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Home » Politica

Chi è Viktor Orban, il premier ungherese amico di Salvini

Immagine di copertina
Il premier ungherese Viktor Orban

Viktor Orban, il premier ungherese, incontra oggi, 2 maggio 2019 il ministro degli Interni italiano Matteo Salvini a Budapest, per parlare di alleanze in vista delle Europee 2019.

L’obiettivo dei due leader è creare un fronte sovranista in Europa. Orban, il cui partito Fidesz fa parte dei popolari del Ppe a Strasburgo, guarda con favore all’alleanza con il gruppo populista che Salvini vuole far nascere.

Chi è Viktor Orban

Viktor Orban è il secondo leader più longevo dell’Unione europea dopo la cancelliera tedesca Angela Merkel.

Alle ultime elezioni il suo partito, Fidesz, ha superato il 50 per cento dei voti.

Orban ha iniziato a 14 anni come segretario dell’Organizzazione giovanile comunista. Le sue idee politiche sono poi radicalmente cambiate durante il servizio militare.

Formatosi all’Università di Oxford, nel Regno Unito, l’attuale premier ha fondato nel 1988 Fidesz-Alleanza dei Giovani Democratici, partito conservatore con una forte connotazione anti-comunista. L’età massima per essere iscritti era 35 anni. Nel 1990 il partito ha sfiorato il 10 per cento e Orban è stato eletto in parlamento.

Nel corso degli anni Novanta, Fidesz si è dapprima affermato come formazione liberale e impegnata nelle battaglie per i diritti civili per poi spostarsi su posizioni più conservatrici, collocandosi nell’area del centrodestra. Il partito ha anche cambiato nome: da Alleanza dei Giovani Democratici a Unione Civica Ungherese. Il limite dei 35 anni è stato abolito.

Nel 1998 Orban è stato eletto per la prima volta premier: durante il suo primo mandato ha portato avanti un programma basato su liberalizzazioni e maggiore integrazione dell’Ungheria nell’Unione europea. C’era lui al potere quando Budapest è entratata nella Nato.

Il leader di Fidesz è tornato al potere nel 2010. Forte di una maggioranza politica dei due terzi, il suo governo ha introdotto profonde modifiche alla Costituzione ungherese, rafforzando i poteri dell’esecutivo e attirandosi da più parti accuse di autoritarismo.

In campo economico Orban ha progressivamente abbandonato le politiche liberiste dei primi anni, orientando le proprie politiche verso un potenziamento del settore pubblico. In politica estera si è avvicinato alla Russia di Vladimir Putin e ha manifestato posizioni fortemente anti-immigrazione.

Il suo elettorato elettorato non è più quello delle élite filo-europee delle grandi città, ma quello dei ceti medio-bassi e dei contadini.

Lo scontro tra Viktor Orban e George Soros

Viktor Orban, durante l’ultima campagna elettorale 2018, ha accusato il magnate ungherese George Soros di un complotto per sopraffare l’Ungheria con migranti musulmani allo scopo di minare la sua eredità cristiana.

Uno degli slogan della campagna elettorale del premier ungherese, riconfermato un mese fa alle elezioni di aprile, era “Stop Soros”.

TPI ha chiesto alla fondazione Open Society, del magnate ungherese George Soros, di dare un spiegazione a questo.

“Questa è una sciocchezza infondata. George Soros ha ripetutamente chiesto un trattamento equo e umano dei migranti e dei rifugiati, e ha chiesto politiche dell’Unione europea che non pongano uno stress sproporzionato sui singoli Stati membri come l’Italia o l’Ungheria. Insieme ad altri finanziatori internazionali, abbiamo sostenuto quattro organizzazioni in Ungheria che forniscono assistenza legale, medica e psicologica ai richiedenti asilo”, ha detto Laura Silber, direttrice comunicazione della Open Society Foundations.

L’opinione di George Soros sulla migrazione è pubblicamente visibile qui.

Qui l’intervista completa a TPI.

La legge che vieta di aiutare i migranti

Lo scorso giugno il parlamento ungherese ha approvato una legge che rende illegale aiutare i migranti irregolari che cercano di ottenere asilo nel paese.

Il provvedimento era stato proposto dal governo, guidato dal premier Viktor Orban.

La legge rende punibile la stampa di volantini con informazioni utili per i richiedenti asilo, così come offrire loro cibo o consigli legali.

La pena andrà da pochi giorni fino ad un anno di carcere e servirà a fermare chi cerca di far entrare nel paese gli immigrati e di aiutarli ad ottenere il permesso di asilo.

Inoltre, è stata anche approvata la modifica della Costituzione per evitare che i paesi europei possano trasferire in Ungheria i richiedenti asilo, in aperta sfida alla politica comunitaria in tema di immigrazione.

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