Lo strano caso delle doppie tessere della Lega: così Salvini si è fatto due partiti, uno per il Nord e uno per il Sud Italia
Il ministro dell’Interno e leader leghista Matteo Salvini ha sdoppiato in due il suo partito. Due formazioni parallele con statuti e simboli diversi. Il tesseramento taglia a metà la penisola: a Nord è (ancora) la Lega Nord per l’Indipendenza della Padania. A Sud, la Lega per Salvini Premier. E, al telefono con TPI, gli uffici della Lega sostengono di “essere stati costretti a farlo per questioni giudiziarie”
di Ambra Orengo e Sara Del Dot inviate a Milano – Marta vive a Milano e Giacomo è di Taranto. Entrambi si sono iscritti alla Lega, ma le tessere che hanno ricevuto non sono uguali. Su una c’è scritto Lega – Salvini Premier, sull’altra Lega per Salvini Premier. A cambiare, all’apparenza, è soltanto il simbolo. In realtà è qualcosa che ha a che fare con i quasi mille chilometri che li separano.
Per chiarirlo, TPI ha chiamato il numero dedicato al tesseramento, reperibile sul sito della Lega. “Se lei è di Milano deve tesserarsi sul sito leganord.org. Il suo fidanzato pugliese, invece, deve accedere al link tesseramento.legapersalvinipremier.it”.
Chi risponde indirizza le persone a due link diversi in base alla provenienza geografica. E se le si chiede se le due tessere saranno quindi diverse, risponde: “Hanno lo stesso significato, sono tutte e due tessere da sostenitore. Diciamo che quella che si fa a Milano, dalla Valle D’Aosta a Marche e Umbria, è compresa come Lega Nord, e invece quelle che si fanno dal Lazio in giù sono Lega per Salvini Premier”.
In entrambi i siti per il tesseramento, appena sopra il form da compilare per ricevere la tessera da sostenitore, sono elencate le regioni ed è specificato che “nella tendina ‘Provincia’ troverai solo le province di queste regioni”.
“Quindi io non mi tessero con Lega per Salvini Premier?”, chiediamo per esserne certi. “No, al momento no, come Lega Nord”, è la risposta. Una divisione che mantiene il confine tra Nord e Sud Italia ben definito, nonostante le apparenze unitarie delle parole del leader delle (due) Leghe, Matteo Salvini.
Chiediamo il perché di questa divisione. “Questo è dovuto al fatto, come lei ben sa, delle questioni giudiziarie che ci sono. Non abbiamo potuto fare diversamente. Non sono scelte che abbiamo fatto noi, siamo stati costretti”.
“Questioni giudiziarie” che, è evidente, fanno riferimento ai 49 milioni che il Carroccio deve rimborsare per la maxi truffa allo Stato targata Bossi e Belsito. Una sentenza confermata anche dalla Cassazione, per cui il leader del partito e ministro dell’Interno da giorni grida al “processo politico”.
E mentre i conti della vecchia Lega sono sempre più in bilico, la sua neonata gemella – il cui statuto è stato pubblicato lo scorso 14 dicembre sulla Gazzetta Ufficiale e che entro un anno dovrà celebrare il congresso fondativo – può invece continuare a raccogliere i fondi ed emettere le tessere da Roma in giù.
E quindi, come conferma chi risponde dalla sede milanese della Lega, due persone residenti in due diverse parti d’Italia “avranno due tessere simili, solo che in una c’è scritto Lega e nell’altra Lega per Salvini Premier”. Una distinzione di tessera, simbolo, e anche partito. Chiediamo conferma. “Ma il partito è lo stesso?”. “Sì”, ci dicono.
In realtà sono due, paralleli. Due gli statuti, due i codici fiscali che li identificano, tanto che nella lista dei partiti che possono ricevere il 2X1000 compaiono entrambi: la Lega Nord per l’Indipendenza della Padania e la Lega per Salvini Premier.
Due anche le sedi, di cui una – quella della “nuova” Lega, in via privata delle Stelline 1 a Milano – sembra non esistere (come scritto pochi giorni fa da un’inchiesta del fattoquotidiano.it e verificato da TPI).
Così come non esiste, almeno per il momento, un sito internet per questa nuova formazione. La vecchia Lega Nord invece esiste ancora. Nonostante il segretario Matteo Salvini abbia annunciato da tempo la “rivoluzione” del partito, con la rinuncia al “Nord” nel nome e al concetto di Padania libera, nella sostanza non è cambiato nulla, se non l’aggiunta di un nuovo – e distinto – partito.
Lo statuto, risalente al 2015 e ancora in vigore, proclama come “finalità il conseguimento dell’indipendenza della Padania” e comprende solo le regioni del Nord. La sede resta in via Bellerio e a quella fanno riferimento militanti e sostenitori.
È cambiato il simbolo – via il “Nord” e niente più rosso e verde ma blu – ed è cambiata la tessera. Si dovrebbe quindi iniziare a parlare di due Leghe, distinte da una linea geografica ben precisa?
All’articolo 2 della nuova formazione politica si legge: “Lega per Salvini Premier è una confederazione composta dalle seguenti articolazioni territoriali regionali” a cui segue l’elenco completo delle regioni italiane, da Nord a Sud.
Nei fatti però, almeno per il momento, chi risiede nella parte alta dello stivale non può iscriversi a questo nuovo partito, condividendone, ad esempio, lo spirito nazionale e più inclusivo verso le altre regioni.
Deve restare nella vecchia Lega Nord, fedele alla sua storica identità “padana” e, almeno sulla carta, lontana da una parte d’Italia che ha contribuito all’elezione del suo leader e tuttora lo sostiene.
• Leggi anche “Salvini: un bullo, indegno anti-italiano, si crede forte ma nessuno gli dà retta. Spero che ai suoi figli non avvenga ciò che lui sta riservando a tanti bambini”. Intervista a Laura Boldrini