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Home » Salute

Giornata della felicità: secondo i ricercatori, per essere felici ci vuole tempo e fatica

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La felicità è una questione di tempo: uno studio ha rivelato cosa bisogna fare per raggiungere questo stato d'animo opposto alla tristezza

GIORNATA DELLA FELICITÀ 2019 – Il 20 marzo è la giornata internazionale della felicità, l’aspirazione massima per l’essere umano e la più difficile da raggiungere. L’International Day of Happiness è stata istituita dall’Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 2012, definendo la felicità “uno scopo fondamentale dell’umanità”.

La felicità ha tormentato filosofi, economisti, religiosi e pensatori ed è stata spesso protagonista di opere letterarie e cinematografiche.

Ma cosa dobbiamo fare per essere felici? Forse, a questa risposta, potrebbero rispondere i ricercatori della Rutgers University degli Stati Uniti insieme a quelli della University of Toronto Scarborough.

Giornata della felicità 2019 | La ricerca

Tali ricercatori, in Canada, hanno pubblicato il 12 marzo 2018 uno studio che rivela il segreto della felicità: cercare in tutti i modi di essere felici è un rischio che può condurci al risultato opposto, cioè l’infelicità.

Ma la vera scoperta di questa ricerca ha preso in considerazione un altro elemento che negli studi sull’argomento trattati in precedenza non era stato preso pienamente in considerazione: si tratta del tempo e della percezione che abbiamo di esso. La felicità a quanto pare è una questione di tempo.

La ricerca, intitolata Vanishing time in the pursuit of happiness, è stata pubblicata sulla rivista scientifica Psychonomic Bullettin & Review. Ha dimostrato che cercare la felicità ci rende troppo concentrati su quanto tempo abbiamo a disposizione per raggiungerla, e questo paradossalmente ci fa sentire infelici.

Le persone che perseguono la felicità spesso si sentono come se non avessero abbastanza tempo nel corso della giornata e questo li conduce all’infelicità.

Raggiungere uno stato di felicità richiede tempo e fatica: i ricercatori Aekyoung Kim della Rutgers University e Sam Maglio dell’Università di Toronto Scarborough hanno condotto quattro studi in cui hanno dimostrato come la ricerca della felicità ha influenzato la percezione del tempo nelle persone.

Nei quattro diversi studi affrontati ai partecipanti è stato chiesto di elencare le cose che li avrebbe resi più felici in relazione al tempo che avevano a disposizione nella quotidianità.

Giornata della felicità 2019 | La scoperta

Il risultato della ricerca  mostra che la percezione di una persona della scarsità di tempo che ha è influenzata dalla ricerca della felicità (spesso irraggiungibile). La sensazione generale è che il tempo a disposizione sia poco, e questa mancanza di tempo renderebbe difficile raggiungerla.

Secondo Kim e Maglio il tempo sembra sparire quando la felicità viene vista come uno scopo da perseguire: “Questa scoperta va ad aggiungersi alle teorie secondo cui la ricerca della felicità alla fine minacci il nostro stato di benessere”.

“Impegnarsi in esperienze felici e assaporare e godere dei sentimenti associati a questo stato d’animo richiede più tempo rispetto al tempo impiegato al mero acquisto di beni materiali, per esempio”.

I ricercatori hanno aggiunto anche che “questa mancanza di tempo porta le persone a preferire i beni materiali piuttosto che che godersi esperienze di svago” perché il tempo che impieghiamo per comprare un oggetto è più definito di quello che potrebbe servire per godersi un’avventura per esempio.

Inoltre spiegano che questa pressione del tempo per se stessi che manca “rende anche le persone meno disposte a trascorrere del tempo ad aiutare gli altri anche in attività di volontariato”.

Giornata della felicità 2019 | La soluzione

Secondo i ricercatori Kim e Maglio, il segreto per essere felici è quello di godersi il tempo a disposizione senza ossessionarsi sull’obiettivo della felicità.

“Incoraggiando le persone a preoccuparsi meno di perseguire la felicità come obiettivo senza fine, gli interventi di successo potrebbero finire per dare loro più tempo e, a loro volta, più felicità”.

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