Taking Flight, il nuovo film di Madonna sulla ballerina Michaela DePrince
La pop star Madonna dirige il film Taking Flight che racconta la magnifica storia di Michaela DePrince, da orfana in Sierra Leone a prima ballerina di rilievo internazionale
Dopo sette anni di assenza dal cinema, Madonna torna per dirigere il lungometraggio basato sulla vita della ballerina Michaela DePrince e intitolato “Taking Flight“. La vita di questa donna è una storia di duro lavoro, sofferenza, angoscia ma anche di riscatto e di perseveranza.
Michaela DePrince nasce in Sierra Leone nel 1995 con il nome Mabinty Bangura, ma viene chiamata “figlia del diavolo” a causa della sua vitiligine, la malattia cronica caratterizzata da alcune chiazze bianche non pigmentate.
La sua vita è difficile sin dall’inizio: suo padre viene ucciso dai ribelli del Fronte Unito Rivoluzionario, mentre la madre muore di stenti. Abbandonata in un orfanotrofio dove ha subisce sevizie, la svolta positiva nella sua vita arriva quando viene adottata a quattro anni da due pensionati del New Jersey nel 1999.
Negli Stati Uniti Mabinty, che dopo l’adozione diventa Michaela, rinasce e riesce a realizzare il suo sogno più grande: quello di diventare una ballerina professionista.
“Sulla copertina di una vecchia rivista ingiallita ho trovato la foto di una ballerina. Non sapevo cosa stesse facendo nella foto, ma sembrava così felice e contenta. Tutto quello che sapevo era che volevo diventare questa persona” ha dichiarato in una Ted Conference del 2014 (vedi sotto).
La sceneggiatura del film è scritta da Camilla Blackett ed è tratta dal libro “Taking Flight: From War Orphan to Star Ballerina“, scritto a quattro mani da Michaela DePrince e la madre adottiva Elaine.
“Il viaggio di Michaela mi ha scosso sia come artista che come attivista che capisce le avversità”, ha dichiarato Madonna al Guardian “Abbiamo un’opportunità unica per puntare i riflettori sulla Sierra Leone e fare in modo che Michaela dia voce a tutti i bambini rimasti orfani che sono cresciuti in quel luogo. Sono onorata di portare la sua storia al cinema”.
“Amo la danza, specie quella classica. Il balletto è felicità, una passione profonda. Non la considero un riscatto del mio passato, è semplicemente ciò che amo” è quanto ha . Oggi Michaela è un Cigno Nero anche a dispetto di chi, in America, vede le ragazze di colore relegate all’hip hop e alla danza di strada: ingaggiata in Olanda dalla compagnia junior del Dutch National Ballet, si è esibita con il Dance Theatre of Harlem di New York, dopo essersi formata nell’esclusiva scuola Jacqueline Kennedy Onassis dell’American Ballet Theatre. «Nessuno nel mondo del balletto mi ha mai chiesto di nascondere, con il trucco, la vitiligine. Quando ero ragazzina, mia madre Elaine mi disse che le macchie in scena sembrano polvere di stelle. Mi ha fatto sentire bene con me stessa. Il futuro? Qualsiasi cosa farò, so che vorrei essere come lei: coraggiosa e piena di sogni».