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Home » Politica

Perché Berlusconi ha deciso di aprire al governo M5S Lega

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Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia. Credit: Tiziana Fabi

Forza Italia non voterà la fiducia al governo giallo-verde, ma valuterà se votare i singoli provvedimenti. Ecco i vantaggi e le garanzie ottenute dal Cavaliere grazie a questa scelta

La sera del 9 maggio il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ha pubblicato una nota con cui ha fatto un passo di lato per favorire l’accordo di governo tra M5S e Lega. (Qui la diretta con tutti gli aggiornamenti sul governo).

Il Cavaliere ha assicurato infatti che un eventuale governo giallo-verde, come è stato definito, non avrebbe intaccato l’alleanza tra Lega e Forza Italia.

Berlusconi ha assicurato che i parlamentari di FI non voterebbero la fiducia al governo, assumendo probabilmente la decisione di astenersi dal voto.

Tuttavia, valuterebbero di volta in volta se esprimersi a favore dei provvedimenti del governo M5S-Lega. Il terzo partito che compone la coalizione di centrodestra, cioè Fratelli d’Italia, dovrebbe stare invece all’opposizione.

“Per quanto ci riguarda non è mai neppure cominciata una trattativa, nè di tipo politico, nè tantomeno su persone o su incarichi da attribuire”, ha scritto nella nota Berlusconi.

“Se però un’altra forza politica della coalizione di centrodestra ritiene di assumersi la responsabilità di creare un governo con i Cinque stelle, prendiamo atto con rispetto della scelta. Non sta certo a noi porre veti o pregiudiziali”.

La scelta di Berlusconi, che è stata chiamata “astensione critica” o “opposizione benevola”, è stata ancora una volta decisiva per le sorti del governo del paese, anche se stavolta il Cavaliere non è dalla parte in cui vorrebbe stare, cioè quella di chi governa.

“Tenuta salda per lealtà e coerenza l’unità del centrodestra, come da nota del presidente Berlusconi che ringraziamo, rimane da lavorare su programma, tempi, squadra e cose da fare. O si chiude veloce, o si vota”, ha commentato Salvini.

“Berlusconi da vero leader fa la mossa politica più responsabile e lungimirante. Resteremo vigili a tutela interessi italiani”, ha commentato in un tweet Anna Maria Bernini, capogruppo di FI al Senato.

Ma come mai Berlusconi ha deciso di fare un passo indietro?

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Berlusconi sapeva di certo che, secondo i sondaggi, un eventuale voto il 22 luglio avrebbe fatto retrocedere Forza Italia dal 14 all’8 per cento, segnando probabilmente la fine della sua stagione politica.

Nell’arco della giornata di ieri, 9 maggio, sia i vertici dell’azienda Mediaset sia i vertici di Forza Italia hanno fatto pressioni in favore di un passo indietro.

I parlamentari forzisti, infatti, rischierebbero di non essere eletti se si tornasse alle urne, e questo va contro il loro interesse personale, ma anche contro l’interesse del partito.

Inoltre, nel corso della giornata, a un certo punto è arrivato un segnale da parte di Di Maio, che in Transatlantico, alla Camera, ha detto ai cronisti: “Il vero grande tema non è Berlusconi, ma gli altri”.

Di fronte alla sorpresa dei giornalisti, che negli ultimi mesi hanno più volte sentito parlare di un veto sul Cavaliere, Di Maio ha negato. “Quale veto? Nessun veto. Non c’è un veto su Berlusconi”, ha detto.

Oltre a questo gesto del leader grillino, sicuramente apprezzato, Berlusconi ha preteso però altre garanzie dall’alleato della Lega Matteo Salvini.

Forza Italia, è stato chiarito, non avrà ministri o poltrone nel nuovo governo, tuttavia il leader di FI vuole che il premier non gli sia sgradito e che non si concretizzino problemi sul conflitto d’interessi o su Mediaset.

Per questo, avrebbe preteso che le deleghe più delicate – come quella relativa alle Comunicazioni – non vadano a persone sgradite (qui i nomi in lizza per la squadra dei ministri nel governo M5S-Lega).

Umberto Bossi, in un’intervista a Il Messaggero, conferma questa tesi. Secondo lui Silvio Berlusconi fa bene ad aiutare la nascita di un governo giallo-verde e a dare il suo nulla-osta perchè questo esecutivo “gli conviene”.

“Ora ha tanti parlamentari, quindi potrà comunque contare per le scelte del governo, dicendo la sua sui vari provvedimenti che vengono portati in Aula”, ha fatto notare l’ex leader della Lega.

Licia Ronzulli, fedelissima di Silvio Berlusconi, ha dichiarato invece che la scelta è stata dettata dalla volontà di Forza Italia di avere “le mani libere” rispetto all’esecutivo che starebbe per nascere.

“Non so chi abbia inventato l’espressione ‘astensione benevola’. Non esiste. Nessuno di noi ne ha parlato”, ha detto.

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