Un tribunale ha impedito a una coppia di genitori di chiamare il figlio Fañch
Un tribunale francese ha impedito a una coppia di dare al loro bambino un nome contentente la tilde (~), ovvero il grafema che appartiene, tra gli altri, ai sistemi ortografici del portoghese, del castigliano e del greco.
L’11 maggio scorso, pochi giorni dopo la nascita di un bambino a Rosporden, nel dipartimento del Finistère, in Bretagna, l’anagrafe si era rifiutata di convalidare il nome scelto dai genitori, Fañch appunto, con la ‘n’ tilde.
A bloccare definitivamente tale scelta, dopo quattro mesi di battaglia giudiziaria, è stato il tribunale di Quimper, in Bretagna. I genitori sono stati informati della decisione del giudice via mail.
Una circolare del 23 luglio 2014 relativa allo stato civile elenca infatti i segni diacritici autorizzati dall’amministrazione francese e la ‘ñ’ non risulta tra questi.
In un primo tempo il funzionario aveva cambiato idea e concesso la convalida del nome, che per questa ragione ora risulta anche sulla carta d’identità e sul passaporto.
Ma sulla vicenda è poi intervenuto la corte della Bretagna che ha dato ufficialmente lo stop.
Fañch è un nome bretone, portato anche da due due importanti scrittori locali: Fañch Peru e Fañch Broudig. Il bretone infatti è una lingua differente dal francese sotto molti aspetti, a partire dall’avere un origine celtica anziché latina. Per questa ragione sono presenti diversi grafemi che non si trovano con tale frequenza nel francese.
In ogni caso Jean-Christophe Bernard, padre del bambino al centro del contenzioso, ha annunciato via Twitter che non si rassegnerà a questa decisione .