Terremoto Macerata: parla il sindaco di Muccia, comune dell’epicentro della scossa di oggi
"Stiamo facendo la verifica dei danni", ha detto a TPI il sindaco di Muccia, dove è crollato un campanile di una chiesa e diverse case sono state danneggiate: "Viviamo nella paura e nell'incertezza"
Terremoto Macerata (Marche) | Parla il sindaco di Muccia, comune dell’epicentro della scossa di oggi 10 aprile 2018 | Danni a Muccia e Pieve Torina, nel maceratese | Terremoto oggi, ultima ora | News in tempo reale
“Stiamo facendo verifiche, abbiamo avuto danni alle case e il crollo di un piccolo campanile di una chiesa del Seicento”. Mario Baroni è il sindaco di Muccia, il comune in provincia di Macerata, nelle Marche, dove si trova l’epicentro della scossa che intorno alle 5.10 di martedì 10 aprile ha fatto tremare di nuovo il Centro Italia, con una magnitudo di 4.6 (inizialmente stimata in 4.7 dall’INGV).
Il 90 per cento delle abitazioni di Muccia, ha spiegato il sindaco, contattato telefonicamente da TPI, erano già state dichiarate inagibili, così come il 100 per cento degli edifici pubblici, a seguito delle scosse che hanno colpito il Centro Italia e le Marche negli ultimi anni.
“Ora la situazione delle abitazioni già danneggiate si è aggravata ulteriormente, poi abbiamo avuto danni ai serbatoi dell’acqua che si sono spaccati con le scosse”, ha raccontato Baroni.
Alcuni abitanti di Muccia vivono ora in quelle poche abitazioni rimaste agibili, altri nelle 164 casette che sono state consegnate. Altri ancora hanno trovato qualche sistemazione in giro, spiega il sindaco.
“Non c’è stato nessun ferito, siamo stati fortunati da questo punto di vista”, ha detto il primo cittadino. “Ora stiamo vedendo qual è la situazione nelle case reputate agibili, per vedere se lo sono ancora o meno”.
Il sindaco Baroni ha parlato di una situazioen di “paura, incertezza e insicurezza”, che gli abitanti di Muccia stanno vivendo ormai da molti mesi.
A Muccia è crollato il campanile della chiesa di Santa Maria di Varano, risalente al Seicento. Il sindaco di Pieve Torina, sempre in provincia di Macerata, ha disposto la chiusura delle scuole.
La scossa del 10 aprile, avvertita anche in Umbria e parte del Lazio e della Toscana, è solo l’ultima che ha colpito il Centro Italia, dove secondo Alessandro Amato, esperto dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l’INGV si sono registrate da ottobre 2016 a oggi oltre 86 mila scosse, molte delle quali di magnitudo inferiore a 2.
“Il Terremoto di questa mattina coinvolge le stesse faglie del sisma del 24 agosto e del 30 ottobre 2016”, ha detto Amato, in riferimento alla scossa di terremoto verificatasi a Muccia. “Lo scenario che si prospetta e che stiamo studiando e’ classico dei terremoti dove il cosiddetto ‘after shock’ e la durata e’ imprevedibile. Basti pensare che per il sisma dell’Aquila si sono registrate scosse anche di magnitudo 5 per tre anni di seguito”.
“Non dimentichiamo che il 18 gennaio 2017, nel giorno della tragedia di Rigopiano, una scossa ha distrutto Campotosto. Adesso sembra che la zona interessata dalla sequenza sismica si stia spostando nella zona settentrionale”, ha spiegato l’esperto INGV.
“Non è prevedibile se ci saranno altre scosse di magnitudo elevata, ma di certo stiamo monitorando la zona anche per vedere se vengono interessate altre faglie. In quanto alla sicurezza l’esperienza ci dice che ci sono casi in cui le sequenze sismiche sembrano essere finite e poi invece riprendono anche diversi anni dopo”.