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Il premier libanese Hariri ha temporaneamento sospeso le sue dimissioni

Immagine di copertina
Il primo ministro libanese Hariri con il presidente Aoun. Credit: AFP PHOTO / DALATI AND NOHRA AND AFP PHOTO

Lo scorso 4 novembre il primo ministro si era dimesso mentre si trovava in Arabia Saudita, provocando una crisi politica in Libano

Il primo ministro libanese Saad Hariri ha “sospeso temporaneamente” le sue dimissioni, annunciate oltre due settimane fa durante una visita in Arabia Saudita. Hariri, che è tornato in Libano la sera del 21 novembre, ha detto di aver presentato le dimissioni al presidente del Libano Michel Aoun, che tuttavia gli ha chiesto di sospenderle in vista di ulteriori consultazioni.

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I due leader hanno avuto un colloquio dopo che il premier Hariri ha fatto ritorno a Beirut. Aoun aveva insistito che Hariri presentasse le sue dimissioni personalmente, dal momento che quando le ha avanzate si trovava in Arabia Saudita, dove avrebbe potuto essere oggetto di pressioni.

“Ho presentato oggi le mie dimissioni al presidente Aoun, che mi ha chiesto di aspettare e rimandarle per ulteriori dialoghi sulle sue ragioni e sulla situazione politica. Io ho accettato la sua richiesta”, ha detto Hariri in un messaggio televisivo.

Mercoledì 22 novembre il primo ministro ha partecipato alle celebrazioni per la festa dell’indipendenza nella capitale libanese. Alla parata militare nel centro di Beirut sono presenti anche Michel Aoun e il presidente del parlamento Nabih Berri.

Nel weekend, dopo un intervento della Francia sulla crisi libanese, Hariri è partito da Riad per andare a Parigi.

Prima di rientrare in Libano, il premier è andato al Cairo a incontrare il presidente Abdel Fattah al-Sisi. Dopo il summit, ha detto che avrebbe annunciato “la sua posizione politica” una volta tornato in Libano.

Hariri è poi partito per Beirut da Cipro, dove si è fermato per un incontro di 45 minuti con il presidente Nicos Anastasiades.

Le dimissioni improvvise di Hariri lo scorso 4 novembre hanno portato il Libano a una crisi politica e all’aumento della tensione con l’Iran, che sostiene il movimento sciita libanese di Hezbollah. Nel suo discorso di dimissioni, il premier ha parlato del timore di essere assassinato e dell’ingerenza dell’Iran sul mondo arabo.

Hezbollah ha accusato l’Arabia Saudita di aver dichiarato guerra al Libano e di aver costretto il primo ministro Hariri a dimettersi per destabilizzare il paese. Secondo gli sciiti, il primo ministro libanese era detenuto a Riad.

Hariri è il politico sunnita più influente in Libano ed è vicino al regno saudita. Da dicembre 2016 è alla guida dell’esecutivo libanese e la sua coalizione di governo comprendeva anche Hezbollah.

L’annuncio delle sue dimissioni ha fatto tornare in Libano la forte contrapposizione tra i sunniti sostenuti dall’Arabia Saudita e gli sciiti appoggiati dall’Iran.

Domenica 5 novembre il presidente del Libano Michel Aoun aveva detto che non avrebbe deciso se respingere o accettare le dimissioni di Hariri fino a quando il primo ministro non fosse ritornato in Libano dall’Arabia Saudita. Dopo diversi giorni, Aoun aveva detto che l’assenza di Hariri poteva essere giustificata solo con una sua detenzione da parte dell’Arabia Saudita.

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