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Le dieci bufale più diffuse sui vaccini

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Ecco come smentire le false informazioni che circolano sul tema dei vaccini, che da alcuni sono considerati pericolosi e responsabili di causare l'autismo

I vaccini sono pericolosi e provocano l’autismo. Meglio prendersi una malattia che rischiare di rimanere danneggiato da un vaccino.

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Questa è solo una delle tante false informazioni che gli antivaccinisti usano a supporto delle loro teorie, che sono pericolose per la salute dei bambini e degli adulti.

TPI ha smontato le dieci bufale più diffuse che circolano sulla questione.

1. È inutile vaccinarsi: malattie come la poliomielite e la difterite non esistono più.

Falso. Anche se molte malattie sono diventate poco frequenti in tanti paesi, gli agenti infettivi che le causano continuano a circolare in alcune parti del mondo e possono attraversare i confini geografici, tramite i viaggiatori.

L’unica malattia attualmente debellata è il vaiolo, per il quale non è più necessario il vaccino. Tutte le altre, nonostante siano rare e gli ultimi casi risalgono a molti anni fa, potrebbero tornare da un momento all’altro.

2. È meglio rischiare di prendersi una malattia che andare incontro ai rischi della vaccinazione.

Falso. I vaccini in uso sono molto sicuri. La maggior parte delle reazioni avverse nella stragrande maggioranza dei casi è lieve e rientra nella normalità. Gli eventi gravi sono molto rari e sono attentamente controllati e valutati.

È di gran lunga più pericoloso essere esposti al rischio della malattia che a quello di un eventuale danno da vaccino. E soprattutto sono gravi non solo le malattie in sé ma anche le conseguenze. La poliomielite può determinare una paralisi, il morbillo può causare encefalite o cecità, e in molti casi anche la morte.

Qualsiasi danno grave o decesso causato dai vaccini riguarda un caso su milioni di vaccinati, a seconda del vaccino. Per esempio il vaccino contro il morbillo ha effetti collaterali gravi in circa un caso su due milioni. Il morbillo, al contrario, genera lesioni permanenti in un caso su mille.

I benefici delle vaccinazioni superano dunque di gran lunga i rischi connessi e in assenza dei vaccini i danni o i decessi causate dalle malattie prevenibili sarebbero molti di più.

3. I vaccini provocano l’autismo.

Falso. Si tratta della “regina” delle bufale, che affonda le sue origini in una truffa scientifica ormai ampiamente smentita. Nel 1998 il medico inglese Andrew Wakefield pubblicò uno studio su Lancet, una delle più importanti riviste scientifiche del mondo, sul possibile legame tra autismo e vaccino Mmr (morbillo, parotite, rosolia).

Lo studio si rivelò privo di fondamento, tanto che fu ritirato dalla rivista. I risultati erano stati contraffatti per interesse economico.

Ma la pubblicazione ebbe il tempo di avere i suoi effetti, provocando il panico nella popolazione e la conseguente resistenza alle vaccinazioni. La bufala fu smascherata da un giornalista investigativo, Brian Deer. Attualmente non esiste alcuna prova del legame tra questo vaccino e l’autismo, come conferma l’Oms.

4. I vaccini sono pericolosi perché contengono mercurio.

Falso. Il tiomersale è un composto organico contenente mercurio, aggiunto ad alcuni vaccini come conservante. È il conservante di più largo impiego per i vaccini forniti in contenitori multidose.

Non ci sono prove che la quantità di tiomersale utilizzata nei vaccini comporti rischi per la salute. In Italia nei programmi estesi di vaccinazione sono utilizzati vaccini che non contengono tiomersale.

5. Le condizioni igieniche sono sufficienti a scongiurare i rischi di contagio di alcune malattie infettive.

Falso. Nel caso in cui smettessimo di sottoporre la popolazione alle vaccinazioni di massa, le malattie prevenibili con i vaccini tornerebbero.

Certamente le condizioni igieniche sono importanti e aiutano a proteggersi contro le malattie infettive, ma tutto ciò non è assolutamente sufficiente. Le malattie si possono diffondere indipendentemente dal livello di igiene.

6. L’immunità di gregge non esiste.

Falso. Anche se l’efficacia dei vaccini è molto alta, nessun vaccino è efficace al 100 per cento.

Grazie alla protezione di popolazione garantita dalla vaccinazione, se per le malattie trasmissibili da persona a persona sono mantenute coperture vaccinali elevate, la piccola percentuale di individui che pur essendo vaccinati non hanno risposto adeguatamente all’immunizzazione sarà comunque protetta, perché avrà probabilità molto limitate di essere infettata.

Alcune persone non possono essere vaccinate per ragioni mediche, come i casi di reazioni allergiche o quelli di donne in gravidanza, patologia che rende la vaccinazione troppo rischiosa. È essenziale che quelli che circondano queste persone siano immunizzati contro alcune malattie.

7. Vaccinare bambini così piccoli è dannoso.

Falso. L’efficacia e la sicurezza delle vaccinazioni somministrate già a quest’età è ampiamente documentata.

È appurato che è necessario vaccinare i bambini molto piccoli dal momento che alcune malattie infettive possono rivelarsi più gravi nei bambini molto piccoli, come per esempio la pertosse. Per un breve periodo dopo la nascita i bambini sono ancora protetti dagli anticorpi della madre.

Ma dopo qualche mese questa protezione viene meno. La vaccinazione permette quindi ai bambini di pochi mesi di essere protetti dalle malattie e dalle loro conseguenze che potrebbero essere anche fatali.

8. È meglio essere immunizzati prendendosi la malattia piuttosto che vaccinandosi.

Falso. I vaccini hanno una risposta immune simile a quella evocate dalle infezioni naturali, ma non determinano la malattia né possono avere le stesse complicazioni.

Contrarre l’infezione può avere effetti anche molto gravi, come un ritardo mentale nel caso dell’infezione da Haemophilus influenzae di tipo b, difetti congeniti per quanto riguarda la rosolia, cancro del fegato per il virus dell’epatite B, morte nel caso del morbillo.

9. È pericoloso somministrare più vaccini nel corso della stessa seduta.

Falso. La pratica della somministrazione di vaccini combinati, che contengono antigeni di più microrganismi, e quella della somministrazione di più vaccini nel corso della stessa seduta, sono state adottate da anni e gli studi effettuati non hanno evidenziato né modifiche della protezione acquisita grazie alla vaccinazione né un aumento delle reazioni avverse.

Somministrare più vaccini nella stessa seduta ha il vantaggio di ridurre il numero di iniezioni e, quindi, il disagio causato ai bambini. Né l’efficacia né la sicurezza ne risentono.

10. Nessuno è mai morto per aver contratto malattie infantili come il morbillo e la varicella.

Falso. Le malattie prevenibili con i vaccini, nonostante siano malattie non particolarmente gravi, sono pericolose e possono avere conseguenze ancora peggiori. È di gran lunga meglio essere vaccinati.

Malattie come il morbillo, la parotite e la rosolia possono causare, in adulti e bambini, complicazioni serie come polmonite, encefalite, cecità, diarrea, infezioni dell’orecchio, sindrome da rosolia congenita e morte.

Tutte queste malattie e le conseguenze negative possono essere evitate con i vaccini.

 

Dopo le polemiche per il rinvio di un anno delle vaccinazioni obbligatorie per i bambini iscritti a nidi e materne, il ministro della Salute Giulia Grillo ha chiarito su Facebook il suo pensiero e la strategia messa in campo dal governo sul tema delle vaccinazioni.

“Speravo di non dover intervenire per l’ennesima volta sul tema delle vaccinazioni che da strumento di prevenzione primaria si sono trasformate in strumento di lotta politica a tratti con toni di guerra di religione”, scrive il ministro nel suo post.

Qui abbiamo intervistato la mamma di Viola, una bambina di tre anni immunodepressa: “Ministra Grillo, ecco perché mia figlia immunodepressa rischia la vita se gli altri bimbi non sono vaccinati”. A settembre Viola andrà all’asilo, ma il rischio che contragga malattie stando a contatto con bambini non vaccinati è molto alto.

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