Aquarius, i sindaci contro Salvini: “Pronti ad accogliere i migranti nei nostri porti”
A prendere posizione sono stati i primi cittadini di Palermo, Reggio Calabria, Napoli e Taranto, che hanno dato la disponibilità a ricevere la nave dell'ong nei loro porti
I sindaci di diverse città italiane, tra cui Palermo, Napoli e Taranto, si sono schierati contro la decisione del ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini di chiudere i porti italiani per impedire l’attracco della nave Aquarius, in navigazione nel Mediterraneo con 629 migranti a bordo (qui la diretta con tutti gli aggiornamenti).
Il sindaco M5s di Livorno Filippo Nogarin ha scritto in un post su Facebook che diceva “Livorno pronta ad accogliere la nave”. Ma poi il post è stato rimosso, come confermato dallo stesso sindaco, che ha detto: “Ho rimosso il post per non creare problemi al governo. Quella è la mia personale posizione”.
A Nogarin hanno fatto appello alcuni esponenti del Pd, che lo hanno invitato “ad esprimere fino in fondo il suo dissenso dalle scelte del Movimento 5 stelle, dissociandosi da quanto fatto dal vicepresidente Di Maio e dal ministro Toninelli dopo il diktat di Salvini”.
“Non abbia paura: in fondo ha da perdere solo le proprie catene”, scrive su Facebook il deputato livornese Pd Andrea Romano, a proposito del post del sindaco di Livorno “che nel frattempo sembra sia stato rimosso”.
Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, si è detto disponibile ad accogliere “tutte le navi che salvano vite umane”.
“Palermo, la città che a partire dal proprio nome è ‘tutta un porto’, è stata e sarà sempre pronta ad accogliere le navi, civili o militari che siano, impegnate nel salvataggio di vite umane nel Mediterraneo”, ha commentato Orlando. “Quelle navi e quegli uomini che rispettano la legge del mare e la legge internazionale, sottraendo alla morte uomini, donne e bambini che alcuni vorrebbero consegnare nelle mani della criminalità internazionale. A violare la legge internazionale, quella che impone come priorità assoluta il salvataggio delle vite umane, è il Ministro dell’Interno italiano che, qualora ce ne fosse stato bisogno, ha dato ulteriore dimostrazione della natura culturale dell’estrema destra leghista”.
“Palermo è razzista perché pensa ci sia soltanto una razza. Chi non lo capisce è un criminale nazista”, ha detto il sindaco del capoluogo siciliano all’inaugurazione dell’iniziativa Mediterraneo Antirazzista, a Ballarò. “Denunceremo il governo, se il comportamento dovesse continuare a essere questo. Palermo è pronta ad accogliere tutte le navi che salvano vite”, ha aggiunto.
Anche il neoeletto sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, si è espresso sull’argomento. “Siamo disponibili ad accogliere la nave Aquarius e ci rendiamo disponibili a fronteggiare qualsiasi emergenza futura che riguarda migranti e soccorsi in mare”, ha detto all’Agi il neo sindaco, sostenuto dal centrosinistra ed eletto con un plebiscito di voti, oltre il 70 per cento.
“Trapani è porta e porto del Mediterraneo, non sarà il Salvini di turno a condizionare la nostra storia. Condividendo la responsabilità con altre portualità, a partire da quella di Palermo che si è detta disponibile ad accogliere navi di migranti, continueremo ad offrire un servizio di supporto, di concerto con le altre autorità, tra cui la Capitaneria di porto”.
Ma il sindaco concorda con Salvini “riguardo i tempi delle richieste di asilo: non possono passare due anni, al massimo dobbiamo impiegare due mesi. Monitoreremo le strutture operative anche per tenere sotto controllo ogni tentativo di business e speculazione”.
Rinaldo Melucci, primo cittadino di Taranto, ha detto che la città “è pronta ad abbracciare ogni vita in pericolo, senza se e senza ma”.
Negli ultimi anni il porto della cittadina pugliese ha accolto diverse migliaia di migranti attraverso gli sbarchi effettuati con le navi della Marina Militare e mercantile. A Taranto opera inoltre in un’area del porto uno dei tre hotspot italiani.
“In questi casi bisogna distinguere il giudizio politico dalle questioni tecniche”, ha specificato. “Come è noto secondo queste ultime, dopo la riforma del sistema portuale del ’94, i sindaci non hanno più alcuna competenza diretta sulla gestione di banchine e operatività degli scali. Motivo per cui”, rileva il sindaco di Taranto, “attendiamo di comprendere quali provvedimenti il governo trasmetterà alle Authority italiane sulla materia delle immigrazioni”.
“In mare vigono leggi e consuetudini internazionali che non si possono cancellare con una semplice circolare”, ha aggiunto il sindaco di Taranto. “Nel merito politico invece per me stiamo parlando di vite umane che hanno sempre la priorità su accorgimenti politici e normativi. La nostra è da sempre terra di accoglienza, non so davvero come si possano respingere 629 vite umane”.
Anche Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria, si è espresso a favore dell’accoglienza. “Siamo disponibili come sempre di fronte a donne, uomini e bambini che hanno bisogno di cure. Il nostro cuore è grande. Più grande di chi vuole speculare senza un briciolo di umanità”, ha detto.
Luigi de Magistris, primo cittadino di Napoli, criticato apertamente Salvini; “Se un ministro senza cuore lascia morire in mare donne incinte, bambini, anziani, esseri umani, il porto di Napoli è pronto ad accoglierli. Noi siamo umani, con un cuore grande. Napoli è pronta, senza soldi a salvare vite umane”.
Cosa è successo
Domenica 10 giugno il ministro dell’Interno e vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, non ha concesso l’autorizzazione alla nave Aquarius, in navigazione nel Mediterraneo con 629 migranti a bordo, di fare ingresso in un porto italiano.
Il titolare del Viminale ha scritto in merito una lettera urgente alle autorità maltesi per comunicare che il porto della Valletta è quello “più sicuro”, dunque spetta a loro concedere il via libera all’attracco.
Le autorità maltesi hanno immediatamente risposto a Salvini sostenendo che l’accoglienza della nave Aquarius “non è loro competenza”.
Vanessa Frazier, ambasciatore di Malta in Italia, intervistata da TPI ha detto che “l’operazione SAR (search and rescue) nel Mediterraneo è avvenuta nella SAR libica coordinata dal centro MRCC di Roma. Per cui è assolutamente escluso che i migranti debbano essere sbarcati a Malta”.