La verità sulla bufala dei migranti dell’Aquarius che ha conquistato il web “Dico alla gente quello che vuole credere”
Il celebre troll Gian Marco Saolini aveva diffuso un video su Facebook dove si spacciava per un ex marinaio della nave della ong alimentando le polemiche sul caso
Il noto troll dei social Gian Marco Saolini la settimana scorsa ha pubblicato un video su Facebook diffondendo una bufala sui migranti a bordo della nave Aquarius.
“Non è vero che sulla nave Aquarius ci sono condizioni disagiate”, dice Saolini nel video, “la gente è felice. C’è una sala dove ci sono videogame e giochi d’azzardo. Sono tutti ben vestiti e ben nutriti”.
Il filmato di Saolini pubblicato venerdì scorso è diventato virale in pochi minuti totalizzando 2 milioni di visualizzazioni e 90mila condivisioni in un solo giorno.
Per rendere le sue parole credibili nel video Saolini si è finto un ex membro dell’equipaggio dell’imbarcazione.
“Mi chiamo Giovanni Titori e sono stato fino a ieri parte dell’equipaggio dell’Aquarius, ero nostromo. Sono stato fatto secco, sono stato eliminato e licenziato semplicemente perché volevo parlare, volevo dire la verità agli italiani. Non è assolutamente vero che sulla nave Aquarius ci sono condizioni disagiate. La gente è felice. C’è una sala dove ci sono videogame e giochi d’azzardo. Molti di loro passano la sera giocando alla roulette e non chiedetemi con quali soldi. Sono tutti ben vestiti, ben nutriti”.
Non ci sono dubbi sul fatto che si trattasse di una fake news, ma le due milioni di condivisioni sui social fanno pensare al contrario.
Gian Marco Saolini, romano che nella vita reale al di fuori del web gestisce un locale nel quartiere Centocelle, ha smentito la fake news e ha rilasciato un’intervista al quotidiano La Stampa in cui spiega perché ha deciso di diffondere questa bufala in un momento così delicato.
Saolini ha dichiarato “Io dico soltanto alla gente quello che la gente vuole credere. E ci crede, come si può vedere dal successo del video”.
Secondo il giovane troll romano le persone hanno perso la fiducia nei confronti della stampa e quindi crede più alle parole che circolano sul web.
“Il format del “non ve lo dicono, statemi a sentire” funziona sempre, perché tutti pensano che lo stato e le istituzioni ci stiano nascondendo qualcosa”, continua nell’intervista Saolini.
“Non è colpa mia se la gente ci crede”, dice Saolini. “Basterebbe approfondire un minuto, ma la gente non lo fa”.
“Serve educare, serve informare, occorre che i media recuperino credibilità”, suggerisce Gian Marco Saolini. “Io alla fine faccio la stessa cosa che fanno Salvini e Di Maio, solo che loro due hanno due partiti alle spalle”.