fox News si sono superati in una mancanza di tatto barbara: facendo i versi di animali non appena veniva nominata la sindrome di Down, descrivendo i bambini come attori.
L’hanno fatta fino in fondo: anche i bambini marroni sono bugiardi. Quei singhiozzi di angoscia sono tipici del comportamento manipolativo degli estranei che arrivano a infestarci – non dovremmo temere una razza i cui bambini possono essere così subdoli? Secondo, i sostenitori più accaniti lo hanno adorato: il 58 per cento dei repubblicani è a favore di questa brutalità. I punteggi di approvazione complessivi di Trump sono fino al 42,5 per cento.
Questo è molto incoraggiante per l’agenda pre-fascista.
Il processo di emarginazione è iniziato nel mondo democratico. I muscoli di cui le macchine della propaganda hanno bisogno per difendere l’indifendibile vengono ridimensionati. Milioni e milioni di europei e americani stanno imparando a pensare l’impensabile.
E allora che succede se quei neri annegano in mare? Che succede se quei bambini marroni sono segnati per tutta la vita? Hanno già, nella loro mente, varcato i confini della moralità. Sono, come Macbeth, “ancora immaturi nell’agire”. Ma i test saranno perfezionati, i risultati analizzati, i metodi perfezionati, i messaggi affinati. E poi le azioni seguiranno.
L’editoriale di Fintan O’Toole è stato pubblicato su The Irish Times il 26 giugno 2018 con il titolo originale: “Trial runs for fascism are in full flow“