Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 21:52
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Il presidente turco Erdogan giura per il secondo mandato e revoca lo stato di emergenza

Immagine di copertina
Il presidente Erdogan

Il 9 luglio sarà anche sospeso lo stato di emergenza in vigore da due anni e la Turchia passa da una forma di governo parlamentare a una presidenziale

Recep Tayyip Erdogan giurerà oggi, 9 luglio 2018, come presidente della Turchia dopo la vittoria nelle elezioni del 24 giugno.

Erdogan, leader del partito Giustizia e Sviluppo (Akp) ha ottenuto il 52 per cento dei voti, mentre il suo principale sfidante, il socialdemocratico Muharrem Ince, si è fermato al 30 per cento.

La cerimonia di giuramento sarà presieduta da diversi leader mondiali, tra cui il primo ministro russo Medvedev, il presidente del Venezuela Maduro e l’Emiro del Qatar al Thani.

L’evento ha luogo nella capitale, Ankara, e segnerà un importante cambio del sistema politico del paese.

Queste nuove elezioni, infatti, hanno segnato il passaggio dal sistema parlamentare a quello presidenziale, in linea con un cambio della Costituzione approvato con un referendum l’anno scorso.

L’emendamento costituzionale ha consentito a Erdogan, 64 anni, di candidarsi per due nuovi mandati presidenziali quinquennali. L’uomo forte della Turchia è al potere dal 2003, prima come primo ministro, poi come presidente.

In base al nuovo sistema presidenziale appena entrato in vigore, il presidente sarà a capo dell’esecutivo e avrà il diritto di nominare e rimuovere i vicepresidenti, un ruolo appena creato, i ministri, gli alti funzionari e i giudici senza aver bisogno dell’approvazione del parlamento.

Inoltre, il presidente avrà il potere di sciogliere il Parlamento, emanare decreti esecutivi e imporre un nuovo stato di emergenza.

Per la giornata di oggi è anche atteso l’annuncio dei membri del nuovo Parlamento.

Erdogan aveva in precedenza affermato che tra i parlamentari non ci saranno esponenti del suo partito, facendo intuire che l’incarico verrà affidato a ex politici e burocrati.

Il 9 luglio il governo turco ha anche revocato lo stato di emergenza in vigore nel paese da quasi due anni, imposto dopo il tentato golpe.

Lo stato di emergenza, infatti, era stato dichiarato il 21 luglio 2016 in diretta televisiva dallo stesso Erdogan, dopo il fallito tentativo di colpo di stato della notte tra il 15 e il 16 luglio.

In base all’articolo 120 della Costituzione turca, il provvedimento può essere introdotto, in caso di diffusi atti di violenza volti alla destrutturazione dell’ordine democratico, per un periodo non superiore ai sei mesi.

Da allora lo stato di emergenza è stato prorogato più volte e ciò ha permesso al presidente Erdogan e al governo di scavalcare il parlamento nella promulgazione di nuove leggi e di limitare o sopprimere i diritti e le libertà personali.

Poco prima della sospensione dello stato di emergenza, però, il presidente turco ha licenziato più di 18mila dipendenti pubblici tra funzionari di polizia, militari, insegnati e professori universitari.

Secondo quanto dichiarato dal governo turco, i dipendenti licenziati erano considerati una “minaccia alla sicurezza dello Stato”

Il decreto emanato dal governo prima dell’inizio del nuovo mandato di Erdogan prevede anche la chiusura di 12 associazioni, un canale televisivo e 3 giornali, uno dei quali è il filocurdo Ozgurlukcu Demokrasis.

Il nuovo provvedimento si inserisce nel giro di vite portato avanti da due anni dal governo turco in risposta al tentato golpe di stato del luglio 2016.

Ad oggi, le persone che hanno perso il lavoro durante lo stato di emergenza sono arrivate a 160mila.

Inoltre, più di 150mila sono state arrestate per sospetti legami con l’imam Gulen, accusato dal governo di Ankara di essere dietro il tentato colpo di Stato.

Circa 55mila persone sono ancora in carcere.

Ti potrebbe interessare
Esteri / L’Ue ha già mobilitato per l’Ucraina l’equivalente di quasi un quarto delle risorse del Green Deal
Esteri / Il bilancio dei morti nella guerra di Israele nella Striscia di Gaza è stato manipolato?
Esteri / Russia: arrestato un sospetto per l’omicidio del comandante della Difesa nucleare
Ti potrebbe interessare
Esteri / L’Ue ha già mobilitato per l’Ucraina l’equivalente di quasi un quarto delle risorse del Green Deal
Esteri / Il bilancio dei morti nella guerra di Israele nella Striscia di Gaza è stato manipolato?
Esteri / Russia: arrestato un sospetto per l’omicidio del comandante della Difesa nucleare
Esteri / Gaza, al-Jazeera: “6 morti in un raid di Israele nel nord". Media: "Hamas pronto a raggiungere un accordo di tregua". Il direttore della CIA Burns arriva in Qatar. Siria, media russi: "Tel Aviv controlla il 95% della provincia di Quneitra". Ripresi i voli all'aeroporto di Damasco
Esteri / Onu: un milione di rifugiati potrebbero tornare in Siria entro giugno
Esteri / Ue multa Meta per 251 milioni di euro per violazione dei dati personali
Esteri / Russia, esplosione a Mosca: ucciso il comandante della Difesa nucleare
Esteri / Netanyahu verso il Cairo per la tregua a Gaza, ma il portavoce nega. Usa: "Cauto ottimismo, vicini ad accordo". Siria: al Jolani annuncia scioglimento dei gruppi armati
Esteri / Assad: “È stata Mosca a chiedermi di lasciare la Siria. Il Paese in mano ai terroristi”. Hamas: “L’accordo per la tregua a Gaza più vicino
Esteri / Stati Uniti, Trump: “Avvistati droni misteriosi, abbatteteli”