Star del volley Ivan Zaytsev vaccina la figlia, pioggia di insulti dai no vax: “Zingaro, Salvini ti rimanderà al tuo paese”
Ivan Zaytsev, uno dei più importanti giocatori di pallavolo del campionato italiano, stella della nazionale azzurra, è stato pesantemente insultato sui social dai no vax.
La sua “colpa” è stata quella di postare su Instagram una foto con sua figlia Sienna, in cui faceva sapere di averla appena vaccinata.
“E anche il meningococco è fatto, bravissima la mia ragazza”, questo il commento di Zaytsev alla foto. Lo Zar, questo il suo soprannome tra i fan, ha visto la sua bacheca infestata di insulti.
Si va da “ti auguro che la bimba sia così sorridente anche domani e sempre. A volte il sorriso di spegne lentamente” a “Zingaro, spero che Salvini ti rimandi al tuo Paese”, passando per “Caro Zaytsev, pensa a giocare a pallavolo; migliaia di bambini sono morti a causa dei vaccini o sopravvivono gravemente danneggiati”.
Zaytsev, che quest’anno ha vinto lo scudetto con Perugia e che ha da poco firmato un nuovo contratto con Modena, ha cancellato i commenti più feroci.
Vaccini, per mandare a scuola i figli basterà l’autocertificazione
Proprio oggi è stato reso noto che per mandare i figli a scuola non sarà più necessaria la documentazione sanitaria che comprovi che i bambini hanno effettuato tutti e 10 i vaccini obbligatori, ma basterà un’autocertificazione.
Nell’autocertificazione bisognerà specificare che i vaccini sono stati fatti o che verranno fatti, in caso di iscrizione all’anno scolastico 2018-2019.
La scadenza per la consegna dell’atto è il 10 luglio prossimo. Il documento presentato sarà valido per un anno.
Il provvedimento nasce dalla volontà del ministro della Salute Giulia Grillo e del ministro dell’Istruzione Marco Busseti di permettere a tutti i bambini di frequentare le scuole, come auspicato anche dal vicepremier Matteo Salvini, senza intaccare, almeno per ora, la sostanza del decreto Lorenzin.
Per verificare la veridicità delle autocertificazioni verranno probabilmente fatti dei controlli a campione.
“Non si tratta di una semplice proroga – ha detto il ministro della Salute Giulia Grilloal Question Time allaCamera – ma di una significativa semplificazione dell’onere documentale a carico dei genitori dei minori di sedici anni, che frequentano le scuole di ogni ordine e grado e i servizi educativi per l’infanzia”.
Grillo ha precisato poi che “l’articolo 3, comma 1, del decreto-legge n. 73 del 2017 non prescrive che venga necessariamente consegnato alle scuole un certificato di avvenuta vaccinazione, ma, più in generale, qualsivoglia documentazione che possa essere considerata ‘idonea’ a comprovare l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie ovvero la richiesta di vaccinazione all’Azienda Sanitaria”.
“L’obiettivo prioritario del Governo sul tema – ha proseguito Grillo – è rappresentato, da una parte dalla volontà di alleggerire gli oneri ricadenti in capo alle famiglie senza che vengano in alcun modo compromesse le positive finalità di prevenzione che vanno riconosciute, senza alcun dubbio, alle vaccinazioni; e, dall’altra, di consentire a tutti i minori di poter frequentare gli asili nido e le scuole dell’obbligo”.