Roberto Saviano risponde a Salvini: “Le parole del ministro della Malavita sono parole da mafioso”
In un video pubblicato su Facebook, lo scrittore ha rivolto parole dure nei confronti di Matteo Salvini, definendolo anche un "buffone"
Il ministro dell’Interno Salvini di recente si è espresso sulla possibilità di togliere la scorta allo scrittore Roberto Saviano.
“Saranno le istituzioni competenti a valutare se corra qualche rischio, anche perché mi pare che passi molto tempo all’estero”, ha commentato il ministro ospite del programma tv Agorà su Raitre.
“Valuteranno come si spendono i soldi degli italiani. Gli mando un bacione”.
Il ministro ha poi commentato nuovamente la vicenda sul suo profilo Facebook.
“L’antimafia a parole è un conto, ma io preferisco sostenere chi la mafia la combatte nei fatti”, continua il ministro. “Io sto con l’antimafia nei fatti. Di quello che fa Saviano, della sua casa a New York, dei soldi non mi interessa”.
La risposta di Roberto Saviano è arrivata in giornata con un video sul profilo Facebook:
“Vivere sotto scorta è una tragedia e l’Italia è il Paese occidentale con più giornalisti sotto scorta perché ha le organizzazioni criminali più potenti e pericolose del mondo”, ha commentato lo scrittore.
“Eppure, nonostante questo, invece di liberare dai rischi i giornalisti sotto protezione, Matteo Salvini, ministro degli Interni, li minaccia”.
Saviano ha rivolto parole molto dure contro il “ministro della malavita”, come lui stesso lo definisce citando Salvemini: “Le parole pesano, e le parole del Ministro della Malavita, eletto a Rosarno (in Calabria) con i voti di chi muore per ‘ndrangheta, sono parole da mafioso”.
Secondo lo scrittore, gli attacchi che Salvini continua a rivolgergli dimostrano quali sono i “nemici” che il ministro ha in Italia e quali le persone di cui ha deciso di non volersi occupare.
“Il Ministro della Malavita, prendendomi come suo bersaglio, mi restituisce alla parte cui appartengo”.
“Salvini ha scelto i suoi nemici: gli italiani del Sud, italiani di cui non si occupa e di cui non si occuperà mai, gli stranieri che vivono e lavorano in Italia, le ragazze e ragazzi nati in Italia da genitori stranieri, ragazzi che parlano italiano, ‘che amano italiano’. I suoi nemici sono i Rom”.
Nonostante le parole pronunciate in diretta su Rai3, il ministro non può decidere se revocare o meno la scorta a Saviano. La decisione in materia di protezione personale infatti spetta all’Ufficio centrale interforze personali, con la collaborazione delle questure e degli uffici territoriali. In questo articolo abbiamo spiegato cosa è l’Ucis e come funziona l’assegnazione della scorta.
Lo scontro tra Matteo Salvini e Roberto Saviano in realtà era iniziato poco dopo l’insediamento del ministro dell’Interno per le parole pronunciate da quest’ultimo sui migranti.
In un video pubblicato sul sito del quotidiano Repubblica lo scrittore aveva dapprima contestato nel merito le dichiarazioni di Salvini, per poi affondare il colpo con un attacco molto duro contro il ministro.