Nave Diciotti, Malta risponde a Salvini: “Sui migranti abbiamo sempre rispettato gli impegni”
Intanto l'imbarcazione della Guardia costiera italiana resta bloccata al porto di Catania senza poter sbarcare i 177 migranti
La nave militare italiana Diciotti con a bordo 177 migranti, dopo essere rimasta bloccata per oltre cinque giorni al largo di Lampedusa, ha attraccato al porto di Catania nella tarda serata di lunedì 20 agosto.
I migranti e il personale di bordo, però, non possono scendere dalla nave.
Il Viminale, in una nota, ha spiegato che “il ministro Salvini non ha dato né darà alcuna autorizzazione allo sbarco finché non avrà certezza che i 177 andranno altrove”.
Trovare una soluzione per permettere lo sbarco dei migranti presenti a bordo della Diciotti è un “imperativo umanitario”, ha detto una portavoce della Commissione europea, Tove Ernst, sottolineando che i contatti con gli altri Stati membri “sono in corso”.
Era stato il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, a indicare Catania come destinazione finale.
Il 21 agosto Salvini ha dichiarato: “Prima di chiedere lo sbarco dalla Diciotti, forse sarebbe meglio alzare il telefono e chiedere spiegazioni a Bruxelles e agli altri governi europei”.
“A proposito dei 450 immigrati sbarcati a luglio a Pozzallo, e che dovevano essere ripartiti tra gli altri Paesi europei, solo la Francia ha mantenuto l’impegno, accogliendone 47 sui 50 promessi (tre cittadini stranieri sono ricoverati in ospedali e in attesa di trasferimento). La Germania aveva accettato di accoglierne 50: ne ha presi zero. Il Portogallo aveva accettato di accoglierne 50: ne ha presi zero. La Spagna aveva accettato di accoglierne 50: ne ha presi zero. L’Irlanda aveva accettato di accoglierne 20: ne ha presi zero. Malta aveva accettato di accoglierne 50: ne ha presi zero”, ha sottolineato il ministro.
Il 22 agosto il Governo di Malta ha risposto a Salvini, affermando di aver “sempre partecipato ai meccanismi di solidarietà” e rimarcando di essere stato “il primo Stato membro dell’Ue a rispettare i propri impegni riguardo al meccanismo di solidarietà della Commissione europea verso Italia e Grecia”.
Nel comunicato, pubblicato sull’account Twitter del ministro dell’Interno maltese, Michael Farrugia, si legge anche: “Le autorità maltesi sono già in contatto con quelle italiane per rispettare i propri impegni nel più breve tempo possibile, tuttavia, le autorità italiane non hanno fornito a Malta alcuna procedura da seguire”.
Secondo il governo de La Valletta, “sfortunatamente l’Italia non ha rispettato i propri impegni nel meccanismo di redistribuzione avviato da Malta riguardo ai migranti sbarcati a Malta dalla nave Lifeline il 27 giugno, nonostante le iniziative delle autorità maltesi per completare questo processo con le autorità italiane”.
Il 19 agosto si era avuta la conferma che erano in corso alcuni negoziati nell’Unione Europea per trovare un accordo sull’accoglienza dei migranti a bordo della Diciotti. Nessun profugo lascerà il pattugliatore della Guardia Costiera in attesa della ripartizione tra i Paesi del’Unione europea dei migranti soccorsi.
A bordo ci sarebbero diversi minorenni e 28 di questi, secondo Save the Children, sarebbero non accompagnati. Sul molo di levante è presente solo personale della guardia costiera, della polizia di Stato, della guardia di finanza e dei carabinieri, nessun volontario o appartenenti alla Protezione civile per l’assistenza allo sbarco.
“La nave Diciotti attraccherà a Catania. I valorosi uomini della guardia costiera hanno compiuto il proprio dovere salvando vite umane ad appena 17 miglia da Lampedusa. Ora l’Europa faccia in fretta la propria parte”.
Lo scrive il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, sul suo profilo Twitter, smentendo definitivamente la notizia che voleva la nave diretta verso Pozzallo.
La nave #Diciotti attraccherà a Catania. I valorosi uomini della @guardiacostiera hanno compiuto il proprio dovere salvando vite umane ad appena 17 miglia da Lampedusa. Ora l’Europa faccia in fretta la propria parte.
— Danilo Toninelli (@DaniloToninelli) 20 agosto 2018
“Posso affermare ufficialmente che la Diciotti non è in rotta verso Pozzallo. Ho interloquito con fonti ministeriali e mi confermano che la nave non è in rotta verso il nostro porto. Ci sono stati dei movimenti è vero, ma per ora non si sta dirigendo qui”.
Ma secondo alcune fonti del Viminale Matteo Salvini non ha dato né darà alcuna autorizzazione allo sbarco dei migranti sulla nave Diciotti, finché non avrà certezza che i 177 andranno altrove.
Aveva infatti affermato a TPI il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna, negando la recentissima informazione per cui la nave Diciotti, l’imbarcazione della Guardia Costiera italiana con a bordo 177 migranti, si sarebbe mossa da Lampedusa procedendo verso la costa siciliana.
Informazioni che era stata confermata a TPI anche dal sindaco di Lampedusa Salvatore Martello che aveva chiarito: “La prua della nave è rivolta verso la Sicilia”.
Intanto la Procura della Repubblica di Agrigento, ha avviato una indagine volta a conoscere il tentativo di ingresso di 190 immigrati extracomunitari avvenuto il 16 agosto al largo dell’isola di Lampedusa, tratti in salvo dalla motonave “Diciotti” e ad oggi ancora ospitati sulla stessa motonave della Guardia Costiera.
L’indagine, affidata alla Capitaneria di Porto di Porto Empedocle e alla Squadra Mobile di Agrigento, oltre ad individuare scafisti e soggetti dediti al favoreggiamento della immigrazione clandestina, ha lo scopo di conoscere le condizioni dei 177 migranti superstiti a bordo.
La situazione
Non è ancora stato fornito il porto sicuro in cui approdare ma potrebbe essere Pozzallo, dove tuttavia sono ancora ospitati i 450 migranti del barcone che, lo scorso mese di luglio, il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva fatto sbarcare dietro l’impegno dei paesi europei di prendere una parte dei migranti, poi accolti solo dalla Francia.
Il porto di sbarco non sarà Lampedusa, dove il centro di accoglienza non è in condizione di ospitare 177 persone.
La mattina di lunedì 20 luglio, Salvini, intervistato da Agorà sui Rai3, ha affermato che avrebbe acconsentito allo sbarco della Diciotti in Italia se l’Europa avesse accettato la ridistribuzione dei migranti, come chiesto anche del ministro degli Esteri Moavero.
“La nave Diciotti può anche sbarcare in Italia basta che i 177 migranti vengano suddivisi, nello spirito di solidarietà europea, che è fatta di 27 paesi. Facessero la cortesia dal momento che abbiamo accolto più di 700mila persone arrivate via mare, di fare la loro parte”, ha detto il ministro dell’Interno.
“Se si possono rivedere le concessioni autostradali, si possono rivedere anche i trattati internazionali che hanno, in alcuni casi, 50 anni di storia alle spalle visto che il mondo in mezzo secolo è cambiato. E anche l’immigrazione è cambiata e il business della mafia”, ha aggiunto Salvini.
Domenica 19 agosto Salvini aveva dichiarato che, se l’Europa non fosse intervenuta, i migranti sarebbero stati riportati in Libia: “O l’Europa decide seriamente di aiutare l’Italia in concreto, a partire ad esempio dai 180 immigrati a bordo della nave Diciotti, oppure saremo costretti a fare quello che stroncherà definitivamente il business degli scafisti. E cioè riaccompagnare in un porto libico le persone recuperate in mare”.
Tuttavia la Libia non è considerata un porto sicuro e, come ricordato più volte dalla Commissione europea, nessuna nave di un paese membro può riportare migranti nel paese perché violerebbe la Convenzione di Ginevra che vieta i respingimenti.
La Farnesina aveva ufficialmente e formalmente chiesto l’intervento della Commissione europea affinché, si legge in una nota, “provveda a individuare una soluzione in linea con i principi di condivisione tra gli Stati membri dell’Unione Europea, concordati al Consiglio Europeo di giugno 2018, con riferimento ai flussi migratori”.
Per il governo italiano, si continua a leggere, “è indispensabile che la Commissione assuma direttamente l’iniziativa, vocata a individuare i paesi Ue disponibili ad accogliere, per effettuare i necessari controlli, le persone salvate in mare”.
“Un’azione decisa da parte delle istituzioni europee, che l’Italia naturalmente sostiene appieno”, ha ricordato il ministro Moavero “può consentire di superare in modo ordinato e sistemico le difficoltà e rendere strutturale l’approccio di condivisione degli oneri, peraltro già applicato più volte, negli ultimi due mesi, sulla base di intese ad hoc fra gli stessi Stati”, conclude la nota ufficiale.
- “La nostra posizione è che la Guardia costiera italiana non ha effettuato un soccorso ma ha impedito all’imbarcazione di entrare nelle acque italiane”, dichiarano a TPI fonti del governo maltese.
Il post di Salvini era arrivato dopo le dichiarazioni del ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, che aveva attaccato il governo de La Valletta e richiesto l’intervento dell’Unione Europea. “Diciotti dimostra che l’Italia non si tira mai indietro quando si tratta di salvare vite umane”, ha scritto su Twitter. “Il comportamento di Malta è ancora una volta inqualificabile e meritevole di sanzioni. L’Ue si faccia avanti e apra i propri porti alla solidarietà, altrimenti non ha motivo di esistere”.
Inoltre, Toninelli chiede sanzioni per Malta per non aver soccorso il barcone.
#Diciotti dimostra che Italia non si tira mai indietro quando si tratta di salvare vite umane. Il comportamento di Malta è ancora una volta inqualificabile e meritevole di sanzioni. L'Ue si faccia avanti e apra i propri porti alla solidarietà, altrimenti non ha motivo di esistere
— Danilo Toninelli (@DaniloToninelli) August 19, 2018
Sulla nave Diciotti si trovano i migranti che si erano avvicinati alle coste maltesi ma che, la notte del 14 agosto, il governo di malta aveva deciso di non soccorrere. Il barcone aveva lasciato la zona SAR maltese e si era avvicinato alle coste italiane, dove la nave della Guardia costiera italiana aveva soccorso i migranti. Sulla Diciotti erano passati 190 migranti mentre 13 di loro, a causa delle loro condizioni di salute, erano stati portati nel poliambulatorio di Lampedusa. Tra le 190 persone soccorse dalla Guardia costiera c’erano 3 bambini affetti da scabbia, una donna incinta che ha avuto un aborto spontaneo e un uomo affetto da linfedema, mentre un altro presentava forti dolori addominali.
Salvini accusa Malta di avere spinto la barca di migranti verso le acque territoriali italiane, quindi in una zona dove l’Italia ha la responsabilità dei soccorsi, ma per Malta le autorità maltesi non erano obbligate a intervenire perché la barca non era in pericolo e non voleva essere soccorsa.
“Devono sbarcare a Lampedusa o in un altro porto italiano”, ha affermato il ministro dell’Interno maltese, Michael Farrugia. “La Guardia Costiera italiana ha intercettato i migranti all’interno del Sar (zona di Search and Rescue) maltese, ma esattamente fuori territorio italiano, senza coordinamento con il competente RCC, soltanto per impedirgli di entrare nella acque italiane”, ha denunciato Farrugia.
3/3 l’unico soluzione finale e di sbarcarli a #Lampedusa o in un porto #Italiano. Se l'#Italia vuole ancora trattare questo caso come un #salvataggio, Lampedusa rimane il luogo più vicino di sicurezza secondo le convenzioni applicabili
— Michael Farrugia (@dr_micfarr) August 19, 2018
Per Malta il porto sicuro continua a essere quello di Lampedusa: “Un’intercettazione su una nave che esercita il suo diritto alla libertà di navigazione in alto mare non è considerata un salvataggio. Nel momento in cui i migranti sono sulla nave italiana Diciotti (territorio italiano) vicino a Lampedusa, l’unica soluzione finale è di sbarcarli a Lampedusa o in un porto italiano. Se l’Italia vuole ancora trattare questo caso come un #salvataggio, Lampedusa rimane il luogo piu’ vicino di sicurezza secondo le convenzioni applicabili”, ha insistito il ministro maltese.
Sabato 18 agosto, dopo avere annunciato di aver recuperato i 61 migranti che viaggiavano a bordo di un altro gommone, la cui foto dall’alto era stata diffusa polemicamente da Salvini, il governo maltese aveva rivendicato di “fare la propria parte”, invitando l’Italia a fare la sua consentendo l’approdo della Diciotti in un porto italiano.