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Home » Esteri

G7 | Lo strappo di Trump in volo per Singapore: “Gli Usa non firmeranno il comunicato finale”

Immagine di copertina
Donald Tusk, Theresa May, Angela Merkel, Donald Trump, Justin Trudeau, Emmanuel Macron, Shinzo Abe, Giuseppe Conte e Jean-Claude Juncker al G7 a La Malbaie, Quebec

Il presidente degli Stati Uniti lascia in anticipo il vertice e non parteciperà alla riunione sulla questione del clima per volare in anticipo a Singapore

Si è tenuto l’8 e il 9 giugno il G7 in Canada, il vertice tra i grandi del mondo circondato da grande attenzione anche in Italia perché è la prima uscita ufficiale all’estero del nuovo presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha lasciato in anticipo il vertice per volare a Singapore dal leader nordcoreano, Kim Jong-un per lo storico incontro. “In un minuto saprò se fa sul serio: lo capisci subito se qualcuno ti piace, nei primi cinque secondi”.

Trump non ha partecipato alla riunione sulla questione del clima, confermando anche le sue posizioni sul tema.

Mentre era in volo verso Singapore, Trump ha seguito la conferenza stampa del premier canadese Trudeau, in cui il presidente degli Stati Uniti veniva criticato per i dazi.

“Abbiamo combattuto al fianco degli americani, dovrebbero ringraziarci invece di attaccarci”, ha detto Trudeau. Che ha aggiunto: “Noi canadesi siamo educati e responsabili, ma non ci lasceremo spintonare”.

Trudeau ha quindi confermato l’intenzione di rispondere alle tariffe Usa con nuovi dazi, che scatteranno all’inizio di luglio.

A quel punto Trump ha ordinato ai suoi rappresentati di non firmare il comunicato finale del G7, annunciando la sua decisione con un tweet:


“Sulla base delle false dichiarazioni di Justin durante la sua conferenza stampa, e il fatto che il Canada sta imponendo massicce tariffe doganali ai nostri contadini, lavoratori e compagnie, ho istruito i rappresentanti americani di non appoggiare il comunicato finale del G7, mentre noi valutiamo dazi sulle automobili che inondano il nostro mercato”.


“Il premier canadese Trudeau ha agito gentilmente durante il G7, per poi tenere una conferenza stampa in cui ha detto che ‘le tariffe Usa sono offensive’, e ‘noi non ci lasceremo spintonare’. Molto disonesto e debole. I nostri dazi sono in risposta al 270 per cento di tariffe che lui impone sul latte americano”.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha ammesso che le differenze sul commercio tra gli Stati Uniti e gli altri membri del G7 restano, a prescindere dall’accordo su un testo comune da presentare alla fine dei lavori.

“Questa tappa è stata una tappa importante, ma nonostante tutto è solo una tappa e non risolve tutto, quindi prevediamo di continuare il nostro lavoro nei prossimi mesi”, ha dichiarato Macron. I

La stessa posizione era stata espressa anche dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, secondo cui il testo comune sul commercio “non risolve i problemi: abbiamo idee diverse con gli Stati Uniti”.

Giuseppe Conte, ha incontrato alle 15,50  (ore 21,50 in Italia) il direttore del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, nell’ambito dei lavori del G7.

Le posizioni di Conte sulla Russia al G7 restano incerte, nel corso delle due giornate ha rilasciato dichiarazioni contraddittorie: in primo momento ha appoggiato le dichiarazioni di Trump, ma in un secondo momento dopo un incontro con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron è tornato sui suoi passi “No al G8”, dichiarandosi contrario all’ingresso della Russia nel vertice.

Ma ora dall’ultima dichiarazione alla stampa sembra essere tornato sui suoi passi: “Per quanto riguarda le sanzioni, gli accordi di Minsk sull’Ucraina non sono ancora attuati. Ma noi abbiamo prospettato a tutti che avere la Russia isolata non conviene a nessuno, quindi ho rappresentato l’auspicio mio e dell’Italia che ci spossa essere quanto prima un G8 con la Russia seduta al tavolo”.

Angela Merkel ha parlato a nome dei leader europei dichiarandosi tutti “d’accordo che un ritorno della Russia non è possibile fino a quando non vedremo progressi sostanziali in relazione al problema ucraino. Questa è la nostra posizione comune”.

“Condividiamo un continente: l’Europa. Una storia e valori comuni: quelli dell’Europa”, è quanto scrive Macron su Twitter, dopo l’incontro con Conte.

La Merkel rivolgendosi all’Italia ha dichiarato: “Sulla Libia sta facendo un ottimo lavoro. Siete quelli che più hanno il polso della situazione in Libia”.

Conte e Trump

G7, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha invitato il neo premier italiano Giuseppe Conte alla Casa Bianca per un nuovo incontro.

La proposta è arrivata durante un bilaterale “fuori programma”al vertice del G7.

Il professore del governo Lega-M5S Conte ha pubblicato su Facebook la foto dal G7 in corso in Canada, a Charlevoix con il presidente Donald Trump e ha scritto “Storica alleanza, nuova amicizia”.

E Trump ha commentato l’incontro il premier italiano dichiarando “Avete riportato una grande vittoria, un grande risultato. Complimenti, sono molto contento”.

A Conte Trump ha detto “tu sei il grande vincitore delle elezioni in Italia”.

Juncker: “Si rispettino le regole. Resta formato G7”

“Dobbiamo salvaguardare i principi dell’Ue, tra i quali il fatto che gli stati europei, come la Russia, debbano rispettare le regole internazionali. Certo, dobbiamo riaprire il dialogo con Mosca, ma in altri modi”. Lo ha detto il presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker a proposito della richiesta del presidente americano Donald Trump per il rientro della Russia nel G8.

“L’Italia ha un ruolo fondamentale in Europa”, ha detto Juncker dopo l’incontro con il premier italiano. “Ho avuto un buon colloquio con Conte, lo rivedrò prima del vertice, parleremo con lui di immigrazione e budget europeo”, ha aggiunto.

“Sono convinto che i paesi europei del G7 avranno la stessa posizione, magari non nei dettagli, ma sulla linea generale”, ha detto invece il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, in conferenza stampa prima dell’avvio del G7, rispondendo ad una domanda sul sostegno del premier italiano Giuseppe Conte alla proposta di Donald Trump di far rientrare la Russia nel G8.

Le dichiarazioni di Conte

Il premier italiano Conte ha incontrato in Canada il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk.

“Ho espresso quelle che sono le nostre priorità”, ha detto il presidente Conte, “cioè la revisione degli accordi di Dublino”.

“Vogliamo un’Europa più forte ma anche più solidale”, ha detto Conte, sottolineando che l’Italia è stata lasciata sola nella gestione dei flussi migratori.

“Sulle sanzioni alla Russia siamo per il dialogo”, ha detto Conte. “Valuteremo”, ha risposto a chi gli ha chiesto se l’Italia è pronta a mettere il veto sulle sanzioni.

Conte ha scritto in un tweet di essere d’accordo con Trump sul rientro della Russia nel G8:

Conte incontra Tusk

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha incontrato il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk in un incontro definito “cordiale”.

Durante il faccia a faccia a margine del G7, stando a quanto apprende l’agenzia Agi, il presidente del Consiglio ha potuto esprimere le proprie convinzioni sul tema del regolamento di Dublino.

I due hanno deciso di rivedersi entro la fine di giugno per approfondire il discorso.

Le stesse fonti spiegano che Conte, nonostante gli sherpa abbiano lavorato da prima del suo insediamento a Palazzo Chigi, è intervenuto in maniera “molto forte” sull’agenda italiana per il G7 alla qual ha voluto dare una sua impronta.

“C’erano linee diverse anche perché il dossier è stato costruito da un altro governo, di segno diverso”, viene sottolineato. Il risultato di questo intervento è una più forte “centralità dell’Italia e dei suoi interessi, sia per quello che riguarda le sanzioni alla Russia, i dazi e i migranti, quindi il regolamento di Dublino”.

Trump vuole il ritorno della Russia nel G7

Trump ha auspicato anche che la Russia rientri nel summit del G7. Mosca è stata esclusa dal G8 per la crisi nelle regioni orientali separatiste ucraine, e il formato del vertice è tornato a 7.

“Sono stato il peggior incubo della Russia. Sono sicuro che Putin in questo momento si stia augurando che avesse vinto Hillary Clinton. Tuttavia credo che dovremmo permettere alla Russia di tornare in questo consesso”, ha detto alla stampa.

Trump potrebbe lasciare la riunione del G7 in anticipo

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, potrebbe lasciare la riunione del G7 in Canada in anticipo, sabato 9 giugno 2018, e non parteciperà dunque alla sessione dedicata ai cambiamenti climatici.

Lo ha fatto sapere la Casa Bianca, dopo il duro scambio di battute fra lo stesso Trump e i leader di Francia e Canada, Emmanuel Macron e Justin Trudeau, sulle politiche commerciali statunitensi.

“Potrei andar via prima: dipende da quel che succede”, ha detto Trump ai giornalisti mentre è in partenza per il vertice del G7 in Canada. In precedenza la Casa Bianca aveva fatto sapere che il presidente americano avrebbe abbandonato il vertice sabato mattina, per andare direttamente a Singapore, dove è atteso allo storico vertice Usa-Corea del Nord con il presidente nordcoreano, Kim Jong Un.

Il presidente americano ha evocato a più riprese la possibilità di ‘saltare’ il vertice, mandando al suo posto il vice, Mike Pence. Ma i suoi consiglieri gli avrebbero fatto notare che cancellare completamente la visita sarebbe stato interpretato come un suo ritiro dalla vicenda. E così alla fine Trump è partito per il Canada.

Cosa aspettarsi dal G7

Gli Stati Uniti, però, si trovano effettivamente in minoranza al G7 su due temi chiavi come le politiche sui dazi e i cambiamenti climatici.

Non è escluso che il summit termini senza un comunicato congiunto finale o con una dichiarazione firmata solo da sei paesi, esclusi gli Stati Uniti.

Macron, Trudeau e Trump sono stati protagonisti di uno scambio al vetriolo su Twitter.

“Il presidente americano potrebbe non essere preoccupato di essere isolato, ma non ci dispiace nemmeno firmare un accordo con sei paesi se necessario”, ha scritto il francese, aggiungendo che “questi sei paesi rappresentano dei valori e un mercato economico che ha alle spalle il peso della storia e che ora è una vera forza internazionale”.

“Il rischio: creare un mondo della legge del più forte. Questo non è né un bene per noi né per nessuno dei nostri paesi amici nel mondo. Ecco perché continueremo a combattere”, ha poi affermato Macron in un altro tweet.

Trudeau ha invece sottolineato che “gli accordi commerciali progressisti creano posti di lavoro e opportunità per le persone e crescita economica redditizia per tutti”.

Chiaro messaggio alla politica isolazionista che sta portando avanti Trump.

Il presidente americano ha duramente replicato ai suoi omologhi.

“Per favore dite al premier Trudeau e al presidente Macron  che stanno facendo pagare agli Usa imponenti dazi e creano barriere non monetarie”, ha scritto.

“Il surplus commerciale dell’Ue con gli Usa è di 151 miliardi di dollari e il Canada continua a tenere fuori i nostri agricoltori. Non vedo l’ora di incontrarli oggi”.

Lo scontro ha al centro la politica commerciale degli Stati Uniti.

Trump ha introdotto  dal primo giugno dazi del 15 e del 10 per cento sull’acciaio e l’alluminio importato dai paesi dell’Unione europea, dal Canada e dal Messico.

Il provvedimento ha provocato la dura reazione di tutte le cancellerie europee, mentre il Canada ha minacciato di introdurre a sua volta dei dazi sulle merci statunitensi.

In questo caso, gli Usa potrebbero varare sanzioni contro il governo di Ottawa.

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