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Home » Ambiente

Ogni ricerca su Google genera 0,2 grammi di emissioni di CO2

Immagine di copertina

A riportarlo la stessa Google. Il sito più visitato del mondo elabora circa una media di 47.000 richieste al secondo. Secondo i ricercatori, la sola Google produce il 40 per cento delle emissioni totali di CO2 del web

Ogni ricerca su Google genera 0,2 grammi di emissioni di CO2

Ogni ricerca che facciamo su Google produce 0,2 grammi di CO2.

A riportarlo il sito Quartz.

Google è il sito più visitato del mondo, con una media di 3,5 miliardi di ricerche al giorno, 47.000 ogni secondo.

Fondata il 15 settembre 1997 da Larry Page e Sergey Brin, rappresenta ormai uno degli strumenti di internet più conosciuti del mondo.

Il sito Quartz però riporta che la sola Google produce il 40 per cento delle emissioni di anidride carbonica totali del web.

I servizi internet si basano su milioni di server fisici nei data center sparsi in tutto il mondo.

Questi data center sono collegati tra loro con cavi sottomarini, switch e router e molti altri strumenti che richiedono molta energia per funzionare.

L’energia viene loro fornita da fonti energetiche che sfruttano combustibili fossili, emettendo CO2 nell’aria.

La ricercatrice Joana Moll ha creato un sito che monitora in tempo reale le emissioni generate da Google:

Joana Moll ha dichiarato che “i dati sono molto inquinanti” aggiungendo che “quasi nessuno ricorda che Internet sia costituito da infrastrutture fisiche interconnesse che consumano risorse naturali”.

Alla situazione attuale, la Moll sostiene che Google.com “elabora una media approssimativa di 47.000 richieste al secondo, che rappresenta una quantità stimata di 500 kg di emissioni di CO2 al secondo”.

La stessa Google ha dichiarato che ogni query provoca 0,2 grammi di emissioni di CO2.

Google è consapevole del suo impatto ambientale e sta progettando data center più efficienti dal punto di vista energetico.

Il portavoce della società ha sottolineato che Google ha smesso di emettere CO2 dal 2007, ma ciò non cancella il fatto che l’infrastruttura di Google emette un considerevole volume di CO2.

Leggi anche: Nel 2030 il caldo impedirà di lavorare a milioni di persone

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